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The Hateful Eight

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Lingua originale: inglese, spagnolo
Paese di produzione: USA
Anno: 2015
Durata: 187 min (versione 70 mm); 167 min (versione digitale)
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,75:1
Genere: western, thriller, giallo, orrore
Regia: Quentin Tarantino
Soggetto: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Produttore: Richard N. Gladstein, Shannon McIntosh, Stacey Sher
Produttore esecutivo: Georgia Kacandes, Bob Weinstein, Harvey Weinstein
Casa di produzione: The Weinstein Company
Distribuzione per l'Italia: 01 Distribution
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: Fred Raskin
Effetti speciali: Laurent Gillet, Method Studios, ScanlineVFX, Antonio Ditaranto, Naomi Guadagno
Musiche: Ennio Morricone
Scenografia: Yohei Taneda
Costumi: Courtney Hoffman
Trucco: Heba Thorisdottir

Interpreti e personaggi

Samuel L. Jackson: Maggiore Marquis Warren
Kurt Russell: John Ruth "Il Boia"
Jennifer Jason Leigh: Daisy Domergue/Daisy Domingray
Walton Goggins: Chris Mannix
Demián Bichir: Bob/Marco "il Messicano"
Tim Roth: Oswaldo Mobray/Pete Hicox
Michael Madsen: Joe Gage/Grouch Douglas
Bruce Dern: Gen. Sanford Smithers
James Parks: O.B. Jackson
Channing Tatum: Jody Domingray
Dana Gourrier: Minnie Mink
Zoë Bell: Judy "sei cavalli"
Lee Horsley: Ed
Gene Jones: Sweet Dave
Keith Jefferson: Charly
Craig Stark: Chester Charles Smithers
Belinda Owino: Gemma
Doppiatori originali
Quentin Tarantino: voce narrante

Doppiatori italiani

Luca Ward: Magg. Marquis Warren
Francesco Pannofino: John Ruth
Chiara Colizzi: Daisy Domergue
Oreste Baldini: Chris Mannix
Saverio Moriones: Bob
Marco Mete: Oswaldo Mobray
Fabrizio Pucci: Joe Gage
Franco Zucca: Gen. Sanford Smithers
Franco Mannella: O.B. Jackson
Riccardo Rossi: Jody Domingray
Anna Cugini: Minnie Mink
Laura Romano: Judy "sei cavalli"
Carlo Valli: Ed
Gianni Giuliano: Sweet Dave
Andrea Lavagnino: Charly
Valentina Favazza: Gemma
Emiliano Coltorti: voce narrante

E tu sarai un morto, John... Ed io in Messico!

Trama

Premessa

Insolitamente per un film di Tarantino, la trama di "The Hateful Eight" è quasi perfettamente lineare: il film è diviso in capitoli, come da ricorrente tradizione del regista di Knoxville, con solo un intermezzo in flashback.

Anche se il genere rientra nel western, e più in particolare nello spaghetti western, il film è un insolito giallo, con tanto di colpo di scena finale.

Il lungometraggio è stato proposto in sala in due versioni: una standard in digitale 35mm ed una analogica nel mega-formato 70mm (Ultra Panavision).

Consiglio vivamente di visionare l'opera nel formato da 70mm (facilmente reperibile nell'edizione Blu-Ray Disc oppure in distribuzione digitale presso quasi tutti gli store online): il rapporto d'aspetto, veramente panoramico, rende tutta la pellicola incredibilmente coinvolgente e bellissima da vedere.

Altresì, la versione da 70mm è più lunga di quasi 20 minuti rispetto a quella da 35mm, e quindi è da considerarsi versione integrale dell'opera.

Gli odiosi otto al gran completoGli 'odiosi otto' al gran completo: Bob il messicano, Joe Gage, Chris Mannix, Mag. Marquis Warren, John Rith, Ge. Sanford Smithers, Daisy Domergue, Oswaldo Mobray

Capitolo uno: L'ultima diligenza per Red Rock

Wyoming, qualche anno dopo la sanguinosa guerra di secessione americana.

La diligenza guidata dal bravo nocchiere O.B. Jackson (James Parks) trasporta un carico umano particolare, di solo due persone: il rude cacciatore di taglie John Ruth soprannominato "il Boia" (Kurt Russel) e la criminale Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh) sono in viaggio per Red Rock, dove il bounty hunter consegnerà la donna alle autorità per farla impiccare, su ricompensa di ben 10,000 dollari.

Gli odiosi otto al gran completoJohn Ruth e Daisy Domergue

Il Boia ha pagato un bel po' di soldi per non avere nessuno in viaggio con lui e con la fuggitiva, a lui ora ammanettata, ma non ha fatto i conti con due problemi: il primo, una pericolosa tempesta di neve che li sta inseguendo da ore, e che li ha quasi raggiunti.

Il secondo, non meno preoccupante, è un altro cacciatore di taglie come lui nel bel mezzo della strada, che ha fermato la diligenza: è il Maggiore Marquis Warren (Samuel L. Jackson), leggendario eroe di guerra ed ora spietato e temuto persecutore dei criminali.

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Gli odiosi otto al gran completoL'ultima diligenza per Red Rock, inseguita dalla tempesta di neve

Il Maggiore Marquis, che ha già conosciuto il Boia in precedenti circostanze, ha un bel problema: il suo vecchio cavallo è morto, e così ora si ritrova appiedato, in compagnia di tre cadaveri di balordi che ha accoppato (e che valgono 8.000 dollari) e con una tempesta di ghiaccio in arrivo.

Gli odiosi otto al gran completoIl Maggiore Marquis Warren, ex eroe della guerra di secessione ed ora implacabile cacciatore di taglie

Riluttante e timoroso che un altro gli soffi la taglia della Domergue, Ruth accetta comunque di far salire il Maggiore sulla diligenza, ma solo dopo che questi avrà lasciato, per sicurezza, le sue sputafuoco al cocchiere O.B.

Con sempre la tempesta di neve alle calcagna, la diligenza riprende la sua corsa, in compagnia del nuovo passeggero.

Capitolo due: Figlio d'un cane

Il Maggiore Marquis ed il Boia discutono sul loro mestiere di cacciatori di taglie, e Marquis spiega alla prigioniera che John Ruth è chiamato 'il Boia' proprio perché, a differenza della maggioranza degli altri cacciatori, lui porta sempre i suoi ricercati vivi al patibolo, per lasciarli accoppare dal boia.

John Ruth, sotto sotto, rispetta e stima il Maggiore per via di una sua presunta amicizia di penna, durante i tempi della guerra, nientemeno che col Presidente Abramo Lincoln.
A dimostrazione di ciò, Marquis porta sempre una lettera a lui indirizzata, scritta niente meno che dal Presidente stesso.

Dopo avergliela fatta vedere per l'ennesima volta (e dopo che la Domergue ci ha sputato sopra), il Maggiore Marquis è costretto dal Boia ad auto-ammanettarsi, per precauzione in vista di un nuovo straniero, che anche lui ferma la diligenza in mezzo alla neve: è Chris Mannix (Walton Goggins), il figlio di un noto ribelle del sud durante la guerra di secessione, che ora asserisce di essere stato fatto nuovo sceriffo di Red Rock.

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Gli odiosi otto al gran completoChris Mannix, ex ribelle del sud ed ora sedicente nuovo sceriffo di Red Rock

Fatto salire a bordo anche lui, il sedicente sceriffo comincia a battibeccare col Maggiore Marquis, raccontando le sue gesta (non proprio edificanti) di quando era nella fanteria dell'esercito nordista, da cui (sempre secondo Mannix) fu cacciato con disonore al termine della guerra, quando i suoi superiori vennero a sapere della sua fuga da un campo di prigionia sudista che diede alle fiamme, facendo perire anche ben 37 prigionieri nordisti.

Rincarando la dose, Mannix riporta anche di una fantomatica taglia sulla testa del Maggiore nero per crimini di guerra, messa dalla Federazione Confederata e ritirata dopo la fine del conflitto.

John Ruth e il Maggiore comunque stringono un patto: Warren aiuterà il Boia a proteggere i suoi 10.000 dollari e, di rimando, quest'ultimo aiuterà il cacciatore di taglie nero a proteggere i suoi 8.000.

Capitolo tre: L'emporio di Minnie

Con la bufera di neve impietosamente alle calcagna, la diligenza è costretta a fermarsi a metà strada, presso il famoso emporio di Minnie, conosciuto e bazzicato da tutte le diligenze come unico punto di ristoro prima di arrivare a Red Rock.

Gli odiosi otto al gran completoLa diligernza di John Ruth e compagni arriva all'emporio di Minnie

Ma ad attendere John Ruth e compagnia bella, c'è una curiosa sopresa: Minnie e suo marito Sweet Dave sono partiti, per andare a trovare la madre di lei su al nord, ed in loro assenza l'emporio è stato affidato ad un messicano di nome Bob.

Mentre O.B., Mannix ed il Maggiore vanno a sistemare i cavalli nella stalla, John Ruth e la sua prigioniera entrano nell'emporio, per trovarci altre sorprese: il nuovo boia di Red Rock, l'inglese Oswaldo Mobray (Tim Roth), il silenzioso buttero Joe Gage (Michael Madsen) ed il vecchio Generale dell'esercito confederato Sandford Smithers (Bruce Dern).

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Oswaldo MobrayTim Roth è Oswaldo Mobray, l'inglese che si professa nuovo boia di Red Rock

Mentre il Generale Smithers non ha alcuna voglia di parlare con il Boia, ritenendolo una iena, Oswaldo Mobray sembra più di chiacchiera facile, spiegando alla Domergue e a Ruth la fondamentale differenza tra 'giustizia' e 'giustizia di frontiera', con un azzeccato esempio e rimarcando quindi la necessità, in una società civile, del boia.

Joe GageJoe Gage, il cowboy silenzioso e solitario

Nelle stalla, il Maggiore Warren comincia a nutrire i primi dubbi sul messicano Bob e sull'intera faccenda della sparizione di Minnie e Sweet Dave, ma la tempesta di neve è quasi arrivata, e bisogna far presto a chiudere i cavalli e ripararsi dalla tormenta.

Bob il messicanoIl messicano Bob, che dirige l'emporio di Minnie in sua assenza

Quando tutti gli ospiti si radunano nell'emporio e la tempesta di fuori comincia a picchiare forte, nascono i primi problemi: John Ruth, paranoico e sospettoso di chiunque, costringe tutti a consegnare le armi, e necessita dell'aiuto del Maggiore Warren per disarmare un riluttante Joe Gage.

Il Generale Smithers si ritrova faccia a faccia col suo rivale ai tempi della guerra, il Maggiore Warren: tra i due è immediatamente scontro verbale, tanto che Oswaldo Mobray, molto diplomaticamente, interviene per placare gli animi, in effetti un bel po' su di giri.

Sandford SmithersL'ex Generale dell'esercito confederato, Sandford Smithers

Durante la cena di gruppo, tuttavia, si viene a scoprire che la famosa lettera di Abramo Lincoln risulta un falso, creato ad arte da Warren per ingraziarsi la fiducia dei bianchi e guadagnarsene il rispetto.

Ciò scuote profondamente John Ruth, che si dimostra un sentimentale e un genuino (un po' anche ingenuo) 'patriota'.

Ancor peggio, comunque, è quello che succede dopo: ancora livoroso per i passati di guerra, il Maggiore Warren provoca apertamente il Generale Smithers, raccontandogli di come ha ammazzato suo figlio, venuto in cerca di lui sulle montagne per incassarne la taglia messa su dai confederati.

Il racconto è crudele: il Maggiore Warren prima di uccidere il figlio di Smithers lo sottopone ad un'orribile tortura nel gelo della neve, ed arriva a costringerlo a praticargli anche una fellatio.

In preda all'ira per il racconto, che però potrebbe essere stato inventato dal Maggiore solamente per provocare il Generale, quest'ultimo cede alla collera e tenta di sparare al cacciatore di taglie, che però non aspettava altro e lo fredda rapidamente.

Sandford SmithersJohn Ruth con Daisy Domergue ammanettata

La faccenda, per quanto riprovevole, è da considerarsi legittima difesa da parte di Warren, ed il corpo del Generale viene portato fuori dall'emporio.

Capitolo quattro: Domergue ha un segreto

Mentre il Maggiore Warren inscenava la pantomima utile all'ammazzare il Generale sudista, qualcuno ha avvelenato la caffettiera, e l'unica persona che ha assistito alla scena è stata Daisy Domergue, che però ha mantenuto il silenzio sulla cosa.

Poco dopo, si palesano i primi effetti dell'avvelenamento: O.B. e Joth Ruth cominciano a vomitare sangue, intossicati dal veleno.

La morte di John RuthJohn Ruth avvelenato dal caffè

O.B. muore per primo, tra atroci dolori, mentre il Boia, furioso con la Domergue ritenendola resposabile, è finito da quest'ultima con un colpo di pistola, mentre stava per strangolarla.

Il Maggiore Warren, impugnati i suoi revolver, prende quindi in mano la situazione: l'unico di cui è certo di potersi fidare è Mannix che, inconsapevole, stava quasi per bere anche lui il caffè avvelenato, e quindi risulta escluso dalla lista dei poteziali colpevoli.

Con un fiuto da vero detective e un'eccezionale analisi logica, l'ex militare nero ricostruisce la 'scena del crimine', incolpando il messicano Bob di non essere chi dice di essere, ma un assassino che ha evidentemente accoppato sia Minnie che suo marito Sweet Dave.

La morte di John RuthIl Maggiore Warren comincia la sua ricostruzione dei fatti all'emporio di Minnie

Con quattro colpi di pistola, il Maggiore fa quindi saltare la testa di Bob.
Minacciando di versare tutta la caffettiera avvelenata nella bocca di Daisy Domergue, Warren intima a Joe Gage e Oswaldo Mobray di rivelare chi di loro è il colpevole, e quindi complice della Domergue.

Joe Gage, sospettato fin dal primo momento da Mannix, esce allo scoperto: è stato lui ad avvelenare il caffè.

Ma il Maggiore e il giovane neo-sceriffo non fanno in tempo a reagire alla notizia che, da sotto il pavimento, uno sparo ferisce gravemente Warren ai genitali.

Ciò fa scatenare una breve ma sanguinosa sparatoria: Mobray recupera un'arma nascosta sotto un tavolino e spara a Mannix, che però ricambia il favore, ferendo mortalmente l'inglese.

Capitolo cinque: I quattro passeggeri

Capitolo di flashback, dove veniamo a conoscenza di quello che è realmente successo nell'emporio di Minnie poche ore prima dell'arrivo della diligenza con John Ruth e compagni.

All'emporio arriva un'altra diligenza, guidata da Judy "Sei Cavalli" ed Ed, amici di Minnie.

I suoi passeggeri sono Oswaldo Mobray, Bob il messicano, Joe Gage ed un quatro uomo chiamato Jody.

I quattro si dimostrano affabili e cortesi con Minnie, Sweet Dave e con gli altri lavoranti all'emporio, in cui c'è anche il Generale Smithers che gioca a scacchi col marito di Minnie.

Jody DomergueJody Domergue, il bandito fratello di Daisy

Ma dopo poco, la combriccola di criminali palesa il loro piano in tutta la sua ferocia: uccidono ferocemente tutti dentro l'emporio, lasciando in vita (fortuitamente) solo Smithers.

L'obiettivo è chiaro: sono i membri della banda di Domergue, con a capo Jody, il fratello della pericolosa fuorilegge... E vogliono salvare la loro compagna di scorribande prima che John Ruth la porti al patibolo.

Attenderanno dunque l'arrivo del Boia nell'emporio, inscenando la pantomima vista nei precedenti capitoli , con Jody che si nasconderà in cantina, sotto al pavimento, aspettando che John Ruth si addormenti o commetta un'imprudenza.

Minnie e Judy "Sei cavalli"Minnie e Judy "Sei Cavalli"

Nascoste tutta una serie di armi in punti strategici dell'emporio, promettono al Generale Smithers di aver salva la vita se questi si dimostrasse collaborativo con il loro piano.

La diligenza arriva, Jody va sotto la botola e Bob il messicano va ad accogliere gli ospiti.

Capitolo sei: Uomo nero, inferno bianco

Il Maggiore Warren, Mannix e Oswaldo Mobray (il cui vero nome è Pete Hicox) sono feriti gravemente: Warren ha i genitali spappolati, Mannix è gravemente ferito alla gamba e l'inglese alla pancia.

Sotto minaccia di uccidere la sorella, Warren intima all'uomo sotto la botola, ovvero Jody, di uscire allo scoperto; il criminale lo fa, per poi venire immediatamente freddato da Warren.

Daisy, scioccata per la morte del fratello, tenta di far scendere a patti Mannix, offrendogli i cadaveri della sua banda di fuorilegge, che valgono svariate migliaia di dollari di taglia, in cambio della sua vita.

Minnie e Judy "Sei cavalli"La crudele Daisy Domergue palesa tutta la sua cattiveria nel funambolico finale

Pete Hicox ci aggiunge il suo, convinto che tra non molto morirà per la ferita al ventre, ma è velocemente ucciso dal Maggiore Warren.

Joe Gage, ovverosia il pericoloso bandito Grouch Douglas, approfittando di un attimo di pausa tenta di sparare a Warren e Mannix, ma i due lo freddano senza pietà.

Rimasta sola, Daisy comincia a promettere dollari e i corpi dei suoi compagni morti come ricompensa a Mannix se questi decidesse di liberarla, paventando anche un'ipotetica quindicina di uomini, membri della banda di Domergue, armati fino ai denti e pronti a radere al suolo Red Rock, in caso di mancato arrivo della loro capa.

Il finale è sanguinoso: Mannix rifiuta e, dopo essere brevemente svenuto per la ferita, riesce comunque a sparare alla Domergue, immobilizzandola.

Su suggerimento di Warren, con ormai anche la loro vita agli sgoccioli per via delle orribili ferite, lo sceriffo ed il Maggiore decideranno di impiccare la Domergue con le loro ultime forze rimaste.

Minnie e Judy "Sei cavalli"La morte per impiccaggione di Daisy Domergue

Morta la crudelissima bandita, a Warren e Mannix non resterà che attendere la morte assieme: Mannix leggerà a voce alta la lettera (forse fasulla, forse no) di Warren, complimentandosi comunque col Maggiore per i tocchi di classe della missiva, specie il commovente finale.

Il Maggiore lo ringrazia, e poco dopo i due muoiono dissanguati.

Gli odiosi otto (più uno)

Maggiore Marquis Warren
Maggiore Marquis Warren

Vecchia gloria dell'esercito nordista, vero e proprio flagello dei confederati durante la guerra di secessione americana, è ora un incredibilmente efficiente cacciatore di taglie, che gira tutto il Paese in cerca dei criminali ricercati da accoppare, per intascare la relativa ricompensa.
Ha in tasca una vera (finta) lettera del Presidente Abraham Lincoln, che usa per conquistarsi le simpatie dei bianchi, che sotto sotto - ma mica tanto - disprezza abbastanza.
Salirà sulla diligenza diretta a Red Rock dopo aver penato non poco per convincere John Ruth, portandosi appresso i suoi cadaveri che valgono un bel po' di dollari.
Stringerà un patto con il Boia per proteggersi a vicenda le loro preziose prede criminali, e si mette quasi immediatamente in contrasto con Chris Mannix, il nuovo sceriffo di Red Rock.
È immediatamente sospettoso di Bob il messicano e della sua inaspettata gestione dell'emporio di Minnie, che il maggiore conosce molto bene.
Oltre che molto bravo con la pistola, si dimostra un vero e proprio signor detective, riuscendo a risolvere l'intrigato mistero dell'emporio e dei suoi avventori con una sagacia ed un'analisi logica che farebbero invidia anche al britannico Sherlock Holmes.
Morirà dissanguato con i genitali spappolati, non prima però di avere avuto la sua vendetta sulla banda di Daisy Domergue.

John Ruth "il Boia"
John Ruth "il Boia"

Attempato ma non per questo rincitrullito 'bounty hunter' collega e (quasi) amico del maggiore Warren, che porta attaccata al polso la criminale Daisy Domergue, la cui taglia vale ben $ 10,000.
Per non aver problemi dopo aver tanto penato per acciuffarla, ha affittato un'intera diligenza per Red Rock, e non è quindi contentissimo di far salire a bordo Warren e Mannix.
Sebbene violento e senza troppi scrupoli, si dimostra un patriota, visto che si commuove ogni volta che Warren gli fa leggere la lettera di Lincoln.
Ha anche una sua certa (distorta) morale: non uccide mai i criminali, ma li porta vivi sulla forca; è per questo che è chiamato amorevolmente "il Boia".
Estremamente sospettoso di tutti nell'emporio di Minnie, finirà con l'essere mortalmente avvelenato dai compari della Domergue, morendo orribilmente tra rigurgiti di sangue.

Daisy Domergue
Daisy Domergue

Malmenata e livida preda di John Ruth, perennemente incatenata al Boia, ha una taglia di ben $ 10,000.
Picchiata e trattata malissimo dal baffuto cacciatore di taglie, non si capisce bene per quali efferati crimini s'è guadagnata una taglia così alta, ma a sentire John Ruth s'è ampiamente meritata di finire sulla forca.
Per salvarla, suo fratello Jody ha inscenato una convincente pantomima all'emporio di Minnie, ma anche se ben strutturato il diabolico piano verrà smontato dal maggiore Warren, che riuscirà ad accoppare uno dopo l'altro tutti i membri della sua banda criminale.
Si dimostrerà spietata e crudele, anche abile affabulatrice, ma verrà comunque impiccata da Warren e Mannix che, benché morenti, compiranno il loro dovere di uomini di legge fino alla fine.

Chris Mannix
Chris Mannix

Figlio di un ribelle del sud, che combatté strenuamente gli odiati 'yankee' durante la guerra di secessione, è stato da poco nominato nuovo sceriffo di Red Rock, ed è proprio sulla strada per la sua nuova cittadina da amministrare che è costretto a chiedere un passaggio sulla diligenza di John Ruth.
Molto prevenuto contro la gente di colore (anzi, diciamo pure apertamente razzista), si scontrerà subito con il maggiore Warren, di cui conosce un terribile segreto durante la guerra.
Costretto a stare a stretto contatto dei suoi compagni di viaggio nell'emporio di Minnie, vedrà Warren uccidere brutamente il generale Sanford Smithers, suo vecchio superiore al fronte.
Paradossalmente, nel tremendo finale dell'opera, si metterà dalla parte dell'odiato Warren, facendo giustizia della Domergue e della sua spietata banda, prima di morire dissanguato.

Bob / Marco "il Messicano"
Bob / Marco "il Messicano"

Spietato bandito della banda di Domergue, che si spaccia per Bob, l'aiutante di Minnie a cui lei e Sweet Dave hanno lasciato in gestione l'emporio.
Nel flashback, si viene a scoprire come abbia ferocemente pugnalato a morte un disarmato Sweet Dave.
Parla con un forte accento spagnolo, ed accoglierà la diligenza di John Ruth, venendo subito sospettato dal maggiore Warren.
Morirà con il cervello spappolato dai colpi del sagace cacciatore di taglie di colore, dopo che esso avrà avuto le prove della sua menzognera identità.

Oswaldo Mobray / Pete Hicox
Oswaldo Mobray / Pete Hicox

Delinquente inglese della banda della Domergue, dopo aver preso parte alla strage di Minnie e Sweet Dave si spaccia per Oswaldo Mobray, il nuovo boia di Red Rock.
Si calerà alla perfezione nella parte, riuscendo anche a convincere l'altro boia - anche se di soprannome - ovverosia John Ruth.
Finirà ammazzato anche lui nella sparatoria finale che sterminerà la banda Domergue.

Joe Gage / Grouch Douglas
Joe Gage / Grouch Douglas

Un mandriano che sta scrivendo l'unica cosa per cui è qualificato, cioè la sua biografia.
Viene subito preso di mira da John Ruth, che non si fida del solitario cow-boy, tanto da obbligarlo a deporre le armi.
Il Boia farà bene a non fidarsi: il buon Joe, il cui vero nome è Grouch Douglas, è in realtà un bandito della banda della Domergue, e avvelenerà di nascosto il caffé che ucciderà uth stesso, oltreché il bravo nocchiero O.B.
Morirà pure lui nella sanguinosa sparatoria finale.

Generale Sanford Smithers
Generale Sanford Smithers

Vecchio e glorioso generale dell'esercito confederato in congedo, che ha la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato: ovverosia quando Jody ed i suoi uomini attentano alla vita di Minnie, Sweet Dave e di qualsiasi altra persona presente nell'emporio di frontiera.
Scampato al massacro, viene convinto da Jody a reggergli il gioco, con la promessa di farlo uscire vivo dalla faccenda.
Vivo purtroppo per lui non ne uscirà, morendo crivellato dal maggiore Warren, che lo istigherà a ingaggiare un duello senza storia con lui, rivelandogli di avergli ucciso il figliolo.

Jody Domergue
Jody Domergue

Fratello di Daisy, pianifica ed organizza l'agguato all'emporio di Minnie, compiendo una strage pur di riuscire a salvare la sorella dalle catene di John Ruth.
Si nasconde nei sotterranei dell'emporio, lasciando ad accogliere gli avventori i suoi fidati uomini, con la raccomandazione di essere pazienti, ed aspettare il momento in cui Ruth avesse chiuso un occhio, per accopparlo nel sonno.
Verrà sgamato, non prima però di avere spappolato i genitali di Warren... Che per buona misura gli farà saltare la testa.

Sviluppo e produzione

la recensione di hateful eight di quentin tarantino

A circa tre anni di distanza dal suo primo western, Tarantino ci riprova con un'altra produzione sempre ambientata nel XIX secolo americano.

L'opera è atipica, anche per gli standard di Tarantino: l'ambientazione di certo non è da western canonico, e neppure condivide le ampie panoramiche del precedente "Django Unchained", ma risulta un gelido (letteralmente), claustrofobico e misantropo racconto thriller, somigliante molto più ad un giallo con classica rivelazione finale, solo ambientato al tempo della guerra di secessione americana.

Forte del grande successo di Django e del Dr. Shultz, Tarantino si permette il lusso di girare la pellicola distribuita in due versioni: la canonica 35mm e quella speciale super-panoramica nel formato 70mm, un formato abbandonato da oltre 40 anni, ma molto caro al regista di Knoxville.

Il risultato è un film contrastante: la violenza, anche se sempre presente come da tradizione del regista, qui assume un ruolo secondario, anzi quasi 'forzato', solamente per giustificare un intricato giallo, quasi un thriller psicologico, in cui l'odio lascia il posto all'amore (deviato, ovviamente) fraterno.

Otto personaggi (più uno) tutti davvero abbastanza 'odiosi', ognuno a loro modo: c'è il furbo cacciatore di taglie ex militare, che si divertiva ad ammazzare i bianchi (anche della propria fazione) durante la guerra, c'è il suo compare tonto e rozzo, c'è il 'redneck' del sud dal passato da ribelle e dall'accento marcato, c'è il cowboy di solitario di poche parole, c'è la criminale pestata e di cui non si conoscono i motivi per una taglia così alta, c'è un burbero messicano che forse non la conta giusta, c'è un vecchio generale sudista, razzista e con un lutto irrisolto, c'è l'inglese dal ghigno facile e dal mestiere difficile... Insomma, c'è l'America popolana del wecchio west.

Minnie e Judy "Sei cavalli"Ennio Morricone e l'Oscar vinto per la migliore colonna sonora originale

Dalla durata di ben 187 minuti, è il film più lungo di Tarantino, se non si considera "Kill Bill" come unica pellicola.

Il regista riesce a convincere anche il suo mito Ennio Morricone a scrivere l'intera colonna sonora dell'opera, ed i risultati sono eccezionali: l'anziana leggenda della musica italiana riceve l'Oscar per la miglior colonna sonora.

Richiami e marchio di fabbrica

la recensione di hateful eight di quentin tarantino

L'opera, sempre sul genere dello spaghetti western, è palesemente ispirata (su dichiarazione stessa di Tarantino) alla famosa serie televisiva "Bonanza", oltre che ad altre serie americane di stampo western degli anni '60 e '70.

La violenza, sempre presente come in ogni opera di Quentin, è qui usata non più 'gratuitamente', ma diviene un mezzo necessario per risolvere i problemi che, al tempo, potevano comunque essere risolti quasi sempre solo con le pistole.

Lo stile narrativo è fin troppo lineare, per essere un film di Tarantino: i capitoli della storia sono in ordine cronologico, tranne uno quasi internamente in flashback, che prepara lo scoppiettante epilogo.

A parte l'eterno Samuel L. Jackson, tornano due attori storici 'tarantiniani': Michael Madsen e, dopo quasi 20 anni precisi, Tim Roth.

Accoglienza

la recensione di hateful eight di quentin tarantino

Il fim è costato 54 milioni di dollari, e ne ha incassati globalmente oltre 150 milioni ai botteghini.

Sebbene quindi il budget sia stato ampiamente ripagato, l'incasso non è purtroppo stato paragonabile a quello del predecessore "Django Unchained", che rimane tutt'ora il più grande successo commerciale di Tarantino.

La critica ha particolarmente apprezzato la versione integrale in 70mm, in grado di far apprezzare i primi piani 'alla Sergio Leone' degli attori e, al contempo, di scorgere tutti gli altri accadimenti sullo sfondo dell'emporio di Minnie, dove si svolge per gran parte la vicenda.

Riferimenti ad altri film di Tarantino

la recensione di hateful eight di quentin tarantino

Come "Django Unchained", il film è ambientato nel vecchio west, quindi i richiami alle altre opere di Tarantino sono scarsi (per non dire assenti).

Ciò nonostante, c'è un richiamo abbastanza presente nelle opere del regista: il tabacco che fuma Minnie è il "Red Apple", lo stesso delle sigarette fumate in "Pulp Fiction", "Four Rooms", "Grindhouse - A prova di morte", nonché lo stesso pubblicizzato nel cartellone di "Kill Bill Volume I", nel manifesto di "Django Unchained" e, dulcis in fundo, del pacchetto di sigarette fumate dal soldato Hirschberg in "Bastardi senza Gloria".

Inoltre, in un'intervista Tarantino ha specificato che Pete Hicox (ovvero il fittizio Oswaldo Mobray) è un antenato di Archie Hicox, uno dei "Bastardi senza Gloria".

Il trailer ufficiale

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