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L'abbigliamento giusto per un matrimonio

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Il matrimonio è una cosa esagerata: è come se uno che ha fame comprasse un ristorante.

La celebrazione del matrimonio nella storia

Sin da quando l'essere umano si è raggruppato in comunità, dando il via al concetto di 'società', l'unione fisica e spirituale di due appartententi alla 'tribù' è sempre stata celebrata, in pressoché tutte le civilità del mondo, secondo opportuni e dedicati rituali, codificati nelle più disparate maniere, e spesso anche molto dissonanti tra società relativamente vicine.
In quasi tutte le cività di ogni epoca, la celebrazione del matrimonio (le nozze) ha sempre previsto, e tutt'ora prevede, il riconoscimento pubblico della nuova coppia, e ha immediati effetti sia civili che religiosi oppure anche meramente economici.

Istituto presente in ogni epoca e in qualsiasi società, dalla più semplice alla più complessa, il matrimonio è originariamente pensato per dare pubblico riscontro alla costruzione di un nuovo nucleo familiare, con annessi e connessi; in particolar modo, era un istituto un tempo indispensabile per dare l'adeguata tutela - nonché stabilire con certezza - alla discendenza, principalmente dal piano squisitamente ereditario.

Il concetto prettamente giuridico del matrimonio (dal latino 'matrimonium': 'mater' madre, e 'munus' dovere), tutt'ora presente in quasi tutte le nazioni del blocco occidentale, è basato sul diritto romano e, al contrario di quello che pensa la maggioranza della popolazione, non è stato ideato per legalizzare l'amore, ma bensì per mettere nero su bianco situazioni patrimoniali, economiche, politiche od anche di semplice interesse sociale.
In età repubblicana, a Roma erano in uso addirittura tre forme ben distinte di matrimonio: coemptio, confarreatio e usus, e tutte e tre producevano effetti sia civili (coemptio e usus) che religiosi (confarreatio).
Molto spesso i coniugi non si conoscevano, o si conoscevano appena, e i matrimoni erano usati solamente per scopi pratici (sostentamento delle figlie femmine, spartizione di patrimoni, ecc ecc.).

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Le fedi e le rose, divenuti simboli del matrimonio occidentale

La forma moderna del matrimonio, più o meno simile a quella che ancora usiamo, si deve alla tarda età imperiale, laddove l'istituto passò ad essere unitario, e si ideò anche il primo abbozzo di cerimoniale: la sposa acquistò molta più importanza (iniziò ad andare per la maggiore la sua complessa vestizione), così come anche la celebrazione, dapprima solo un mero contratto, ed ora vera e propria occasione di festeggiamenti.
Cosa importante, nella forma di tardo matrimonio romano, gli sposi erano tenuti a pronunziare un giuramento, anche se molto spartano e decisamente sintetico.

Con l'avvento del cristianesimo molto del rito tradizionale romano venne conservato, ed il sacerdote prese la funzione che prima aveva il pagano aruspice.
Rimase sempre una funzione pubblica, anche se il carattere religioso diventò prioritario, comunque con effetti civili immediati.
Con la caduta di Roma e l'avvento del medioevo, l'istituto passò in mano alla Chiesa Cattolica, ma la confusione per l'Impero collassato vedeva la celebrazione dell'evento cambiare di molto a livello locale, mancando di fatto una regolamentazione unificata per tutte le ex province di Roma, che si avviavano a diventare Stati indipendenti.

Il lancio del riso all'uscita degli sposi dalla chiesa o dalla sala comunale è una tradizione secolare
Il lancio del riso all'uscita degli sposi dalla chiesa o dalla sala comunale è una tradizione secolare

Con il Concilio Lateranense IV la Chiesa tentò di dare un ordinamento comune all'istituto, obbligando la presenza di un celebrante e dei testimoni, ma i matrimoni erano comunque decisi ancora in larga misura dalle famiglie degli sposi, secondo usi e costumi che potevano variare di molto anche tra città e città dello stesso Stato.
Parallelamente, il potere politico amministrativo si mosse per sancire la validità civile del matrimonio, obbligando spesso i nubendi a sottoscrivere l'impegno anche davanti ad un notaio, o comunque un altro pubblico ufficiale; cominciò quindi a manifestarsi la distinzione tra matrimonio religioso e matrimonio civile, con differenze che possiamo apprezzare anche ora.

Fino al 1804, ovverosia fino l famoso Codice Napoleonico, negli Stati italiani le amministrazioni politiche si limitavano a 'prendere atto' del matrimonio celebrato in chiesa, recependo quindi senza variazioni di sorta; con l'avvento della nuova legge venuta da oltralpe, cominciò ad essere necessaria la presenza di un ufficiale di stato civile.

Un secondo matrimonio è il trionfo della speranza sull'esperienza.

Con il giovane Regno d'Italia, nel Paese fu riconosciuto unicamente il matrimonio civile, celebrato di fronte ad un ufficiale di stato.
I nubendi che volevano celebrare la funzione anche davanti al loro dio (praticamente tutti), potevano scegliere il matrimonio in chiesa prima o dopo quello civile, a loro scelta; questa peculiarità è evidente anche oggigiorno, ed è un'opzione che può essere ancora scelta.

Con i Patti Lateranensi firmati da Benito Mussolini, gli sposi di fede cattolica possono usufruire del matrimonio concordatario: in pratica è un matrimonio religioso che ha anche effetti civili, semplificando quindi di molto la faccenda e permettendo di risparmiare soldi e tempo, unificando due celebrazioni in una.
Dal 1984, la Repubblica Italiana permette il matrimonio concordatario anche con confessioni differenti da quella cristiana cattolica, con religioni che hanno stipulato specifici accordi con lo Stato.

Il cerimoniale dell'abbigliamento per lo sposo e per la sposa

L'abito bianco per la sposa è un'usanza mutuata direttamente dal medioevo, ed ancora in voga nel mondo occidentale
L'abito bianco per la sposa è un'usanza mutuata direttamente dal medioevo, ed ancora in voga nel mondo occidentale

Un tempo decisamente rigido e ben poco flessibile, nel corso degli anni e con l'inarrestabile secolarizzazione della società, tutto il cerimoniale del matrimonio occidentale è stato in parte rivisto, per meglio adattarlo ad una società che, specie negli ultimi decenni, ha deciso di non considerare più indispensabile l'unione formale di due persone.
La celebrazione del matrimonio, con la quale si dà l'annuncio alla comunità del nuovo nucleo familiare, è chiamata nozze e, nel corso degli anni, si sono aggiunti una serie di riti ed usanze ormai divenute popolari (alcuni usati un po' in tutto il mondo, anche non occidentale), a prescindere dall'eventuale fede religiosa o meno.

In Italia, e nei Paesi a maggioranza religiosa cristiana (cattolica o meno), la sposa si veste con un quanto più sfarfoso possibile abito bianco: tale colorazione starebbe a significare la presunta 'purezza' (sia morale che, fatto ormai alquanto improbabile, verginale) della nubenda.
Sempre per via della secolarizzazione della società, oltreché della liberalizzazione dei costumi, ormai il colore bianco è, nella maggiorparte dei casi, di pura tradizione e ha perso la simbologia originaria.

Per le spose in seconde nozze, oppure di età avanzata, la tradizione vorrebbe un colore differente dal bianco, ma comunque chiaro; ormai questi suggerimenti sono comunque una traccia o poco più, datosi che non è raro incontrare spose anche addobbate in colori differenti.
Abbastanza comune è anche lo strascico del vestito: un tempo simboleggiava un certo potere economico e una netta agiatezza della famiglia della sposa, ora invece è tenuto spesso solamente per piacevolezza estetica.

Un classico completo da uomo, con panciotto, per uno sposo
Un classico completo da uomo, con panciotto, per uno sposo

Può essere presente o meno anche il velo, che invece fino a pochi decenni fa era quasi obbligatorio: negli ultimi anni è andato via via scomparendo, per far posto piuttosto ad elaborate acconciature, spesso arricchite da diademi oppure inserti floreali.
Tradizione è anche il bouquet di fiori che la sposa porta con sé, e che l'accompagnerà per tutta la cerimonia, fino al rinfresco con gli invitati, dove - sempre per tradizione - ella lo lancerà tra la folla femminile, e la prima che lo prenderà al volo sarà quella candidata a contrarre a sua volta imminenti nozze.

Meno diffusa è anche l'usanza di indossare una giarrettiera, sempre bianca, che poi verrà anch'essa sfilata e lanciata tra gli invitati, e che sarà sempre portatrice di nuove nozze.
Data la diffusione totale dei collant, quello della giarrettiera è un rito ormai in pressoché disuso.

Il bouquet dei fiori, un'usanza tipica dei matrimoni occidentali, considerata di buon auspicio
Il bouquet dei fiori, un'usanza tipica dei matrimoni occidentali, considerata di buon auspicio

Per lo sposo, l'abbigliamento tradizionale occidentale non è particolarmente rigido e formale, anche se è richiesta una certa sobrietà, con giacca e cravatta obbligatorie.
Lo sposo può optare per il vestito che preferisce, basta che non sia in colorazione nera (riservata sempre ai funerali): va bene un classico abito da uomo blu scuro, un grigio chiaro, anche un beige volendo, da abbinare opportunamente con camicia e cravatta. Quest'ultima dovrebbe essere sempre di colore chiaro, e volendo si può optare anche per un tono brillante.

La giacca può essere a doppio-petto o meno, e può essere accompagnata da panciotto oppure no, a seconda delle preferenze e dei gusti.
Assolutamente da evitare i completi gessati: sono sempre informali, e non sono mai indicati per i matrimoni in generale, specie se si è lo sposo.
Lo smoking non è ammesso ed è sempre da evitare, in quanto è un abito informale che non si mette ai matrimoni (qui trovate una pagina dedicata all'abito da smoking, se desiderate saperne di più).
Per quanto riguarda la scelta dei tessuti, non c'è che da sbizzarrirsi: si può andare dal semplice cotone al broccato, passando anche per la seta o per la pelle.

Il tight

Il bouquet dei fiori, un'usanza tipica dei matrimoni occidentali, considerata di buon auspicio
Il tight, l'abito da cerimonie (mattutine) più elegante rimasto in circolazione

Molto popolare un tempo era la 'morning dress' (tight in italiano, mutuato dall'arcaico 'tight jacket' inglese): un abito spezzato estremamente elegante, considerato attualmente il più elegante possibile per le cerimonie mattutine.
È ancora usato ed apprezzato, anche se gli alti costi di realizzo e la rigida codifica lo rendono sconsigliato per le giovani coppie senza molto denaro a disposizione.
Non è solo un abito da matrimonio, come pensano i più, ma è un abbigliamento formale per qualsiasi ricorrenza mattutina: può essere usato anche nei funerali, volendo.

Il tight non è indicato per matrimoni serali, ed il suo costo è notevole: si caratterizza per la nota giacca a coda lunga fino ai polpacci, che risulta sagomata e con spalle larghe, chiusa ad un solo bottone. Può essere nera o grigio antracite (colore preferenziale per un matrimonio).
I pantaloni sono invece a righe gessate, senza risvolto e senza passanti per la cintura, datosi che si debbono obbligatoriamente indossare gli straccali.

Il principe Harry d'Inghilterra che indossa il suo tight al famoso derby di Ascot
Il principe Harry d'Inghilterra che indossa il suo tight al famoso derby di Ascot

Il panciotto è in raso, grigio oppure anche beige per i matrimoni, mentre può essere messo nero per i funerali.
La camicia è bianca, con polsini 'alla moschettiera', cioè chiusi dai gemelli, e dovrebbe avere il collo alla diplomatico, ma recentemente è ammesso anche il classico alla francese.
Le scarpe sono le classiche Oxford stringate, possibilmente non a specchio. Assolutamente da evitare i mocassini.
Le calze devono essere nere o grigio antracite, lunghe fino al ginocchio.
Al contrario dell'informale smoking, non strettamente codificato, il tight è formale e rigidamente ligio ai dettagli: gli accessori sono obbligatori e fanno parte dell'abito stesso, e non possono essere ignorati.
L'orologio è richiesto, e la tradizione vorrebbe quello da taschino a catena, da infilare nel panciotto; complice l'attuale scarsità di segnatempo da tasca, è tollerato anche quello da polso, purché abbia il cinturino in pelle (non il bracciale), possibilmente nero e possibilmente di dimensione discreta.
Sì, potete indossare il vostro amato Apple Watch, se proprio lo volete, ma badate bene di sostituirgli il cinturino sportivo in gomma.

I guanti sono obbligatori: debbono essere in pelle di cervo e debbono essere di colore grigio, e vanno levati durante la cerimonia in chiesa o nel municipio.
La pochette bianca è tollerata, ma è spesso preferibile il fiore all'occhiello: garofano bianco, gardenia, o la classica camelia sono sempre ben accetti.
Anche il cappello è richiesto, e deve essere di tipo a cilindro: il colore può essere grigio o nero, a seconda delle preferenze.

Ultimo ma non ultimo, il bastone da passeggio, possibilmente con pomolo di pregio (potete sbizzarrirvi nella scelta).
Come si è potuto notare, è un abito abbastanza complesso: sicuramente estremamente elegante, è però economicamente molto impegnativo, e non è indicato per i matrimoni che si svolgono dopo le ore 18.00.
A parte lo sposo, il tight può essere indossato anche dagli invitati (sempre che se lo possano permettere), ed in particolare è obbligatorio anche per i padri degli sposi e per i testimoni maschili: è quindi un impegno economico importante, ma dall'effetto sicuramente di rilievo.

Il mezzo tight

Il mezzo tight
Il mezzo tight

Variante del tight classico, dove la giacca è senza code ed arrotodata, e non è richiesta la presenza dei (costosi) accessori.
Chiamato 'Black Lounge', in inglese britannico e 'Stroller' invece in America, è meno elegante del tight classico ma sempre molto distinto, per cerimonie di medio-alto livello.
Anche qui, la scelta del mezzo tight da parte dello sposo impegna al suo uso anche i padri degli sposi ed i testimoni maschi.

Gli invitati

Ok, ci siamo: avete ricevuto l'invito di quella vostra zia ricca al suo matrimonio e, felici di farlo o meno, dovete presenziarvi.
La domanda è: come vi dovete vestire?
Sebbene oggigiorno avete ampissime opportunità per sbizzarrirvi come meglio credete, come per l'abbigliamento dello sposo e della sposa ci sono piccoli accorgimenti da rispettare, per non fare brutta figura e risultare consoni all'occasione.

La regola principale da tenere sempre a mente è: "Non è il mio matrimonio, non sono io al centro dell'attenzione".
Può sembrare una banalità, ma ricordarsi di questa semplice frase vi farà sembrare tutto più agevole, e vi impedirà di risultare imbarazzanti (ed imbarazzati).
Prendete la cosa per quello che è: davvero non è la vostra festa, voi siete gli invitati e nulla più.
Importanti, certo, ma questo è il giorno della coppia che si sposa, ed è giustamente a loro che tutti devono rivolgere l'attenzione.
Vestitevi e comportatevi quindi di conseguenza.

Per i signori

L'abito grigio chiaro va sempre bene per gli invitati al matrimonio
L'abito grigio chiaro va sempre bene per gli invitati al matrimonio
Evitate assolutamente:
  • Il colore nero, ed in generale i colori scuri;
  • Jeans strappati, troppo larghi o troppo a cavallo basso;
  • Abbinamenti spezzati;
  • Completi gessati;
  • Cravatte a fantasia o regimental;
  • Lo smoking;
  • Sneakers e scarpe da ginnastica in generale

La parola d'ordine è sobrietà, però unita anche alla naturalezza.
Predilegete colori chiari se il matrimonio è di mattina o primo pomeriggio, mentre andate sul grigio se è svolto nel tardo pomeriggio o la sera.
Evitate assolutamente il gessato (è un abito molto informale, non adatto al matrimonio) ed i funerei completi scuri, così come dovreste proprio evitare le cravatte nere, quelle a fantasia e le regimental (troppo informali).

A proposito di cravatta: se indossate la camicia, dove proprio mettervela; non è indicato in nessun caso lasciare il collo sbottonato, e la cosa risulta anzi di pessimo gusto durante la cerimonia.
Vanno bene cravatte dai colori pastello, a tinta unita, o con pattern delicati, a trama.
Se proprio non sopportate il nodo al collo, potete optare, al posto della camicia, per una maglia a girocollo, oppure anche a dolcevita (se inverno), però da abbinarsi categoricamente alla giacca: un tempo era un accostamento troppo informale per un matrimonio, ma ormai è accettato.
Evitate di spezzare i colori, anche se oggigiorno potete anche mettere un bel jeans abbinato ad una giacca: nessuno ve lo vieta e l'abbinamento può risultare efficace ed elegante, a patto però di ricordarsi di evitare assolutamente sneakers e scarpe da tennis in generale.

Per le signore

Il mezzo tight
L'abito lungo è indicato per i matrimoni di sera

Evitate assolutamente:

  • Abiti bianchi;
  • Abiti neri e, in generale, colori troppo scuri;
  • Abiti troppo corti, troppo scollati o gonne con troppo spacco (specie se il matrimonio si svolge in chiesa). Se il matrimonio si svolge di sera, l'abito corto è categoricamente proibito;
  • Jeans e pantaloni in generale (con dovute eccezioni), se avete superato l'età adolescenziale;
  • Abiti floreali, o con pattern a fantasia;
  • Scarpe con plateau troppo spinto, stivali e sneakers e scarpe da ginnastica in generale

Anche per le signore, anzi forse soprattutto per loro, vale la regola generale detta in precedenza: non siete voi le spose, quindi dovreste attirare meno attenzione possibile, con un abbigliamento consono e più naturale che potete scegliere.
Vanno benissimo i tailleur e, sebbene originariamente non era un capo adatto per un'invitata ad un matrimonio, al completo possono essere abbinati anche i pantaloni.

I colori preferenziali sono tutti quelli tenui e pastello: beige, celeste, verde acquamarina, anche lilla se volete (specie se le nozze si svolgono in primavera od estate), tenendo sempre presente che il bianco è il colore di norma riservato solo alla sposa, e che quindi andrebbe sempre evitato.
L'abbigliamento varia anche molto a seconda della vostra età: se siete giovani donne fino ai 30-35 anni circa, potete ovviamente scegliere più alternative, e potete optare soprattutto per vestiti con la scollatura.
Scollatura che andrebbe comunque tenuta moderata, specie se il matrimonio è celebrato in chiesa; le spalle dovrebbero rimanere sempre coperte, ma negli ultimi anni sono tollerati senza problemi anche vestiti meno coperti, specie se il matrimonio è svolto in periodo estivo.

Se il matrimonio si svolge di sera, è obbligatorio l'abito lungo.
Le scarpe dovrebbero essere a decolté, con un tacco di altezza non eccessiva e, possibilmente, evitando il plateau.
Assolutamente da evitare gli stivali.

Per le ragazze molto giovani, anche le scarpe a tacco basso o senza tacco sono accettate.
La borsa dovrebbe essere discreta, possibilmente non a tracolla e, sempre possibilmente, di dimensioni contenute (perfette le pochette).

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