Trappola di Cristallo - Die Hard
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Titolo originale: Die Hard
Paese di produzione: USA
Anno: 1988
Durata: 131 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35 : 1
Genere: azione, poliziesco
Regia: John McTiernan
Soggetto: tratto dal libro di Roderick Thorp
Sceneggiatura: Steven E. de Souza, Jeb Stuart
Produttore: Joel Silver, Lawrence Gordon
Produttore esecutivo: Charles Gordon
Casa di produzione: 20th Century Fox, Silver Pictures, Gordon Company
Distribuzione per l'Italia: 20th Century Fox
Fotografia: Jan de Bont
Montaggio: John F. Link, Frank J. Urioste
Musiche: Michael Kamen
Scenografia: Jackson DeGovia
Interpreti e personaggi
Bruce Willis: John McClane
Alan Rickman: Hans Gruber
Bonnie Bedelia: Holly Gennaro McClane
Reginald VelJohnson: Serg. Al Powell
Paul Gleason: Isp. Capo Dwayne T. Robinson
William Atherton: Richard Thornberg
Hart Bochner: Harry Ellis
James Shigeta: Joseph Yoshinobu Takagi
Alexander Godunov: Karl
De' Voreaux White: Argyle
Clarence Gilyard: Theo
Lorenzo Caccialanza: Marco
Al Leong: Uli
Robert Davi: Ag. Speciale Johnson
Grand L. Bush: Ag. Johnson
Taylor Fry: Lucy McClane
Doppiatori italiani
Roberto Pedicini: John McClane
Massimo Foschi: Hans Gruber
Susanna Javicoli: Holly Gennero McClane
Angelo Nicotra: Serg. Al Powell
Stefano De Sando: Isp. Capo Dwayne T. Robinson
Saverio Moriones: Richard Thornberg
Carlo Valli: Harry Ellis
Giorgio Lopez: Joseph Yoshinobu Takagi
Luca Biagini: Karl
Angelo Maggi: Theo
Vittorio Amandola: Ag. Speciale Johnson
Hippy-ya-ye pezzo di merda!
Trama
California, durante le festività di Natale sul finire degli anni '80 del 1900.
John McClane (Bruce Willis), poliziotto di New York dai metodi abbastanza spicci, dall'insofferenza alle regole - anche quelle matrimoniali - ma dalla parlantina strafottente e un'intelligenza non comune (specie per un semplice poliziotto) atterra all'aeroporto su invito della quasi ex moglie Holly Gennaro.
L'obiettivo sarebbe quello di passare le vacanze della natività con lei e con i figlioli, sperando di ricucire il loro rapporto, ormai ridotto alla frutta un po' per il caratteraccio di John, ed un po' per il nuovo lavoro della donna in un'importante e facoltosa azienda giapponese (la Nakatomi), che tra le altre cose l'ha costretta a trasferirsi dall'altra parte del continente, in California.
Al Nakatomi Palace, il lussuoso ed iper-tecnologico grattacielo sede della sussidiaria americana della Nakatomi, i dipendenti stanno festeggiando le imminenti ferie natalizie con un party, in cui è presente anche il direttore generale Joseph Takagi, desideroso di complimentarsi con i dipendenti per l'eccellente annata produttiva.
Holly manda a prendere il marito all'aeroporto da un simpatico e giovane autista di colore, con il quale John fa subito amicizia.
Arrivato al Nakatomi Palace, John fa conoscenza con alcuni colleghi di sua moglie, tra cui l'arrogante - e cocainomane - yuppie rampante Harry Ellis, spudoratamente indisponente e disposto a tutto pur di far carriera nella mega-ditta.
Hans, Bubi! Sono il tuo salvatore!
Proprio mentre John si sta rinfrescando e rilassando del lungo viaggio in bagno, togliendosi le scarpe
per camminare a piedi nudi sulla moquette come da suggerimento di un passeggero compagno della trasvolata, nel grattacielo irrompono un commando di terroristi pesantemente armati, che mettono fuori gioco in pochissimo tempo la sicurezza e, radutati tutti i dipendenti in un'unica sala a mitra spianato (dopo avere ucciso qualcuno a casaccio), prendono il controllo totale del palazzo.
Hans Gruber, il leader degli spietati criminali, ha un obiettivo: far liberare i 'fratelli della rivoluzione' detenuti nelle carceri di molti Paesi del mondo, usando come ostaggio l'emblema del capitalismo sfrenato, ovverosia proprio il grattacielo della Nakatomi.
In realtà , le vere intenzioni dei delinquenti risultano chiare quasi subito: il gruppo non è per nulla un commando terrorista, ma bensì una cricca di spietati ladri professionisti, che vogliono rubare i 640 milioni di dollari in titoli al portatore nascosti nell'impenetrabile ed iper-tecnologico caveau del palazzo.
Armato solo della sua Beretta d'ordinanza, senza contatti con l'esterno (e senza scarpe), di nascosto John assiste all'assassinio a sangue freddo del direttore generale Takagi da parte di Gruber, dopo che il giapponese si era rifiutato di consegnare il codice di sblocco di uno dei sette sistemi protettivi del caveau.
Scoperto dopo aver ammazzato uno dei banditi, per Johyn inizia una guerriglia su e giù per i piani del grattacielo, nel tentativo di proteggere sua moglie - assieme agli altri ostaggi - e riuscire a comunicare col mondo esterno, per dare l'allarme di quanto sta succedendo al Nakatomi Palace.
Era Gary Cooper, coglione!
Rubata una ricetrasmittente ai briganti, John
riesce a contattare un poliziotto di ronda nel circondario, il simpatico Al Powell, al quale però non può rivelare la propria identità , per paura che i criminali - sicuramente in ascolto della conversazione - riescano a risalire alla moglie Holly.
Con uno spettacolare stratagemma, John
riesce a scaraventare uno dei lestofanti giù dal grattacielo, proprio sopra la macchina di Al, che da quindi l'allarme alla centrale ed in poco tempo il Nakatomi viene circondato dalle forze di polizia di Los Angeles.
Il furbo Hans temporeggia con la polizia, mentendogli e rivelandogli che il gruppo è una cellula terroristica che ha preso in ostaggio i dipendenti del Nakatomi per assurdi motivi politici (non meglio precisati): in realtà l'intervento delle forze dell'ordine non solo era stato pianificato da Gruber, ma era anzi anche voluto e necessario, datosi che il furfante ha bisogno proprio dell'intervento diretto dell'FBI.
Intanto mentre John sta ancora nascondendosi e tendendo agguati ai criminali, il fin troppo sicuro di sé Ellis chiede di parlamentare con Gruber: spacciandosi per amico di lunga data di John lo esorta ad arrendersi, ma al rifiuto del poliziotto il capo dei criminali lo fredda senza pietà , minacciando a John di uccidere molti altri ostaggi se questi non si arrende.
Arriva intanto l'FBI e, come da manuale operativo in queste situazioni, i federali fanno staccare la corrente al palazzo: è esattamente quello che voleva Gruber, perché un back-out è l'unico modo per aprire l'ultimo dei sigilli del caveau.
Rubati i milioni di dollari nel suo interno, i criminali fanno detonare gli esposivi sul tetto, abbattendo così gli elicotteri e provoncando molti morti tra gli agenti, che stavano recando di intervenire per risolvere la sitazione con un blitz.
Se rubi 600 dollari è sufficiente che tu sparisca; ma se rubi 600 milioni prima o poi ti troveranno, a meno che non siano convinti che tu sia morto.
Nel mentre, un cinico giornalista locale, Richard Thomberg, che si era messo ad origliare, per radio, le comunicazioni di John con Al, riesce a risalire all'idendità del poliziotto di New York, e si fionda a casa sua per effettuare lo scoop dell'intervista in diretta dei figli.
Saputa finalmente l'identità della sua spina nel fianco, Gruber prende con se la moglie di John, che vede così precipitare la situazione in una condizione disperata.
Costretto a consegnarsi, John arriva al faccia e faccia conclusivo con Hans e con i criminali che sono rimasti dopo la notte di violenza al Nakatomi.
John è mezzo morto di fatica e di sangue perso, ma riesce a ingannare i manigoldi facendosi credere disarmato, per poi accopparli con un'incredibile - e molto fortunata - sparatoria.
Hans vola giù dal trentesimo piano, morendo orribilmente sfracellato.
Finisce così la notte infernale di John McClane al Nakatomi Palace, con la salvezza di tutti gli ostaggi e sua moglie, con cui potrà cercare di ricucire il rapporto.
Ma le sorprese non sono ancora finite: Karl, lo spietato braccio destro di Gruber, non è ancora morto e, scattato fulmineamente fuori dal sacco per i cadaveri dove lo avevano messo, tenta di sparare a John.
L'eroe verrà salvato da Al, che fredda il malvagio tedesco sul momento, riscattandosi così dopo tanti anni in cui non sparava un colpo, da quando aveva erroneamente ucciso un ragazzo.
Gli eroi
John McClane
Poliziotto del New York City Police Department, sui 30-35 anni.
Sposato con Holly Gennaro, il loro matrimonio è in crisi per via del suo pessimo carattere e per l'ascesa lavorativa rampante della moglie, che difatti non ci pensa due volte a lasciarlo per volarsene in California e far carriera alla multinazionale Nakatomi.
Purtroppo per John, proprio quando la mogliera deciderà di tentare di ricucire il rapporto invitandolo per le festività di Natale in California, si scatenerà l'inferno al Nakatomi Palace: il poliziotto si troverà solo contro un gran numero di banditi senza scrupoli, desiderosi di impossessarsi di 640 milioni di dollari nascosti nel caveau del grattacielo.
John non è affatto un eroe e non ci tiene per nulla a diventarlo: è solo un semplice poliziotto che s'è trovato nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
Non vuole morire da eroe, gli basta solo portare a casa la pelle e salvare la moglie, ma per farlo dovrà accoppare uno ad uno i criminali, molto più forti, armati e meglio preparati di lui (ma forse non più furbi).
Per tutto il film sarà usato come sacco d'allenamenti dai bestioni del commando di Hans Gruber, che non gli lasceranno manco un osso intero, ma riuscirà comunque a farli fuori con molta astuzia e moltissima fortuna.
L'avventura al Nakatomi Palace, per la gioia di John, sarà solo l'inizio di circa trent'anni di scalogna nera, in cui il poliziotto più sfigato della storia dell'umanità se la dovrà - suo malgrado - vedere contro ogni genere di pazzo esaltato criminale esistente al mondo.
Al Powell
Poliziotto afroamericano della polizia di Los Angeles, che casualmente sarà invischiato nel delirio del Nakatomi Palace, dopo il disperato tentativo di John McClane di chiedere aiuto contro i criminali che hanno preso in ostaggio l'intero grattacielo.
Ha dei forti sensi di colpa perché uccise involotariamente un ragazzo anni prima in missione, e da allora non spara più con la pistola.
Aiuterà John via radio, e sarà l'unico ad aver capito la reale situazione al Nakatomi, intuendo subito che "Roy Rogers" - lo pseudonimo utilizzato da John per non rivelare la propria identità ai banditi - è un poliziotto come lui.
Salverà la vita all'eroe nel finale, quando ucciderà il redivivo Karl poco prima che questi spari a John.
Holly Gennaro
Moglie di John e managar rampante della multinazionale Nakatomi, che invita il (quasi ex) marito a Natale per tentare di riconciliare il loro rapporto, quasi del tutto naufragato per via della vita scapestrata di lui e per la smania della carriera di lei.
Finirà ostaggio di Hans Gruber e dei suoi scagnozzi, ma non perderà mai la fiducia nel marito, solo a combattere contro tutto il commando dei criminali.
Verrà salvata nel finale da John, dopo un epico duello col cattivissimo Gruber.
Sviluppo e produzione
Primo film di una lunga e fortunatissima serie, "Die Hard" (titolo originale in inglese) è una pregevolissima pellicola d'azione poliziesca diretta da John McTiernan e basata, con moltissime differenze, sul romanzo "Nulla è eterno, Joe" di Mayne Roderick Thorp.
Il film proiettò definitivamente nel panorama delle star hollywoodiane Bruce Willis, che prima di allora era conosciuto principalmente per aver partecipato alla fortunata serie televisiva "Moonlighting".
Accolto con ottimo riscontro di pubblico, divenne un film cult col passare degli anni, soprattutto anche grazie alla popolarità - ancora maggiore - che riscossero i seguiti.
Paradossalmente, a discapito dell'ambientazione distorta e claustrofobica,
condita da iper-violenza, è considerato dai fan un irrinunciabile film di Natale.
Richiami e marchio di fabbrica
Il protagonista, l'agente di polizia John McClane, subirà ogni genere di violenza e contusione, uscendo dalla pellicola in una situazione penosa, in cui l'unica cosa buona sarà quella di essere ancora vivo.
Picchiato e malmenato per pressoché l'intero film, John dimostrerà però un'intelligenza ed una risolutezza fuori dal comune, che lo porteranno ad aver fatta salva la pelle e salvare pure chi deve salvare (la moglie).
Questo copione, con poche varianti, sarà riproposto in ogni successiva pellicola della serie, e diventerà il marchio di fabbrica dell'intera saga di "Die Hard".
Accoglienza
Partito con un budget discreto ma non di certo da kolossal (meno di 30 milioni di dollari), il film ne incassò globalmente più di 140, diventando un classico senza tempo conosciuto da almeno tre generazioni.