Delitto a Porta Romana

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Paese di produzione: Italia
Anno: 1980
Durata: 90 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: poliziesco/comico
Regia: Bruno Corbucci
Soggetto: Mario Amendola, Bruno Corbucci
Sceneggiatura: Mario Amendola, Bruno Corbucci
Produttore: Giovanni Di Clemente
Casa di produzione: Cleminternazionale Cinematografica Srl
Fotografia: Giovanni Ciarlo
Montaggio: Daniele Alabiso
Musiche: Franco Micalizzi
Scenografia: Claudio Cinini
Interpreti e personaggi
Tomás Milián: Nico Giraldi
Bombolo: Venticello
Olimpia Di Nardo: Angela Giraldi
Nerina Montagnani: nonna di Angela
Aldo Ralli: professor Baldi
Marina Hedman: Antonella
Franco Diogene: Busoni
Elio Crovetto: Bartolo il monzese
Elisabetta Odino: Fiorella Colombo
Lino Patruno: Enrico Vitucci
Marcello Martana: commissario Trentini
Tony Scarf: Roberto Ambrogi
Mario Donatone: signor Tassinelli
Antonella Antinori: signora Tassinelli
Leo Gavero: commissario Esposti
Massimo Vanni: brigadiere Gargiulo
Alfredo Adami: Picchio Picchio
Doppiatori italiani
Ferruccio Amendola: Nico Giraldi
Flora Carosello: nonna di Angela
Gianni Marzocchi: professor Baldi
Renato Mori: Bartolo il monzese
Bruno Cattaneo : Roberto Ambrogi
Guardi io non voglio fa' er demagogo ma manco voglio fa' er demastronzo...
Trama
Milano, inizio degli anni '80 del 1900.
Allo stadio di San Siro, durante la partita Internazionale - Roma, il ladruncolo romano Franco Bertarelli detto 'Venticello' (Bombolo), fingendosi un appassionato avvocato tifoso della Roma, riesce a rubare le chiavi di casa ad un tifoso interista (l'industriale Tassinelli), dopo aver carpito anche l'indirizzo della sua abitazione di Porta Romana.

Venticello ruba le chiavi di casa al Tassinelli durante la partita Inter-Roma
Approfittando della partita, e del fatto che l'incauto tifoso ha spifferato
pure l'assoluta assenza di persone in casa sua, Venticello s'infila nell'appartamento, con l'intento di sgraffignare il più possibile.
Purtroppo per lui, proprio durante il furto, in casa torna la moglie del tassinelli, la bella infermiera Elena; la signora però non è sola: è in compagnia di un misterioso amante, che Venticello non riesce a riconoscere in quanto costretto ad infilarsi in fretta e furia sotto al letto dei due, per non farsi scoprire.
Ma guarda che questo è un camper speciale, eh: ogni tanto se ferma.
Quanno se ferma, je dai tre cazzotti sur cruscotto, 'n carcio ar cambio, je dici du' vaffanculo e parte come 'na spada, capito?
Durante l'amplesso avviene però l'inaspettato: l'uomo strangola la donna, per poi rivestirsi ed andarsene.
Venticello, rimasto per tutto il tempo nascosto sotto al letto, riesce solo a vedere una vistosa cicatrice al piede destro dell'assassino, prima di venire arrestato e sbattutto a San Vittore, con la grave accusa d'omicidio.

Venticello assiste all'omicidio di Elena Tassinelli
Nel frattempo, a Roma, il maresciallo Nicola 'Nico' Giraldi (Tomás Milián) è in vacanza, complice lo stato terminale della gravidanza di sua moglie Angela (Olimpia Di Nardo).
Per il colorito e verace maresciallo però, non è tempo di riposare: Venticello ha chiesto la sua presenza, datosi che è l'unico poliziotto con cui è disposto a parlare.

Elena Tassinelli strangolata dopo l'amplesso
Nico dovrà quindi partire per Milano, per mettersi sotto le dipendenze dell'antipatico commissario Esposti, ed iniziare l'indagine sull'omicidio della Tassinelli.
Indagine che si rivelerà abbastanza complicata: Venticello non ha visto nulla dell'assassino a parte la cicatrice sul piede, e la vita irreprensibile della vittima non lascia intendere particolari moventi.
All'ospedale dove prestava servizio la Tassinelli, Nico scopre che però la donna, indiscutibilmente molto bella e di gran fascino, era particolarmente apprezzata sia dal suo collega infermiere e sia da un giocatore di hockey su ghiaccio, tale Roberto Ambrogi.

Nico Giraldi con Angela e la nonna di quest'ultima, richiamata per far nascere il primogenito del maresciallo
Proprio quest'ultimo, un uomo abbastanza scorbrutico e livido di rabbia per la morte della donna a cui faceva il filo, sembrerebbe conoscere l'identità dell'assassino, ma non è affatto intenzionato a rivelarla alla polizia; piuttosto, l'uomo è deciso a vendicarla personalmente.
Messo alle strette da Nico dopo una surreale partita di hockey, sul punto di confessare l'identità dell'assassino, l'Ambrogi è ucciso a distanza da un colpo di fucile, che lo centra proprio in mezzo agli occhi.

Nico arrivato a Milano, agli ordini del commissario Esposti
Da capo a dodici con le indagini, Nico si vede intralciare il lavoro dall'improvviso arrivo di Angela (con tanto di nonna levatrice al seguito), sospettosa - non senza ragione - della fedeltà coniugale del marito ed arrivata a Milano guidando il loro camper, nonostante l'avanzato stato di gravidanza.
Ammazza che traffico pure a Milano, eh!
Intanto, in prigione, Venticello è messo in una situazione non di certo simpatica: un ergastolano ben poco raccomandabile, Bartolo il Monzese, s'è follemente invaghito di lui, ed è intenzionato a possederlo in senso biblico.

Bartolo il Monzese, lo spasimante del povero Venticello
Per tendere una trappola all'assassino, a Nico viene un'idea: userà proprio Venticello come esca, spacciandolo per testimone oculare del delitto e facendolo ricoverare in ospedale, simulando un'intossicazione.
O ti faccio la festa, o ti stacco la testa!
L'intuizione si rivelerà giusta: appena saputo del suo ricovero, il professor Baldi, irreprensibile primario dell'ospedale ed amico di lunga data della coppia Tassinelli, decide di operare - senza motivo apparente - Venticello.

Il professor Baldi, il medico dell'ospedale dove lavorava la vittima
Vedendo una foto in costume di Baldi, e saputo del suo trascorso come ragazzo di Elena in gioventù, Nico capisce tutto: è proprio lui l'assassino, ed evidentemente ha ucciso l'infermiera perché, da comoda amante, stava divenendo scomoda figura, col rischio di minare il suo matrimonio con la figlia di un famoso luminare (e compromettergli quindi la carriera).

Nico finalmente capisce l'identità dell'assassino: è proprio il professor Baldi!
Proprio quando ad Angela cominciano a venire le doglie, Nico irrompe nella sala operatoria dove Baldi s'appresta ad operare Venticello - con l'evidente intento di accopparlo.
Vistosi alle strette, Baldi decide di fuggire, prendendo in ostaggio Angela, la nonna levatrice e l'infermiere Vitucci, tutti a bordo del camper di Giraldi.

Lieto fine con Venticello libero e la nascita di Rocky, il primogenito di Nico ed Angela
La fuga si concluderà in autostrada, dove Nico riuscirà ad arrestare il malefico dottore e, guidando spericolatamente, riuscirà a tornare a Roma, giusto in tempo per far nascere il suo figliolo, Rocky.
Scarcerato Venticello e risolto il caso, è tempo di festeggiare tutti assieme la nascita del piccino, per il più classico dei lieti fine.
La banda der Pirata

Maresciallo Nicola 'Nico' Giraldi
Agente di polizia della squadra speciale in passato comandata dal commissario Galbiati, ed ora affidata al commissario Trentini.
Trentacinquenne e sposato con la sboccata e triviale Angela, è un personaggio decisamente colorito, dai modi di fare abbastanza rustici e dalla fortissima parlata con intercalare romanesco (condita soventemente da abbondante turpliloquio), ma nonostante le pittoresche apparenze è uno dei poliziotti migliori di Roma.
Amico di Venticello, dovrà partire urgentemente per Milano, per mettersi ad indagare sulla morte di Elena Tassinelli e tentare di scagionare il suo amico, ingiustamente arrestato.
L'indagine non sarà per nulla facile: l'assassino della Tassinelli è fin troppo furbo e pericoloso, e per giunta Nico riceverà l'inaspettata visita della sboccata mogliera, incinta di suo figlio e prossima al parto.
Come sempre, riuscirà a scoprire l'assassino, e riuscirà pure a tornare a Roma in tempo per far nascere il suo figliolo.

Franco Bertarelli detto 'Venticello'
Ladruncolo amico d'infanzia del maresciallo Giraldi, che vive d'espedienti, piccoli furti e truffe.
In trasferta a Milano, ha la bella idea di rubare le chiavi di casa al Tassinelli per tentare di sgraffignare qualcosa, ma mal gliene coglierà : si troverà infatti nel bel mezzo di un omicidio, e finirà in galera, indagato al posto del vero assassino.
Per aggiungere il danno alla beffa, a San Vittore cadrà vittima delle attenzioni di Bartolo il Monzese, violento energumeno omosessuale che tenterà di circuirlo carnalmente.
Fortunatamente, il suo amico maresciallo riuscirà a salvarlo per tempo, impedendo anche al malevolo professor Baldi di accopparlo.

Angela Giraldi
La giovane moglie di Nico, con la quale il maresciallo s'è sposato alla fine della precedente pellicola.
Incinta del loro primogenito, nonostante la gravidanza avanzata non perde né il suo carattere dispotico e né l'energia lessicale, arrivando a rincorrere il marito fino a Milano, per paura di qualche tradimento di troppo.
Partorirà alla fine di una lunga corsa in camper, appena giunta a Roma.

Commissario Esposti
Commissario di Milano che coordina le indagini sulla morte della Tassinelli, e da cui Nico Giraldi deve prendere ordini.
Tipico milanese impettito, prende subito a male il colorito maresciallo romano, e l'antipatia crescerà sempre più durante tutto il film, anche per colpa delle birbonate di Giraldi.

Commissario Trentini
Il diretto superiore di Giraldi, promosso commissario dopo la precedente pellicola della serie.
Viene ad avvertire Nico che Venticello è stato arrestato per omicidio, e gli ordina di partre immediatamente per Milano, per mettersi agli ordini del Commissario Esposti e risolvere il delitto Tassinelli.

Brigadiere Gargiulo
Il brigadiere collega di Nico, suo compagno sin dai tempi della squadra speciale del Commissario Tozzi.
Accompagna Trentini da Nico, per convincerlo a partire per Milano.

Enrico Vitucci
Infermiere milanese collega della vittima, Elena Tassinelli.
Inizialmente sospettato da Giraldi per via dell'infatuazione che egli aveva per la sua collega, si rivelerà del tutto estraneo alla faccenda.
Riuscirà a far nascere il figliolo di Nico, Rocky, dopo un'assurda corsa in camper sino a Roma.

Bartolo detto 'il Monzese'
Un gorilla dalle dichiarate tendenze gay condannato all'ergastolo per doppio omicidio, che s'invaghisce in cella di Venticello.
Dagli intenti non proprio amichevoli - per le parti basse del ladruncolo romano - arriverà anche a scrivere alla madre del suo amato chiedendole il consenso al 'matrimonio'.
Consenso che, per la gioia del Bertarelli, purtroppo arriverà inaspettato.
Fortunatamente, il maresciallo Giraldi riuscirà a far trasferire il suo amico all'ospedale appena in tempo, salvando così il suo onor d'uomo.

Signor Tassinelli
Imprenditore milanese marito della vittima, Elena Tassinelli.
Tifoso sfegatato dell'Inter, viene rapinato delle chiavi
di casa da Venticello, che s'intrufola nel suo appartamento per tentare di ripulirlo.
Rimarrà vedovo della bella infermiera, che sarà uccisa proprio dal professor Baldi, suo amante da molto tempo.

Elena Tassinelli
Bellissima infermiera sposata con un industrialotto di Milano, ma piuttosto libera di costumi.
Amante del suo superiore al lavoro, il professor Baldi, finisce da lui strangolata dopo l'atto sessuale, colpevole di essere diventata troppo invasiva ed invadente, mettendo così a rischio il matrimonio del suo amante.
Viene trovata morta da Venticello, ed il ladruncolo romano è ingiustamente accusato del suo omicidio.

Roberto Ambrogi
Giocatore di hockey su ghiaccio milanese, molto attaccato sentimentalmente all'Elena Tassinelli.
Conosce l'identità dell'assassino - ossia il professor Baldi - ma non avendo le prove certe, non lo ha riferito alla polizia.
Giura comunque di vendicare la donna che amava, ma non riuscirà a compiere giustizia, perché il Baldi lo fredderà con un colpo di fucile in mezzo alla fronte, proprio quando stava per confessare i suoi sospetti al maresciallo Giraldi.

Professor Baldi
Primario all'ospedale dove lavorava la Tassinelli, era il suo amante segreto, nonché suo spietato killer.
Messo alle strette dalla donna, il cui rapporto era divenuto troppo morboso e rischioso per la sua vita matrimoniale, uccide l'infermiera strangolandola, dopo il coito in una domenica pomeriggio.
Sfortunatamente per lui, la sua vistosa cicatrice sul piede destro sarà riconosciuta da Venticello, e tale indizio lo inchioderà nell'indagine condotta da Nico Giraldi.
Ucciderà anche Roberto Ambrogi con un preciso colpo di fucile alla distanza, per levarsi di torno uno scomodo, possibile suo accusatore.
Messo alle strette da Nico, scapperà prendendo in ostaggio Angela, ma sarà riacciuffato dal maresciallo sull'autostrada, dopo un lungo inseguimento.
Sviluppo e produzione

Secondo episodio della saga dei 'delitti', il primo degli anni '80 ed anche il primo ambientato totalmente a Milano.
Il film è sempre di genere poliziesco, ma la virata sulla comicità comincia a farsi ben palese: Bruno Corbucci e Mario Amendola modificano gran parte dello humor quasi 'noir' che aveva contraddistinto i primi capitoli di Nicola Giraldi, portandolo quasi verso la commedia all'italiana del periodo.
Il rimescolare le carte sembra portare i suoi frutti: la nuova direzione dei film incontra il consenso popolare, prolungando la produzione di una serie che, per fisiologica fine del periodo 'poliziottesco', stava cominciando ad annaspare.
Tra il casting, una chicca: è presente Marina Lotar (qui accreditata come Marina Hedman) la nota e celebre pornostar italo-svedese degli anni '70 ed '80.
Richiami e marchio di fabbrica

La pellicola è un giallo, ma decisamente sui generis.
Nico Giraldi ormai è sempre più macchietta e sempre meno il poliziotto duro e taciturno dei primi film, e la direzione comica, con tanto di linguaggio sboccato ed abbigliamento decisamente folkloristico, in questo lungometraggio comincia ad essere marcata ed evidente.
Ciò nonostante, è presente ancora l'indagine e la trama gialla, sebbene - a differenza delle produzioni precedenti - essa si rivela un po' troppo leggera, e forse troppo lineare.
Il film comunque risulta molto godibile, e l'ambientazione meneghina non snatura lo spirito della serie.