Tutti film di Quentin Tarantino
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Il mio cinema o si odia o si ama.
Pulp, molto pulp. Pure troppo
Quentin Jerome Tarantino nasce a Knoxville, nello Stato americano del Tennessee, il 27 marzo del 1963.
La mamma è una giovanissima (solo sedicenne) infermiera, mentre il padre è l'italoamericano Tony Tarantino, che si diede alla macchia poco prima che il figlio nascesse.
Quentin quindi crebbe con la mamma ed il suo nuovo marito, il musicista Curt Zastoupil con cui Quentin legò parecchio e che considerò sempre il suo vero padre, anche quando il matrimonio di questi con la mamma finì.
Si trasferì con la mamma in California, nell'area della baia di San Francisco e, tra un lavoretto e l'altro, fu lì che iniziò in lui la passione per il cinema, special modo per gli spaghetti western di Sergio Leone.
La sua immensa conoscenza della cinefilia lo portò a lavorare per i videonoleggi, e ciò gli permise di visionare praticamente ogni genere di film prodotto (non solo in America), compresi i famosi B-movie degli anni '60 e '60 e gli explotation di nicchia.
Lavorò nel videonoleggio Manhattan Beach Video Archives, stringendo tra l'altro ottimi rapporti con i suoi colleghi, e l'esperienza fu un'incredibile fonte di ispirazione per quello che sarebbe diventato uno dei più grandi registi della storia di Hollywood.
Assieme ai suoi amici e colleghi del negozio, girò il suo primo film, ovvero "My best friend's birthday": finanziato grazie ad un collettone di 6.000 dollari, purtroppo il progetto naufragò miseramente dopo tre anni di produzione, per via della distruzione di buona parte della pellicola in sala di sviluppo (errore del laboratorio a cui Quentin aveva affidato il girato).
Attualmente, è comunque possibile visionare su YouTube circa 36 minuti di "My best friend's birthday", salvati dalla distruzione.
Le iene ed i primi successi al botteghino
Il talento di Quentin esplose ben presto a Hollywood, e cominciò con le sue sceneggiature: "Natural Born Killers" fu venduta nel 1989 per ben 400.000 dollari, e nel 1994 venne prodotto il famoso film di Oliver Stone, mentre nel 1990 scrisse "Dal tramonto all'alba", che pochi anni dopo sarebbe diventato il famoso film cult dell'amico Robert Rodriguez (in cui Tarantino avrebbe anche partecipato come attore).
Il successo delle prime sceneggiature gli aprì la strada se non del successo, almeno della curiosità dei produttori americani: nel 1991 Lawerence Bender si dimostrò particolarmente interessato alle visioni di Tarantino, e lo aiutò a trovare i fondi necessari per il suo primo film indipendente: "The reservoir dogs", meglio conosciuto in Italia come "Le Iene".
La prima opera di Quentin fu subito un grande successo pressoché ovunque.
La pellicola, girata in poco più di un mese, dimostrava già tutti i segni caratteristici dell'opera del regista di Knoxville: lunghi e curati dialoghi (farciti da folli e lucide ossessioni, assieme a molti turpiloqui), personaggi estremamente ambigui, violenza grottesca, sapiente uso del flashback come filo narrativo.
Il successo de "Le Iene", soprendente per un film così 'di nicchia', portò al cineasta immediata notorietà tra i suoi colleghi: gli venne proposta la regia di alcuni film (blockbuster, all'epoca) quali "Speed" e "Man in Black", ma Tarantino preferì isolarsi in vena creativa ad Amsterdam, dove tirò giù la sceneggiatura di uno dei suoi film più famosi, vero e proprio "cult movie" per almeno due generazioni: "Pulp Fiction".
Nigga on a horse!
Presentato al festival di Cannes nel 1994, fu immediatamente un grandissimo successo: la sapiente regia unita ad una folle sceneggiatura, con ancora più folli interpreti (tra tutti, attori del calibro di Harvey Keitel, John Travolta, Bruce Willis, Uma Thurman e il pupillo di Tarantino, ovvero Samuel L. Jackson), conditi con una dose massiccia di ultra-violenza 'tarantiniana' fecero nascere un vero e proprio nuovo genere a Hollywood, quello del 'pulp', per l'appunto.
Memorabile la storia, girata in maniera molto originale con episodi all'apparenza scollegati tra di loro, che poi si riuniranno pian piano con l'avanzamento della pellicola, per finire infine in un epico 'fil rouge' fatto di sangue e macabra ironia.
Dopo aver girato anche un episodio di "E.R. - Medici in prima linea" ed aver preso parte, assieme ad altri tre suoi amici e colleghi nel delirante "Four Rooms", Tarantino tornò alla regia di un film tutto suo nel 1997, con "Jackie Brown", in cui convinse uno dei suoi miti dell'adolescenza, la bellissima Palm Grier, ad interpretare i panni di un'avvenente ma un po' avanti con l'età hostess, che si mischierà in una storia di contrabbando, soldi e violenza (tanto per cambiare).
Il film è solitamente considerato il meno riuscito di Tarantino, e all'epoca non fu un grosso successo commerciale: i fasti di "Pulp Fiction" e la sua frenetica regia erano ancora negli occhi della gente, che rimase abbastanza delusa dai ritmi molto più lenti e cadenzati di "Jackie Brown".
Sono il signor Wolf, risolvo problemi.
Dopo il mancato successo della pellicola, che comunque fu rivalutata nel corso degli anni, Tarantino si prese un abbastanza lungo periodo di pausa, che terminerà all'inizio degli anni 2000, con la regia di quello che sarebbe stato considerato da molti la sua "opera magna": "Kill Bill".
Come uccidere Bill e diventare leggenda
Nel 2002, con un anno di ritardo per via della gravidanza della sua 'musa preferita', ovvero Uma Thurman, Tarantino cominciò le riprese del suo quarto film ufficiale, che avrebbe poi mandato in distribuzione nel 2003.
Girato in un'unica parte, per motivi commerciali (contro il parere dello stesso regista) uscì nei cinema in due capitoli: "Kill Bill Volume I" e, dopo circa un anno di distanza, "Kill Bill Volume II".
Il film, da considerarsi unica pellicola per volontà dello stesso regista, è da molti reputato come il massimo della sua arte: un capolavoro di rara bellezza, assurdità e ferocia, in cui Quentin mescola praticamente tutto quello che ha assimilato in precedenza dai suoi maestri: ne risulta una spettacolare avventura de "la Sposa", un personaggio magistralmente interpretato dalla Thurman e che accompagnerà lo spettatore in un viaggio di sangue, amarcord, citazioni ed omaggi a profusione, dialoghi come sempre logorroici ed estreamente curati, uniti ad una recitazione degli attori da apoteosi.
Favolosa la colonna sonora: un mix di nuovi acidi accordi (memorabili "Twisted nerve" e l'iconica "Battle without honor or humanity") e, come di consuento secondo la logica tarantiniana, vecchi rimandi a gloriose colonne sonore del passato (in particolar modo, dell'altro mito di Tarantino, Ennio Morricone).
È la consacrazione definitiva di Quentin Tarantino come vera e propria 'icona' della cinematografia internazionale del nuovo millennio: da lì in poi, il regista non sarà più ricordato come un bravo, seppur sui generi, 'cineasta di genere', ma un vero e proprio grande maestro, dalla bravura conclamata.
Dopo aver girato una piccola parte dell'ottimo "Sin City", basato sul famoso fumetto di Frank Miller, Tarantino tornerà in coppia con il suo amico Robert Rodriguez per girare a quattro mani il contraddittorio "Grindhouse" nel 2007.
Strozzato da una discutibile distribuzione italiana (fu diviso in due parti, "Grindhouse -A prova di morte" e "Planet Terror"), che ne castrò enormemente l'appeal, l'idea originale del duo Tarantino-Rodriguez prevedeva di inscenare ed omaggiare, con costosi effetti speciali, i film di 'serie Z' degli anni '70, girati con poco e spesso dal discutibile valore, che popolavano le sale cinematografiche americane a bassissimo costo ('grindhouse', per l'appunto) in quegli anni.
Il film si rivelò un mezzo fiasco: fu costoso da morire e non generò gli utili sperati.
Col senno di poi, "Grindhouse" non fu così malvagio come si presentò all'inizio: l'idea era originale, ma forse i tempi non erano più adatti (commercialmente parlando) per un prodotto fin troppo di nicchia, anche per i fan di Tarantino.
Bastardi senza gloria e Django scatenato
Nel 2008, dopo la mezza delusione di "Grindhouse", Tarantino riprese a scrivere una sceneggiatura pensata addirittura tra "Pulp Fiction" e "Jackie Brown", che lasciò in sospeso per quasi quindici anni: un gruppo di 'bastardi' catapultato in piena seconda guerra mondiale, alle prese con la follia nazista.
Un tema fin troppo invitante per non sfruttarlo a dovere, considerando la famosa tendenza alla 'violenza gratuita' tanto amata da Tarantino.
Uscì così fuori "Bastardi senza gloria", dato in pasto ai botteghini nel 2009.
Fu il più grande successo commerciale di Tarantino: oltre 300.000.000 di dollari incassati a livello mondiale, per un surreale film di guerra schizofrenico e onirico, con un immenso Christoph Waltz nei panni di uno spietato nazista cacciatore di ebrei.
Ormai Tarantino è un maestro a cui tutti guardano, ed ogni suo film
è capace non più di stupire ed esser dannatamente divertente, ma ora diventa anche un vero e proprio blockbuster, in grado di attirare milioni di dollari.
Con la consapevolezza di ciò, Tarantino può osare di più, e realizzare un film sempre sognato fin da ragazzo: un remake 'a modo suo' del classico di Sergio Corbucci, ovvero "Django" (un vero e proprio film cult, al tempo criticato per l'eccessiva violenza).
Tarantino però stravolge la trama, ed al posto del solitario e disatattato reduce nordista Franco Nero piazza Jamie Foxx nei panni (anzi, gli stracci) dell'abbastanza incazzato schiavo Django Freeman, nell'America sudista e schiavista pre-guerra di secessione.
Al suo fianco, ancora un immenso Christoph Waltz nei panni del simpatico ma micidiale Dr. Shultz, il più pericoloso dentista di tutta l'Unione (e non solo).
Come cattivi (che più cattivi non si potrebbe), un immenso Leonardo di Caprio ed un favoloso (come al solito) Samuel L. Jackson nelle odiose vesti di Stephen, lo schiavo capo della servitù dell'orribile piantagione di Candieland.
Il film è un capolavoro, che si rivelerà l'ennesimo blockbuster al botteghino: Tarantino riesce persino a convincere Morricone a scrivere una canzone appositamente per il film ("Ancora qui" cantata dalla brava Elisa), ed è il primo film del regista a vedere una colonna sonora per buona parte originale.
Io conto due pistole, negro.
Fanno eccezione due spendidi omaggi sia al "Django" originale (la canzone d'inizio film, cantata da Rocky Roberts) e la famosissima sigla iniziale di "Lo chiamavano Trinità ...", che qui chiude 'coi botti' (è il caso di dirlo) il film.
Gli odiosi otto
Dopo tre anni dal successo strepitoso di "Django Unchained", nel 2015 Tarantino non perde il vizio e si ri-tuffa ancora una volta nel western 'a modo suo', per regalare un altro capolavoro, stavolta sui generis come non mai: "The hateful eight" è un raffinatissimo thriller-giallo, ma con tutta la macabra violenza della produzione tarantiniana.
Un western atipico al massimo, ambientato non in torride ed arse dal sole pianure della California, ma in un inferno di neve nel Wyoming, dove un gruppo di sconosciuti (dalle facce poco raccomandabili) è costretto a trovare riparo in una squallida baita di montagna.
Quando ti prende il boia, tu muori sulla forca.
Ovviamente gli otto 'odiosi' si riveleranno ben differenti da quello che l'inizio del film lascerà intendere, ed il finale sarà all'insegna della mattanza più totale.
Torna ancora una volta l'attore preferito da Tarantino, ovvero Samuel L. Jackson, stavolta nei panni di un ex Colonnello dell'esercito nordista, ostinatamente razzista (ma verso i bianchi) e dal passato non certo cristallino, diventato dopo la guerra un rinomato cacciatore di taglie, dalla fredda analisi logica e dall'intuito da vero detective.
Tarantino riesce a convincere Ennio Morricone a scrivere tutta la colonna sonora del film, ed i risultati saranno eccezionali: l'anziana leggenda della musica firmerà uno dei suoi lavori più belli, e vincerà addirittura l'Oscar come miglior colonna sonora.
Il film si rivelerà un altro grande successo al botteghino, con la particolarità di una distribuzione in due versioni: la prima, quella integrale e più lunga, filmata addirittura in formato pellicola da 70mm, con un'anteprima esclusiva un mese prima dell'uscita della versione in digitale nel più canonico 38mm.
Tutti gli uomini di Quentin
Tarantino è un regista incredibilmente metodico, superstizioso e pignolo: la sua enorme cultura cinematografica e la sua verve non comune gli hanno sempre permesso di scegliere ottimi cast per le sue produzioni, portando alla ribalta attori diventati poi molto famosi oppure enfatizzando ed esaltando la bravura di attori già di fama conclamata.
Tutte le sue produzioni vedono la presenza di attori al regista molto cari, che ruotano nel suo universo ciclicamente, ed in molti casi diventano presenze quasi costanti: è il caso ad esempio dell'attore-feticcio di Tarantino, il famosissimo e campione d'incassi Samuel L. Jackson, divenuto famoso proprio grazie a "Pulp Fiction" del cineasta di Knoxville.
Nel corso degli anni e delle produzioni, complice il crescente successo dei suoi film, molti attori famosi hanno richiesto di lavorare con Tarantino, tanto che essere scelto per una delle sue pellicole è diventata una specie di 'consacrazione' nell'abbastanza chiuso ed elitario mondo di Hollywood.
Qui di seguito c'è una piccola lista degli attori amati da Quentin, ricorrenti nelle sue pellicole, che il regista ha dimostrato di dirigere veramente al meglio.
Samuel L. Jackson
L'attore-icona per eccellenza dei film di Tarantino, che proprio con Quentin ha inziato la sua vorticosa ascesa verso i massimi livelli possibili per un attore di Hollywood.
Il buon Samuel, campionissimo d'incassi nella storia di tutto il cinema americano e protagonista di decine di film di successo, è senza ombra di dubbio l'attore più amato dal regista di Knoxville: ha recitato infatti in ben cinque dei nove film totali di Tarantino, e quasi sempre in parti da protagonista.
Leggendaria la sua interpretazione del folle e spietato killer Jules Winnfield
in "Pulp Fiction", detestabile sotto le spoglie del capo della servitù Stephen in "Django Unchained" e spettacolare ed odioso come Maggiore Marquis Warren, protagonista assoluto di "The Hateful Eight".
Veramente un mito per ben più di una generazione, ed attore-simbolo di tutto il cinema di Tarantino (che d'altra parte avrebbe tutto un altro sapore senza di lui ed i suoi incredibili personaggi), è curioso pensare di come fu scartato per "le Iene" e di quanto dovette penare per farsi dare la parte di Jules in "Pulp Fiction"!
Michael Madsen
Il cattivissimo Mr. Blonde de "Le Iene" è uno degli attori-feticcio di Quentin sin dalla sua prima avventura in solista.
Diventato un po' il 'portafortuna' di Quentin, Madsen può ben dire di aver lavorato in tre delle sue produzioni più famose ed importanti: il già citato "Le Iene", l'eccellente "Hateful Eight" e il capolavoro assoluto "Kill Bill", dove interpreta egregiamente Budd, il disincantato ma non per questo meno psicopatico fratello del mortale Bill.
Tim Roth
L'attore britannico è, assieme a Samuel L. Jackson, sicuramente uno dei più riconosciuti e riconoscibili artisti preferiti da Tarantino.
Ha esordito ne "Le Iene" con la parte del poliziotto sotto copertura Mr. Orange, per poi assurgere alla gloria con "Pulp Fiction", dove interpreta lo svitato e nevrotico rapinatore Ringo.
Protagonista strampalato dell'altrettanto strampalato "Four Rooms", Roth è tornato a recitare sotto la direzione di Quentin nella parte del pericoloso criminale Pete Hicox
in "The Hateful Eight".
Uma Thurman
La bella attrice bionda è, per stessa ammissione di Tarantino, la sua Ingrid Bergman personale: a lei è stato infatti affidato il ruolo più epico di tutta la produzione tarantiniana, ovverosia la combattente e vendicativa Beatrix Kiddo nel capolavoro "Kill Bill".
Rimasta nell'immaginario collettivo come la determinata Sposa desiderosa di vendetta, la Thurman è ricordata anche per il suo eccezionale balletto con John Travolta in "Pulp Fiction", dove interpreta la giovane e volitiva ragazza del boss, Mia.
John Travolta
Il fu Tony Manero degli anni '70 deve a Quentin Tarantino la sua rinascita artistica dopo un lungo periodo di grossa crisi, cominciata proprio con "Pulp Fiction", dove interpreta gli indimenticati panni del pazzoide killer Vincent Vega.
Il suo balletto con la Thurman durante una delle scene del film è entrato di diritto nella storia della cinematografia mondiale!
Leonardo di Caprio
Il grande attore di Hollywood ha 'amoreggiato' per anni con Tarantino, mai concretizzando però nessuna sua avanche fino al 2012, anno in cui Quentin riuscì finalmente a convincerlo a partecipare ad un suo film, l'incredibile "Django Unchained".
Di Caprio sfoggiò una performance da Oscar nelle vesti del perfido Calvin J. Candie, regalando agli spettatori una delle sue interpretazioni più belle di sempre.
Il sodalizio con Tarantino da allora non si è mantenuto intatto fino al 2019, quando il bel Leonardo parteciperà da protagonista a "C'era una volta... A Hollywood".
Brad Pitt
Uno dei più importanti attori della storia del cinema mondiale degli ultimi anni ha inziato la sua collaborazione con Quentin Tarantino col folle e spettacolare "Bastardi senza Gloria", dove prese i panni del mitico tenente  Aldo 'Apache' Raine.
Dopo la grande performance del sadico soldato ammazza nazisti, Pitt torna da gran protagonista nei panni del forte e temerario stuntman Cliff Booth in "C'era una volta... A Hollywood".
Robert De Niro
Il mostro sacro del cinema moderno americano ha premuto particolarmente per partecipare a "Jackie Brown", terzo film di Tarantino e uno dei più inusuali di tutta la sua produzione.
De Niro avrebbe voluto interpretare il detective Max Cherry, ma quando seppe che la parte era già stata assegnata a Robert Forster, pur di lavorare con Tarantino accettò d'interpretare lo stupido e violento Louis Gara.
Christoph Waltz
L'attore tedesco è divenuto in brevissimo tempo uno dei preferiti da Tarantino, che l'ha fortemente voluto per interpretare la parte dello scaltrissimo e spietato colonnello nazista Landa in "Bastardi Senza Gloria".
L'interpretazione fu così eccellente che Quentin decise di rinnovare la fiducia a Waltz riconfermandolo come co-protagonista nello spaghetti-western "Django Unchained", nella parte del furbo cacciatore di taglie, il dentista King Schultz.
Bruce Willis
L'attore simbolo dei 'duri' di Hollywood durante tutti gli anni '90, protagonista indiscusso della premiata serie di "Die Hard", ha un posto indelebile nel cuore dei fan di Tarantino: è lui infatti che interpreta il pugile corrotto Butch in "Pulp Fiction", in uno degli episodi più truculenti del film.
Ritroviamo Bruce co-protagonista dell'episodio finale del surreale "Four Rooms", in cui recita proprio accanto a Tarantino stesso.
Kurt Russel
Il mitico attore particolarmente famoso negli anni '80 per aver interpretato l'iconico Jena Plissken in "1997: Fuga da New York" (film molto amato da Quentin Tarantino) entrò nell'elite degli attori tarantiniani nel 2007, quando interpretò il pazzo maniaco omicida Stuntman Mike in "Grindhouse - A prova di morte", prima parte del progetto "Grindhouse" scritto a quattro mani da Quentin e Robert Rodriguez.
La sua prova fu talmente convincente che Tarantino pensò bene di richiamarlo nel 2015, per proporgli i panni del coriaceo cacciatore di taglie John Ruth 'il Boia'.
Harvey Keitel
II buon Harvey, già attore affermatissimo negli anni '90, ebbe buon fiuto a dar fiducia ad un giovane e visionario Quentin Tarantino quando, nel 1992, lesse la sceneggiatura de "Le Iene", decidendo di vestire i panni del caparbio malvivente Mr. White.
La scelta si rivelerò senza dubbio eccellente tanto che Quentin, due anni più tardi, per ringraziarlo della fiducia gli propose un ruolo destinato a diventare leggenda presso i fan: l'elegantissimo, astuto e risoluto 'risolvi-problemi' Mr. Wolf.
David Carradine
Al compianto attore amatissimo da Tarantino, protagonista della serie TV anni '70 "Fung Fu", il regista riservò la parte del super-cattivo della sua opera omnia, "Kill Bill".
Benché in età avanzata al momento delle riprese, l'attore americano esperto di arti marziali sfornò un'incredibile performance, resa ancora più epica grazie ad un emozionante e cruento combattimento finale all'arma bianca con Uma Thurman!
Steve Buscemi
Uno degli attori più in voga di Hollywood negli anni '90 ha un posto particolare nel cuore dei fan di Tarantino: è difatti lui il subdolo e pavido Mr. Pink in "Le Iene", primo lavoro assoluto del regista di Knoxville.
L'unica sua altra apparizione in un film tarantiniano è più un cameo, nella parte di un cameriere in "Pulp Fiction".
Filmografia completa di Quentin Tarantino
Regista- Le Iene (Reservoir Dogs) (1992)
- Pulp Fiction (1994)
- Four Rooms – episodio L'uomo di Hollywood (1995)
- Jackie Brown (1997)
- Kill Bill vol. 1 (2003)
- Kill Bill vol. 2 (2004)
- Sin City – episodio Un'abbuffata di morte (2005)
- Grindhouse - A prova di morte (Death Proof) (2007)
- Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds) (2009)
- Django Unchained (2012)
- The Hateful Eight (2015)
- C'era una volta... A Hollywood (2019)
Televisione
- E.R. - Medici in prima linea (ER) - serie TV, episodio 1x24 (1994)
- CSI - Scena del crimine (CSI: Crime Scene Investigation) - serie TV, episodi 5x24-5x25 (2005)
Sceneggiatore
- Le iene (Reservoir Dogs) (1992)
- Una vita al massimo (True Romance), regia di Tony Scott (1993)
- Assassini nati - Natural Born Killers (Natural Born Killers), regia di Oliver Stone (1994)
- Pulp Fiction (1994)
- Four Rooms – episodio L'uomo di Hollywood (1995)
- Dal tramonto all'alba (From Dusk Till Dawn), regia di Robert RodrÃguez (1996)
- Curdled, regia di Reb Braddock (1996)
- Jackie Brown (1997)
- Kill Bill vol. 1 (2003)
- Kill Bill vol. 2 (2004)
- Grindhouse - A prova di morte (Death Proof) (2007)
- Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds) (2009)
- Django Unchained (2012)
- The Hateful Eight (2015)
- C'era una volta... A Hollywood (2019)
Attore
- Le iene (Reservoir Dogs), regia di Quentin Tarantino (1992)
- Eddie Presley, regia di Jeff Burr (1993)
- Il tuo amico nel mio letto (Sleep With me), regia di Rory Kelly (1994)
- Somebody to Love - Qualcuno da amare (Somebody to Love), regia di Alexandre Rockwell (1994)
- Pulp Fiction, regia di Quentin Tarantino (1994)
- Mister Destiny (Destiny Turns on the Radio), regia di Jack Baran (1995)
- Four Rooms – episodio L'uomo di Hollywood (The Man from Hollywood) (1995)
- Desperado, regia di Robert RodrÃguez (1995) – cameo
- Dal tramonto all'alba (From Dusk Till Dawn), regia di Robert RodrÃguez (1996)
- Girl 6 - Sesso in linea (Girl 6), regia di Spike Lee (1996) – cameo
- Jackie Brown, regia di Quentin Tarantino (1997) – cameo
- Little Nicky - Un diavolo a Manhattan (Little Nicky), regia di Steven Brill (2000) – cameo
- Alias - serie TV, episodi 1x12-1x13-3x11-3x13 (2002–2004)
- Kill Bill vol. 1, regia di Quentin Tarantino (2003) – cameo
- I Muppet e il mago di Oz (The Muppets' Wizard of Oz), regia di Kirk R. Thatcher (2005)
- Grindhouse - A prova di morte (Death Proof), regia di Quentin Tarantino (2007)
- Grindhouse - Planet Terror (Planet Terror), regia di Robert RodrÃguez (2007)
- Sukiyaki Western Django, regia di Takashi Miike (2007)
- Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds), regia di Quentin Tarantino (2009) – cameo
- Django Unchained, regia di Quentin Tarantino (2012) – cameo
- Tutto può accadere a Broadway (She's Funny That Way), regia di Peter Bogdanovich (2014) – cameo
Produttore
- Le mani della notte (Past Midnight), regia di Jan Eliasberg (1992) - Produttore associato
- Killing Zoe, regia di Roger Avary (1994) - Produttore esecutivo
- Four Rooms, regia di Robert RodrÃguez, Allison Anders e Alexandre Rockwell (1995) - Produttore esecutivo
- Dal tramonto all'alba (From Dusk Till Dawn), regia di Robert RodrÃguez (1995) - Produttore esecutivo
- Curdled, regia di Reb Braddock (1996) - Produttore esecutivo
- God Said, 'Ha!', regia di Julia Sweeney (1998) - Produttore esecutivo
- Dal tramonto all'alba 2 - Texas, sangue e denaro (From Dusk Till Dawn 2: Texas Blood Money), regia di Scott Spiegel (1999) - Produttore esecutivo
- Dal tramonto all'alba 3 - La figlia del boia (From Dusk Till Dawn 3: The Hangman's Daughter), regia di P.J. Pesce (2000) - Produttore esecutivo
- Iron Monkey (Siunin Wong Fei-hung tsi titmalau), regia di Yuen Wo Ping (1993) - Produttore per il rilascio statunitense del 2001
- Hostel, regia di Eli Roth (2005) - Produttore esecutivo
- Daltry Calhoun, regia di Katrina Holden Bronson (2005) - Produttore esecutivo
- Freedom's Fury, regia di Colin K. Gray e Megan Raney (2006)
- Hostel: Part II, regia di Eli Roth (2007) - Produttore esecutivo
- Grindhouse, regia di Quentin Tarantino e Robert RodrÃguez (2007)
- Hell Ride, regia di Larry Bishop (2008)
- Killshot, regia di John Madden (2009) - Produttore esecutivo
- Machete, regia di Robert RodrÃguez (2010)