Grindhouse - A prova di morte
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Titolo originale: Death Proof
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 2007
Durata: 114 min
Colore: colore, B/N
Audio: sonoro
Rapporto: 2.35 : 1
Genere: azione, orrore, thriller
Regia: Quentin Tarantino
Soggetto: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Produttore: Quentin Tarantino, Robert Rodríguez, Elizabeth Avellan, Erica Steinberg
Produttore esecutivo: Bob Weinstein, Harvey Weinstein
Casa di produzione: A Band Apart, Dimension Films, Rodriguez International Pictures, Troublemaker Studios
Distribuzione per l'Italia: Medusa Film
Fotografia: Quentin Tarantino
Montaggio: Sally Menke
Effetti speciali: John McLeod
Musiche: AA. VV.
Tema musicale: The Last Race (Jack Nitzsche)
Scenografia: Steve Joyner
Costumi: Nina Proctor
Trucco: Greg Nicotero, Howard Berger
Interpreti e personaggi
Kurt Russell: Stuntman Mike McKay
Rosario Dawson: Abernathy
Vanessa Ferlito: Arlene "Butterfly"
Jordan Ladd: Shanna Banana
Rose McGowan: Pam
Sydney Tamiia Poitier: Jungle Julia Lukai
Tracie Thoms: Kim
Mary Elizabeth Winstead: Lee
Zoë Bell: Zoe
Marcy Harriell: Marcy
Monica Staggs: Lanna Frank
Quentin Tarantino: Warren
Michael Parks: Earl McGraw
James Parks: Edgar McGraw
Marley Shelton: dottoressa Dakota Block
Eli Roth: Dov
Michael Bacall: Omar
Omar Doom: Nate
Doppiatori italiani
Francesco Pannofino: Stuntman Mike McKay
Chiara Colizzi: "Jungle" Julia Lukai
Emanuela Rossi: Arlene "Butterfly"
Alessandra Korompay: Shanna Banana
Domitilla D'Amico: Pam
Francesca Fiorentini: Abernathy
Ludovica Modugno: Kim
Francesca Manicone: Lee
Liliana Sorrentino: Zoë
Luciano Roffi: Warren
Bruno Alessandro: Earl McGraw
Claudia Catani: dottoressa Dakota Block
Francesco Prando: Dov
Nanni Baldini: Omar
Quest'auto è al cento per cento a prova di morte. Ma per godere di questo vantaggio, tesoro, dovresti essere seduta esattamente dove sono io.
Trama
Premessa
"A prova di morte" è la prima parte di un unico film, chiamato "Grindhouse", girato da Quentin a quattro mani con l'amicone di sempre, ovvero l'altro schizzato Robert Rodriguez.
La seconda parte, ovverosia "Planet Terror", sia negli USA che in Inghilterra è stata distribuita in un'unica proiezione, di oltre tre ore.
In tutti gli altri Paesi del mondo, Italia compresa, la produzione ha ben deciso di dividere la pellicola in due film separati.
I due girati non hanno quasi nulla in comune riguardo a trama ed attori, quindi possono essere visti separatamente anche se, per apprezzare appieno l'opera bisognerebbe guardare sia "A prova di morte" che "Planet Terror" cronologicamente.
Premesso ciò, questa recensione parlerà esclusivamente di "A prova di morte", ovvero della prima parte del progetto "Grindhouse".
Come divertirti in Texas quando sei un pazzo misogino sfregiato
Nell'afoso Texas, c'è un pericoloso delinquente a piede libero, che prova eccitazione sessuale quando ammazza giovani ragazze carine, investendole e massacrandole con la sua tenebrosa Chevrolet Nova SS, una vettura modificata per stuntman definita 'a prova di morte'.
Il nome del pazzo assassino è Stuntman Mike (Kurt Russel), ed oggi è di nuovo 'in caccia': il gruppetto di ragazze che ha puntato è quello composto dalla famosa DJ Jungle Julia (Sydney Tamiia Poitie), Arlene "Butterfly" (Vanessa Ferlito) e Shanna Banana (Jordan Ladd), il cui hobby principale è sbronzarsi e fumare spinelli, cazzeggiando del più e del meno.
Dopo averle pedinate per l'intera giornata, Stuntman Mike le segue anche nei locali che le fanciulle visitano la sera, per poi abbordarle al Texas Chili Parlor, dove il pazzo serial killer attira l'attenzione anche la svampita Pam (Rose McGowan).
Mentre Jungle Julia e le altre si sbronzano allegramente e fumano erba, Stuntman Mike si ingolla di nachos senza però mandare giù neppure un goccio di alcool, con somma sorpresa della bionda Pam.
Dopo avergli offerto da bere, Stuntman Mike comincia a chiacchierare con le ragazze, convincendo la bella e facilmente plagiabile Arlene a fargli una lap-dance.
A fine serata, Pam estorce un passaggio a Mike sulla sua vettura 'a prova di morte', ma quello sarà l'ultimo errore della sua esistenza: il folle stuntman infatti prima la uccide senza pietà facendola spappolare contro le pareti dell'auto, poi parte a razzo per raggiungere Jungle Julia e le altre, per completare la sua sanguinosa notte di omicidi.
Individuate le ragazze, Stuntman Mike si lancia contro la loro auto a folle velocità, causando un pauroso incidente frontale che uccide sul colpo le donne e manda lo stesso assassino all'ospedale con fratture multiple.
Ricoverato in condizioni non di certo buone, il killer seriale riceve la visita dello sceriffo Earl McGraw (Michael Parks), che sta indagando sull'incidente.
L'anziano sceriffo capisce immediatamente come sono andati realmente i fatti: non è stato una tragica fatalità dovuta all'abuso di alcool delle ragazze, ma Stuntman Mike ha deliberatamente ucciso le giovani, forse perché malato mentalmente.
Non avendo però alcuna prova contro di lui, e considerando che nel suo corpo non hanno ritrovato neppure una goccia d'alcool, lo sceriffo è costretto ad archiviare le indagini.
Dpo 14 mesi di riabilitazione, Stuntman Mike s'è completamente ristabilito, a bordo di una Dodge Charger.
Si è già rimesso 'alla caccia' di altre ragazze da accoppare sulla strada, e la scelta stavolta è caduta su gruppo formato dalla bella Abernathy (Rosario Dawson), Kim (Tracie Thoms), la graziosa ma superficiale Lee (Mary Elizabeth Winstead) e la stuntman neo zelandese Zoë (Zoë Bell).
In un deli, le ragazze parlano del più e del meno, in particolar modo concentrandosi sui film da stuntman divenuti culto negli anni, come "Punto Zero" ("Vanishing Poing" il titolo originale).
Uscendo dal locale, Zoë ha una sopresa: ha trovato un annuncio di un contadino che vende una Dodge Challenger del 1970, la stessa usata in "Punto Zero", e ha intenzione di provarla.
All'inizio riluttanti, le altre ragazze accettano.
Il gruppetto quindi si reca dal bifolco, che accetta di far provare l'auto solo quando Kim e Abernathy gli propongono 'in garanzia' l'ignara Lee.
Uscite in strada con l'auto, Zoë propone a Kim di effettuare il pericoloso numero acrobatico dello "Ship's Mast", ovvero posizionarsi - ad auto in corsa - sul cofano della stessa, reggendosi solo per mezzo di due cinte.
Kim è riluttante, ma alla fine accetta.
Mentre Zoë esegue il numero, però, spunta dal nulla da Dodge truccata di Stuntman Mike, che comincia a speronare le ragazze.
Ne risulta un furioso scontro a tutta velocità, in cui Mike tenta in tutti i modi di accoppare le ragazze, senza però riuscirci.
Dopo averle sbattute fuori strada, però, trionfante e troppo sicuro di sé, si becca un proiettile in piena spalla da Kim, che aveva una pistola con se in caso d'emergenza.
Ora le parti si sono invertite: è il pazzo killer a scappare, inseguito dalle ragazze, in cerca di vendetta.
Dopo un lungo inseguimento, alla fine Kim e le altre riescono ad acciuffare il vigliacco misogino e, massacratolo di botte, lo finiscono con uno scenografico calcio 'a martello' di Abenarthy, che gli sfonda la faccia con il tacco.
Sviluppo e produzione
Ancora sotto sbronza per i fasti di "Kill Bill", Tarantino venne invitato da Robert Rodriguez a girare un film a quattro mani, ispirandosi ai "B-movie" del passato, in particolare al sotto-genere 'exploitation' tanto amati da entrambi i registi.
Il film non sono sarebbe dovuto essere un omaggio al passato, ma avrebbe anche dovuto avere tutte le caratteristiche del 'passato', riprodotte però stavolta artificialmente: granature, sfocature della lente, tagli alla pellicola, patinature 'vintage' dei colori, ecc ecc.
Un'idea interessante, senza dubbio, ma che richiese ingenti fondi ed un budget da grande produzione.
Dalla collaborazione dei due registi e su queste basi da loro condivise, nacque dunque il progetto "Grindhouse": un film in due episodi, anzi sarebbe meglio dire 'film doppio', tutti chiaramente rifacenti all'exploitation, dalla durata complessiva di oltre tre ore.
Il film fu proiettato in un'unica soluzione solo in America ed in Inghilterra, mentre per il restante dei Paesi, la distribuzione optò per una proposta separata, in due film distinti.
Tarantino cominciò a scrivere la sceneggiatura di "A prova di morte" quando Rodriguez aveva già cominciato a girare l'episodio di "Planet Terror", e nelle sue intenzioni sarebbe dovuto essere uno 'slasher' puro, con una trama ben diversa da quella poi effettivamente realizzata: il gruppo di ragazze sarebbe dovuto essere perseguitato non da un pazzo stuntman assassino, ma dal fantasma di uno schiavo nero, interpretato da Samuel L. Jackson.
Il regista però cambiò l'idea in corsa (è proprio il caso di dirlo), quando si rese conto che uno slasher 'vecchia scuola' sarebbe stato di difficile realizzazione.
I due registi montarono i due episodi separatamente, benché tutti e due presero parte alle riprese di entrambi.
Tra i due episodi, è possibile apprezzare brevi trailer di fantomatici film (inesistenti) girati da Edgar Wright, Rob Zombie ed Eli Roth, ed alcuni ebbero tale successo presso il pubblico da essere poi effettivamente girati ("Machete", ad esempio).
Ne uscì fuori un film decisamente atipico: costosissimo, ricreare gli effetti del tempo su una pellicola nuova risultò un'impresa molto dispendiosa, che tra le altre cose non venne particolarmente apprezzata dal pubblico.
Per il casting, inizialmente il ruolo di Stuntman Mike venne proposto a Mickey Rourke, ma per motivi ignoti poi non se ne fece nulla.
Così la proposta passò a Sylvester Stallone, ma l'attore italo-americano rifiutò.
Così il ruolo venne assegnato a Kurt Russel, attore di gran fama negli anni '80, che fino a quel momento però era caduto decisamente in declino.
Richiami e marchio di fabbrica
Essendo l'opera stessa un gigantesco nuovo 'exploitation moderno', gli omaggi ed i richiami ai film di serie B a bassissimo costo degli anni '70 ed '80 si sprecano.
Sebbene sia uno slasher atipico, il fortissimo richiamo ai film 'racing' degli anni '70 è immenso: "Punto Zero", film diventato culto negli anni, non solo è chiaramente ed ampiamente citato, ma diventa anche essenziale per capire appieno la pellicola.
La violenza 'tarantiniana' qui è largamente usata per tutto il film, così come viene esasperato il noto feticismo per i piedi femminili del regista: grottesca e macabra la scena dell'amputazione della gamba di Jungle Julia durante l'incidente causato da Stuntman Mike, così come surreale ai limiti del 'gore' è l'esecuzione finale del pazzo misogino, con un finale davvero da 'B-movie' anni '70, senza 'spiegoni finali' e senza alcun tipo di epilogo, come era prassi nei film a bassissimo costo del periodo.
Accoglienza
Il film costò tantissimo: oltre 50 milioni di dollari, e ne incassò complessivamente meno di 25.
Non tutti apprezzarono, fuori dagli USA, la decisione di dividere l'opera in due pellicole, e questo ne decretò parte dell'insuccesso.
La restante parte del flop è da attribuire alla natura stessa dell'opera: il genere 'grindhouse', conosciuto praticamente solo negli USA, era considerato di bassissimo livello anche negli anni in cui era in auge, ovvero gli anni '70 e parte degli anni '80.
All'epoca gli effetti speciali erano praticamente inesistenti, così come le pellicole venivano montate e poi proiettate quasi artigianalmente, considerando il bassissimo budget delle produzioni exploitation, il cui scopo era tirare su quanti più soldi possibile ed in maniera molto veloce, e non certo produrre contenuti di qualità.
Voler ricreare quegli stessi effetti dei film di oltre 40 anni prima, non si dimostrò un'opera convincente per il pubblico moderno, incapace di apprezzare ciò che solo un cultore di un particolare cinema (davvero di nicchia) poteva apprezzare.
Tarantino e Rodriguez commisero l'errore di pensare che il loro pubblico, come loro, era cultore di un genere morto e sepolto, e questo fu veramente deleterio.
Anche gli effetti speciali necessari per riprodurre i difetti delle pellicole d'epoca (difetti che, comunque, ai ragazzi degli anni '70 non piacevano) si spesero molti soldi e risorse, facendo lievitare di molto il budget.
Riferimenti ad altri film di Tarantino
Anche in questo film solo presenti le immancabili sigarette finte "Red Apple", così come appare la pubblicità del fast-food "Big Kahuna Burger".
La neozelandese Zoë atterra con un arereo della "Air O" ed è presente anche un finto spot pubblicitario del cibo messicano "Acuña Boys".
Michael Parks riprende le vesti e la stella dello sceriffo Earl McGraw, presente in "Kill Bill" e anche in "Dal tramonto all'alba" di Rodriguez.
Omaggi e referenze popolari
Anche se il film non fu per nulla un successo al botteghino, il personaggio di Stuntman Mike così ben caratterizzato da Kurt Russel divenne in breve tempo molto popolare, così come il suo teschio disegnato sulla sua macchina 'a prova di morte'.