Posso aiutarti?

Per qualsiasi informazione sui miei servizi, per fissare un appuntamento telefonicamente o se hai bisogno di assistenza, sono sempre a tua completa disposizione.

Chiamami al
+39 333.29.22.308

(lun-ven 09.30 - 20.30)

Oppure scrivimi a
info@georgefiorini.eu

marketing sanitario, inbound marketing e digital ADV a Milano
whatsapp +39 333.29.22.308

La pubblicità Below-the-Line

La pubblicità in radio
Scegli il miglior marketing sanitario per i dentisti
LA tua promozione sanitara per dentisti ed odontoiatri
Ti serve aiuto per la tua campagna PUBBLICITARIA?
Contattami velocemente
per richiedere una valutazione GRATUITA del tuo problema!
A che servizio saresti interessato?
CONSENSO OBBLIGATORIO*

*
Questo modulo è protetto contro lo spam da Google Recaptcha

Come si misura il successo di una campagna promozionale sul web?

Dove e in che modalità è possibile promuovere il messaggio informativo dei prodotti da vendere?

Perché la pubblicità su Internet ha costi di gestione molto inferiori a radio, giornali e TV?

Quali sono i siti ed i social newtork migliori per diffondere una promozione vincente?

Se vuoi scoprire tutto, ma proprio tutto dell'affascinante mondo della promozione 'Below-the-Line', questa pagina fa al caso tuo.

Buona lettura!

I soldi sono sulla lista.

Cos'è la pubblicità Below-the-Line

La pubblicità below-the-line

In gergo tecnico, si chiama 'Below-the-Line' tutta quella parte della promozione pubblicitaria che si muove su canali differenti da quelli 'storici', come i giornali, la TV, la radio, la cartellonistica o la stampa in generale (che sono chiamati media 'Above-the-Line').

Il termine ha cominciato ad essere usato quando l'avvento commerciale dell'Internet, iniziato nei primi anni '90 del 1900, ha reso necessaria una distinzione netta tra nuovi media e media tradizionali.

Datosi che l'Internet non è altro che una rete informatica (la più estesa al mondo) fatta di svariati servizi, anche la pubblicità Below-the-Line è sviluppata su molteplici canali, a volte molto differenti tra di loro ma che condividono comunque lo stesso vettore, cioè fondamentalmente un collegamento TCP/IP ed un calcolatore in grado di connettersi alla rete. Contattami per la tua promozione online!

I canali della pubblicità Below-the-line

I canali di comunicazione del below-the-line

Sebbene il media sia considerato il medesimo (Internet), a seconda del servizio usato per diffondere il messaggio la pubblicità online avrà delle caratteristiche differenti, peculiari.

Il servizio dell'Internet che veicola fisicamente il messaggio è chiamato canale, ed una promozione sulla rete può svilupparsi su uno o più canali, a seconda degli obiettivi di marketing e della progettazione generale della campagna.

Alcuni canali sono associati a servizi storici dell'Internet (come ad esempio il servizio di posta elettronica), altri sono parte di servizi anch'essi storici ma sono concettualmente d'introduzione recente (come, tanto per dirne uno, i social network sul World Wide Web).

Non esiste un canale privilegiato rispetto ad altri: ogni servizio dell'Internet copre miliardi di utilizzatori (centinaia di milioni in contemporanea), e quasi altrettanti calcolatori host: il bacino d'utenza è quindi enorme per qualsiasi canale, e l'uso dell'uno o dell'altro è demandato totalmente alla strategia di marketing.

Ci sono canali considerati quasi sempre fondamentali in ogni campagna promozionale e ci sono canali considerati sacrificabili, o di secondaria importanza nel progetto totale: tutto sta alla pianificazione del professionista che cura il marketing aziendale, e agli obiettivi concordati con il committente.

I canali principali accessibili alla promozione che i servizi dell'Internet mettono a disposizione sono:

  • Posta elettronica
    Uno dei servizi fondamentali dell'Internet, nonché uno dei primi in assoluto sviluppati quando la rete era ancora un progetto militare statunitense conosciuto come ARPANET.
    Permette di inviare e ricevere messaggi multimediali (immagini, testo, audio, dati generici) attraverso degli appositi calcolatori server che smistano le electronic mail (email) usando dati identificativi univoci per il login (account e password).
    Subito dopo la sua prima introduzione commerciale, il servizio è stato immediatamente usato per cominciare a promuovere prodotti, sia beni che servizi.
    All'inizio dell'epopea del commercio elettronico, le email erano l'unico modo per ordinare prodotti sull'Internet.
    La promozione via posta elettronica è chiamata email marketing, ed è essenzialmente una forma quasi perfetta di marketing diretto: con esso si può infatti saltare (o perlomeno allegerire di molto) la distribuzione, vendendo direttamente al cliente.
    Tutti le email dei papabili o possibili clienti (prospect) sono incluse in una lista elettronica (mailing list o lista di distribuzione), che può inviare infiniti messaggi in maniera rapida, componendo il messaggio una sola volta per poi spedirlo automaticamente a tutti gli iscritti con un unico invio.
    Ci sono una quantità enorme di software che possono generare e gestire mailing list, alcuni anche totalmente gratuiti, ed il problema quindi è solamente trovare dei prospect validi.
    Il prospect che risponde al messaggio con una 'call-to-action' (in pratica, un'azione che genera il contatto) si chiama conversione, e tutti i prospect che rispondono ad un determinato invio formano il tasso di conversione; più è elevato tale tasso, e più successo avrà la campagna tramite email.
    Trovare prospect idonei ed interessati all'offerta è spesso più facile a dirsi che a farsi: la raccolta dei dati può essere fatta sia online che offline, e nel tempo si sono costituite aziende specializzate nel vendere od affittare enormi liste prospect, i cui tassi di conversione però non sempre risultano convincenti.
    Una buona mailing list può essere un'arma vincente per qualsiasi campagna promozionale: l'email marketing è considerato un elemento promozionale di tipo 'push', cioè in grado di spingere il prodotto dal promotore al consumatore (verso attivo), e non aspettare che l'ipotetico cliente trovi il prodotto tramite il sito internet (ritorno passivo).
    La promozione via posta elettronica deve però fare attenzione a non esagerare con l'offerta formativa: datosi che è molto facile, veloce ed economicamente irrisorio spedire un messaggio alla lista di distribuzione, nel tempo i consumatori sono stati letteralmente sommersi e bombardati di qualsiasi genere di pubblicità, quasi sempre non gradita.
    La pubblicità perpecita come fastidiosa ed inutile dal consumatore, che gli arriva peraltro costantemente e senza soluzione di continuità è chiamata in gergo tecnico 'spam': è un problema molto serio e sentito, in quanto lo spam equivale allo zapping della TV o alla promozione telefonica, stracciando l'informazione promozionale ed etichettandola automaticamente come non necessaria.
    È quindi imperativo che i messaggi della mailing list del prodotto in promozione siano quanto più possibile interessanti per i clienti e, soprattutto, vengano inviati ad un prospect veramente interessato al prodotto;
  • World Wide Web
    Il servizio più conosciuto ed usato dell'Internet, che assieme alla posta elettronica ha completamente stravolto la comunicazione umana.
    Si basa sulla trasmissione dei dati di qualsiasi natura (immagini, video, audio, testo, ecc ecc.) attraverso il protocollo HTTP (Hyper-Text Transfer Protocol), per mezzo di file programmati in linguaggio markup chiamato HTML (Hyper-Text Markup Language).
    L'HTML è un linguaggio ad etichette di alto livello, ossia è totalmente indipendente dalla piattaforma hardware sul quale deve girare, ma deve essere interpretato (compilato) da un software specifico, chiamato web browser.
    Tale software esegue una compilazione in tempo reale dei file in HTML, fornendo all'utente il risultato finale, formato da testo, grafica e suoni.
    In pratica, l'HTML descrive la struttura della pagina, che il browser deve interpretare.
    Una raccolta di pagine che condivide lo stesso indirizzo e lo stesso host viene chiamata sito web.
    Il World Wide Web si dimostrò fin da subito di enorme successo tra la gente: la possibilità di accedere ad una quantità enorme di contenuti in tempo praticamente zero, il basso costo d'accesso e la possibilità di consultare le informazioni in qualsiasi momento con una reperibilità di 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ha resto il servizio immensamente popolare in tutto il mondo.
    In breve tempo sono state così prodotte una quantità incommensurabile di pagine web, per una mole d'informazioni spaventosa (sia a pagamento che gratuita), sicuramente la più vasta e completa del genere umano.
    Mano a mano che la quantità delle informazioni aumentava, si è sentita l'esigenza di catalogarle e raccoglierle in appositi indici, che le prime società 'dot.com' degli anni '90 hanno creato allo scopo: Yahoo! e Google sono stati i primi due indici generalisti della rete, ed ancora dominano nei rispettivi settori di competenza (quelli dei motori di ricerca).
    Specialmente Google: il servizio di ricerca ed indicizzazione delle pagine web ha col tempo fatto un'impressionante selezione nel mercato, divenendo il monopolista de facto del servizio di web searching.
    Il suo indice è quindi estremamente importante per qualsiasi contenuto da promuovere sul web: datosi che è il più visitato al mondo, un buon posizionamento nell'indice di Google garantisce enormi ritorni di qualsiasi campagna promozionale, a prescindere dal prodotto trattato;
  • Siti web di testate giornalistiche
    Subito dopo l'introduzione commerciale del World Wide Web i principali editori del mondo si sono riversati nel nuovo media, riportando pari pari le loro testate e la loro struttura nel mondo digitale.
    Attualmente, le principali testate giornalistiche (quotidiani, settimanali e rotocalchi vari) sono tutte sul web, con siti proprietari ed anche app native sviluppate appositamente per smartphone e tablet, che garantiscono quindi una copertura completa della loro offerta, affiancandola (in molti casi sostituendola tout-court) a quella cartacea.
    Esattamente come nelle versioni stampate, i giornali e le riviste vendono i loro spazi pubblicitari anche nei loro siti: la promozione è effettuata per mezzo di porzioni di pagina (banner) che possono contenere immagini, video, audio e testi.
    Come un giornale cartaceo modula i prezzi pubblicitari in base alla sua tiratura media, così un giornale online stila la sua offerta commerciale sulle visite degli utenti e sulle visualizzazioni delle sue pagine: siti di giornali con milioni di visualizzazioni al giorno (siti premium) affittano banner a prezzo molto più caro rispetto a testate che hanno milioni di visualizzazioni al mese, ad esempio.
    I giornali online possono vendere i loro spazi digitali in forma diretta oppure affidarsi a servizi di marketing di terze parti, come Outbrain e Google Ads;
  • Siti web specialistici e generalisti
    La quantità enorme di siti web prodotti nel corso degli anni ha generato un'offerta incredibilmente vasta per gli utenti: sono a disposizione siti iper-specializzati e siti invece generalisti, sulla falsariga dei principali rotocalchi e riviste (sia nazionali che internazionali).
    Siti specializzati sono molto visitati da appassionati o cultori di un determinato settore (hobby vari, intrattenimento, scienze, società, salute, ecc ecc.), che spesso li frequentano assiduamente, su base giornaliera.
    Ancor più spesso tali siti presentano delle sezioni di comunicazione bidirezionale chiamate forum, dove gli utenti interessati possono iscriversi e scambiarsi così informazioni con altri utenti accumunati dallo stesso interesse o passione, scrivendo in apposite sezioni (thread) che vergono su particolari argomenti (topic).
    I forum sono da molti considerati il primo abbozzo di 'rete sociale', e sono ormai utilizzati da centinaia di milioni di persone sin dalla fine degli anni '90, quando l'avvento di massa dell'Internet li ha fatti divenire popolari anche tra i non addetti ai lavori.
    Promuovere quindi un prodotto su un forum attraverso banner pubblicitari può risultare molto utile, specie se il prodotto proposto è attinente al tema del sito.
    Come i giornali online, anche i siti web privati possono vendere gli spazi direttamente, inglobando i banner nel loro codice HTML e nelle apposite sezioni di pagina, oppure usare una piattaforma di terze parti per la promozione degli annunci, come ad esempio il famoso servizio Google Ads;
  • Blog
    Il blog, contrazione dell'inglese web-log ('diario in rete') è un sito web particolare, i cui contenuti (post) sono visualizzati in forma anti-cronologica, ovverosia dal più recente al più vecchio.
    Sono in pratica dei siti molto semplici, d'immediata consultazione e perfetti per esprimere pareri, pensieri, opinioni come appunto in un diario scritto, con la caratteristica però di essere aperto a tutti gli internauti, che possono a loro volta commentare i post tramite apposito servizio messo a disposizione dalla piattaforma che ospita il blog (Blogger, Wordpress, ecc ecc.).
    Il proprietario del blog, o comunque la persona che è autorizzata a scrivere post è chiamato blogger, e solitamente la gestione del sito è squisitamente personale e molto amatoriale.
    Fenomeno diffusosi sull'Internet dalla fine degli anni '90 in poi, è divenuto estremamente popolare nel corso degli anni, soprattutto perché è di rapido e facile utilizzo, è poco impegnativo con la manutezione software (in genere, tutti i blog sono gestiti tramite CMS via web) e, soprattutto, permette di produrre in brevissimo tempo una quantità enorme di contenuti, a tutta discrezione del blogger, in tempistiche estremamente ridotte.
    Blog molto famosi hanno migliaia o centinaia di migliaia di lettori, e altrettante visualizzazioni giornaliere: sono quindi un ottimo modo per divulgare il messaggio pubblicitario, sempre tramite la visualizzazione dei banner promozionali.
    Anche per i blog, ci sono svariate piattaforme per la promozione automatica dei banner gestita da terze parti;
  • Social network
    Le reti sociali, o 'social network' in inglese, sono siti web specializzati nel mettere in comunicazione gli utenti, dandogli loro potenti strumenti di catalogazione, di ricerca e di messaggistica.
    Sono molto utili per rimanere in contatto con colleghi di lavoro, amici, familiari e contatti lavorativi (od anche amorosi), e funzionano in pratica come delle gigantesche raccolte di utenti, con nomi, indirizzi di posta elettronica, età, provenienza geografica, istruzione, lingua, nazionalità e qualsiasi altro dato o parametro che possa permettere la classificazione in un database condiviso.
    Il fenomeno delle reti sociali ha cominciato a divenire popolare dalla seconda metà degli anni 2000 in poi: Facebook è uno dei social network più popolari e famosi, che vanta quasi due miliardi di account ed è una rete generalista, cioè senza un particolare tema od argomento d'interesse specifico dei suoi utenti.
    Esistono comunque reti sociali con carattere dedicato ad un argomento, oppure ad un settore sociale: LinkedIn è per esempio un social network prettamente professionale, dedicato al mondo del lavoro dove è possibile mettersi in contatto con colleghi, clienti, partner in affari e via discorrendo.
    I social network trovano la loro sussistenza vendendo pubblicità, tramite annunci sponsorizzati e banner promozionali che compaiono nelle loro pagine, e che gli utenti visualizzano.
    Datosi che tutti i social conoscono età, preferenze ed orientamenti dei propri iscritti, si possono vendere spazi pubblicitari personalizzati per il target, con un ottimo grado di penetrazione.
    Il problema principale delle promozioni sui social è che non c'è nessuna garanzia che l'utente abbia dichiarato i suoi dati e le sue preferenze reali e, soprattutto, che l'utente sia un profilo vero ed attendibile: il fenomeno dei fake o dei bot che simulano i comportamenti umani è consistente e drammatico, così come desta preoccupazione l'attività disonesta di molti truffatori, che vendono interi pacchetti di utenti inesistenti per spingere al massimo un determinato contenuto;
  • Piattaforme videosharing
    I siti web di condivisione video ('videosharing' in inglese) sono un grande database di filmati caricati sia da privati che da aziende.
    Possono contenere pressoché qualsiasi genere di contenuto, anche pornografico nel caso di piattaforme specializzate nel settore, e permettono quasi sempre anche la comunicazione pubblica o privata tra gli utenti.
    Sono siti diventati molto popolari dall'inizio degli anni 2000 in poi, quando la tecnologia delle connessioni all'Internet comiciò a superare i limiti strutturali delle vecchie dial-up, ampliando di molto la banda in upload e download delle utenze domestiche ed aziendali.
    Tra i più famosi ci sono YouTube, Dailymotion, Vimeo, Youporn (a carattere pornografico).
    Datosi la quantità enorme di video caricati dagli iscritti, la possibilità di seguire i publisher e l'immenso bacino d'utenza, i siti di videosharing sono considerati delle vere e proprie web TV, e pertanto il loro approccio alla promozione è più o meno quello che dovrebbe essere seguito nel caso di pubblicità televisiva.
    YouTube e compagnia offrono la vendita di spazi promozionali con break pubblicitari direttamente nei video che vengono visualizzati, oppure con banner statici che appaiono dentro l'area visiva del filmato;
  • App non convenzionali
    Una delle ultime frontiere della promozione Below-the-Line è la pubblicità in-app, cioè effettuata, tramite banner o brevi video, direttamente in un'applicazione per dispositivi mobili (tablet o smartphone).
    Datosi che al mondo, dopo la rivoluzione mobile cominciata a metà anni 2000, esistono centinaia di migliaia di applicazioni disponibili per pressoché qualsiasi piattaforma (principalmente Google Android ed Apple iOS), e considerando che molte di esse sono regolarmente usate da milioni di persone, può essere una buona idea usare il loro canale per l'offerta commerciale.
    La pubblicità usando questi particolari vettori non si discosta molto da quella classica dei banner sui siti web e sui social network, e può essere un buon modo per diversificare la campagna promozionale.
    Particolarmente interessanti sono le opportunità che offrono le popolari app d'incontri e di relazioni interpersonali: Tinder ad esempio (solo per citare una delle più famose) già da tempo offre la possibilità di affittare dei banner abbastanza intelligenti, che si piazzano tra la scheda di un profilo e l'altro, attirando quindi naturalmente l'attenzione dell'utente.
Contattami per la tua promozione online!

Google Ads e Google Ads

Come funziona la pubblicità su Google Ads e Google Ads

Google Ads (precedentemente conosciuto come Ads) è il servizio di promozione pubblicitaria che, assieme al consociato Google Ads, rappresenta il core business di Google, nonché la sua principale fonte di guadagni.

Ads è essenzialmente un servizio di banner pubblicitari, ma con una caratteristica peculiare rispetto alle altre piattaforme: Google non ospita direttamente i banner promozionali sulle pagine del suo indice, ma bensì li incorpora nei siti di soggetti terzi (publisher) che acconsentono a divenire quindi lo spazio fisico della pubblicità.

I publisher guadagnano una percentuale che varia in base al numero di esposizioni (impression) del banner pubblicitario ed in base ai click effettivi sui banner da parte dei consumatori.

Il parametro CTR (Click through rate)

Esiste un rapporto specifico tra visualizzazioni del banner presente in una pagina ed i click che esso ottiene, e tale rapporto è misurato col parametro CTR (Click through rate).

Il CTR si ottiene in maniera molto semplice, poiché è un rapporto percentuale: se ad esempio 1000 persone visualizzano una determinata pagina su cui risiede un determinato banner e solo una persona clicca effettivamente su tale banner, il CTR è dello 0,1%.

Va da sé intuire immediatamente che il CTR è il parametro che da l'idea dell'efficacia di una determinata campagna promozionale tramite banner.
Il CTR si calcola con la seguente formula: click/impressioni * 100 = CTR

L'RPM

Il CTR è usato dall'algoritmo di Google Ads per calcolare l'RPM, ovverosia il guadagno lordo stimato per 1000 impressioni: si calcola dividendo le entrate stimate per il numero di impression, e moltiplicando per 1000.

L'RPM può essere singolo oppure medio: l'RPM medio è per l'appunto la media di tutti gli RPM giornalieri, e può essere settimanale, mensile od annuale.

Il costo per Click

L'RPM però avrebbe poco senso solo con il CTR, poiché per misurare gli effettivi incassi di Ads abbiamo bisogno di un altro parametro, il CPC (Costo per Click).

Il CPC è quanto uno sponsor paga un singolo click sui banner di Ads.

È un costo stabilito dall'inserzionista: alcuni inserzionisti possono pagare di più o di meno per ogni click, a seconda del prodotto che vogliono promuovere.

L'RPM varia quindi in base a CRT e CPC, ma questo non basta: la qualità dei contenuti è essenziale per tenere un RPM accettabile.

I contenuti ed il rimbalzo

Contenuti di scarsa qualità, anche se ben posizionati nell'indicizzazione di Google, sono abbandonati dagli utenti quasi immediatamente, senza neppure interagire con la pagina: in gergo tecnico si dice che la pagina 'rimbalza'.

La frequenza di rimbalzo (Bounce Rate in inglese) di per sé non è un male: se la pagina del sito è stata specificatamente progettata per essere fruibile singolarmente (una landing page, un blog, un articolo d'approfondimento, ecc ecc.) frequenze di rimbalzo elevate non sono un male, ma la norma.

Se una pagina web presenta annunci Google Ads e ha un rimbalzo troppo elevato, l'RPM s'abbassa, e quindi è un male.

In tal caso, bisogna trovare la strategia giusta non tanto per attirare il lettore, ma per invogliarlo a rimanere sulla pagina: questo usualmente si fa migliorando la qualità dei contenuti, inserendo la possibilità di lasciare commenti ed intervenendo anche sulla parte grafica, se richiesto.

Gli RMP medi possono quindi variare sensibilmente a seconda di tanti fattori, ma solitamente si mantengono su questi dati:

  • Un RPM medio settimanale per un sito generalista varia tra 1 € e € 5;
  • Un RPM medio settimanale per un sito che tratta di finanza o trading online varia tra i € 10 ed i € 35;
  • Un RPM medio settimanale per un sito di moda o d'informatica di consumo varia tra i 2 € e gli 8 €.

Il guadagno dei publisher di Google

Google paga i publisher non appena i ricavi lordi complessivi raggiungono i 100 Dollari americani (circa 70 Euro).

Ovviamente, dovranno essere pagati i tributi sul ricavato, a seconda del regime fiscale del publisher.

Dal discorso fatto sinora, si evince subito che per ottenere incassi soddisfacenti, un publisher aumentare il suo RPM medio essenzialmente con due leve principali: le visualizzazioni e la qualità dei contenuti.

Ne consegue che il 'clickbaiting' non è una strategia che può alla lunga produrre ricavi accettabili: gli utenti tendono a rimbalzare le pagine civetta o dal contenuto di scarsa qualità, abbassando così l'RPM.

Google Ads e la promozione a pagamento

Google Ads è invece la controparte di Ads riservata però agli inserzionisti: è un vero e proprio servizio di advertising, la principale fonte d'introiti dell'azienda.

Gli sponsor possono acquistare pubblicità pagandola con la formula del CPM (Cost per Mille), ossia un valore per ogni 1000 visualizzazioni dell'annuncio.

Il CPM è un costo unitario per ogni singola impression, ma può essere calcolato anche partendo dal budget totale della campagna e dal numero di papabili lettori/spettatori: se ad esempio si hanno € 10.000 di budget e si stimano 1 000 000 di possibili consumatori, allora la formula sarà:
10 000 : (1 000 000 : 1 000) = 10 CPM
Questo fa subito capire come il costo unitario del CPM s'abbassa all'aumentare del bacino d'utenza del sito, non dimenticando però che più grande esso è e più visualizzazioni saranno ipoteticamente necessarie per coprirlo.

Google Ads e le offerte automatiche e manuali

Un altro calcolo del costo della pubblicità su Google Ads può essere fatto anche usando il CPC, ovverosia il Costo per Click.

A differenza del CPM, il CPC fa scattare il pagamento solo quando l'utente effettivamente clicca sul banner pubblicitario, generando quindi un'azione.

Il CPC è una strategia molto utile quando si vuole invogliare gli utenti a visitare il sito del prodotto, ma paga lo scotto di un costo (generale) solitamente superiore rispetto a quello del CPM puro.

Il costo del CPC viene calcolato ad offerta, con due modalità distinte:

  • Offerta automatica;
  • Offerta manuale

Sia per gli annunci testuali (keyword advertising) che per gli annuncy display lo spazio su Google Search e sui siti della rete dei publisher è limitato, ed è quindi assegnato al miglior offerente, con un'asta in tempo reale gestita dalla piattaforma Google Ads (Real Time Bidding).

L'offerta automatica è gestita direttamente dall'algoritmo di Google, ed è abbastanza semplice: lo sponsor deve solo indicare un budget massimo giornaliero ed il software provvederà a garantire il maggior numero possibile di click entro tale budget.

Google può anche raddoppiare la spesa giornaliera in casi particolari, ma il suo costo spartito entro i 30 giorni rimarrà comunque lo stesso (semplicemente, scalerà l'importo addebitato in eccedenza su altrie giornate).

L'offerta manuale, lo dice la parola stessa, prevede invece che l'inserzionista indichi a Google quale è il CPC massimo (CPC max) che è intenzionato a pagare per il suo annuncio.

L'algoritmo di Google cercherà l'offerta migliore entro tale limite.

L'offerta manuale è molto utile quando c'è un prodotto particolarmente importante da promuovere, e si vuole essere sicuri che tale banner abbia la massima azione da parte dei consumatori, anche a costo di doverlo pagare un po' di più.

Scegliere di dare piorità a impressioni o click è uno dei cardini dell'advertising online, a prescindere dai prodotti offerti da Google: l'una o l'altra strategia hanno pro e contro, che debbono essere ben ponderati prima di iniziare la promozione, poiché essi rappresentano il maggior costo della stessa.

In linea generale, tieni sempre a mente di scegliere la priorità alle impressioni quando:

  • Vuoi far conoscere il tuo brand od il tuo prodotto al più vasto numero di clienti possibile.
    La strategia CPM è ottima quando devi lanciare un prodotto o hai un nuovo business da cominciare, e vuoi quindi far conoscere il tuo nome ad una vasta platea di possibili clienti;
  • Hai un lancio pubblicitario programmato su larga scala ed in tempi brevi;
  • Hai un budget non così eccezionale, e la tua priorità è massimizzare la penetrazione della conoscenza del tuo brand, a prescindere dalle sue effettive vendite.

Scegli invece la priorità ai click quando:

  • Il tuo obiettivo principale è quello di indirizzare i clienti verso una landing page per suscitargli una call-to-action;
  • Hai un prodotto particolarmente importante da promuovere, che è il tuo core business o comunque è una tua prima linea che ti garantisce sempre una certa quantità d'introiti;
  • Vuoi stimolare od incuriosire i tuoi clienti, portandoli sul tuo sito per presentargli la tua offerta completa;
  • Sei disposto a pagare un po' di più per promuovere un prodotto su cui hai alte aspettative di vendita.

Il budget della tua campagna Below-the-Line

Quale che sia la tua scelta, ricordati sempre che il budget messo a disposizione per la tua campagna deve essere speso in una linea temporale certa e definita prima dell'avvio della promozione: dai un tempo d'inizio ed uno di fine, e non andare oltre.

Ricorda anche che Google mette gratuitamente a disposizione dei potenti strumenti di analisi e controllo delle pagine web di ogni sito (anche non necessariamente parte della sua Rete Display): si chiamano Google Analytics, ed usarli e saperli interpretare coscientemente è imperativo in qualsiasi campagna pubblicitaria online.

Non solo: i dati del traffico analizzati da Google (anche quelli non provenienti dal circuito Ads, come ad esempio le ricerche organiche) sono un'eccezionale fonte informativa utilissima per progettare al meglio una congrua strategia di SEM (Search Engine Marketing) e possono essere utilizzati anche per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, svolgendo un po' d'attività SEO (Search Engine Optimization). Contattami per la tua promozione online!

I canali di Google Ads

Come funziona la pubblicità su Google Ads e Google Ads

Tutti i siti partner del programma Google Ads, YouTube, GMail, Blogger, Google Maps e Google Business compongono quella che viene chiamata Rete Display della grande G.

Un macro-mondo sterminato, che arriva a coprire oltre l'80% dei siti web presenti sull'Internet: un bacino d'utenza quindi di miliardi di persone, estremamente allettante per il marketing.

Google Ads in buona sostanza permette agli inserzionisti di far passare i loro messaggi in due modalità:

  • Tramite annunci testuali sponsorizzati (keyword advertising);
  • Tramite banner, sia statici che in movimento (display advertising)

Gli annunci testuali sponsorizzati (keyword advertising) appaiono in alto, in prima posizione assoluta dopo che un utente ha effettuato una ricerca sul motore di Google e prima dei risultati della stessa ricerca: sono evidenziati con la scritta Ann. e, essendo in top position, hanno quindi la massima visibilità possibile.

L'inserzionista può scrivere un breve titolo con una breve descrizione, e l'annuncio può presentare un astratto con l'indirizzo dell'attività, il numero di telefono e l'orario.

Gli annunci testuali possono essere inclusi anche in un sito publisher.

Gli annunci visuali sono banner (display advertising) sono inclusi sempre nei siti dei publisher, ed il loro contenuto e dimensione cambiano a seconda di dove il sito li posiziona.

Ce ne sono di tantissimi tipi e di qualsiasi risoluzione, e possono contenere un'immagine statica, un breve video, un'animazione o un'immagine con del testo, sia animato che fisso.

Gli annunci, sia testuali che visuali, non vengono proposti ai visitatori della Rete Display di Google a caso: un algoritmo tiene traccia delle ricerche effettuate dagli utenti sul motore di Google e, grazie ai cookie e alle informazioni salvate nella cache del browser, riesce a capire cosa esattamente l'internatura sta cercando (retargeting).

Prova a fare un divertente esperimento: esegui una query di ricerca su Google del tipo "Giacca nera pelle", e poi divertiti a girare per i siti publisher di Google Ads...

Troverai quasi sempre banner che ti propongono giacche di pelle nera, e questo è esattamente il punto di forza del retargeting.

YouTube ed banner pubblicitari

Su YouTube, Google propone due soluzioni: o dei piccoli banner che, ogni tanto, spuntano dentro la finestra del video che stai visualizzando, oppure dei veri e propri break pubblicitari, con tanto di spot stile TV, che compaiono ogni tot interrompendo momentaneamente il video.

In questo caso, l'inserzionista può creare dei veri e propri spot TV, ed il confine con la pubblicità Above-the-Line è molto labile. Anzi, a volte è inesistente proprio: determinati spot su YouTube sono esattamente gli stessi che passano anche nelle TV generaliste.

Google Ads è un potente canale di distribuzione della promozione pubblicitaria flessibile, estremamente personalizzabile: il suo costo dipende sempre da quello che devi promuovere, su che scala vuoi farlo, a che bacino d'utenza ti rivolgi e per quanto tempo vuoi farlo.Contattami per la tua promozione online!

La promozione su Facebook

Come funziona la pubblicità su Facebook

Facebook è uno dei primi social network di successo della storia: è stato fondato nel 2004, dapprima come semplice database universitario, dagli studenti dell'Università di Harvard Mark Zuckerberg, Eduardo Saverin, Andrew McCollum, Dustin Moskovitz e Chris Hughes.

Inizialmente era la versione digitale del foglio di presentazione - con tanto di foto tessera, da cui il nome- che alcune università americane danno agli studenti all'inizio dell'anno accademico per permettergli di socializzare tra di loro.

Zuckerberg inizialmente intitolò il suo database "Facemash", e per completarlo con le foto degli iscritti di Hardvard s'infrufolò illegalmente nella rete protetta dell'università, richiando addirittura l'espulsione per un grave attacco alla privacy e alla sicurezza di centinaia di studenti.

L'idea comunque era vincente, ed in pochi anni Zuckerberg riuscì ad accumulare finanziamenti e collaboratori per espandere il suo database studentesco alle altre principali università americane, ampliate ulteriormente poi con licei, aziende e, dal 2006, a chiunque avesse più di 13 anni.

A fine anni 2000, Facebook occupava già la settima posizione di sito più visitato al mondo, e ad inizio anni '10 era diventato il sito web più visitato in assoluto dopo i colossi Google e YouTube.

Attualmente, si stimano almeno due miliardi di utenti attivi sul social network, rendendo di fatto Facebook una sorta di immensa intranet generalista, condivisa da centinaia di paesi e decine di lingue.

Come tutti gli altri siti che offrono iscrizione e servizi gratuiti, Facebook guadagna vendendo spazi pubblicitari: grazie al suo enorme database di utenti di cui la società conosce età, sesso, istruzione, lingua, preferenze e gusti, possono essere progettate campagne promozionali molto dettagliate ed incredibilmente specifiche, selezionando il target con precisione quasi chirurgica.

Come avviene la promozione pubblicitaria su Facebook

La promozione avviene per mezzo di banner (non invasivi), che possono rimandare ad un sito esterno oppure ad una pagina interna al social network (sia essa un profilo, una pagina aziendale, un gruppo).

Essenzialmente, tra le tantissime opzioni e proposte che Facebook mette a disposizione, l'inserzionista può scegliere tra due tipi di spesa: una campagna con un budget totale oppure un budget giornaliero.

Il budget totale, lo dice il nome stesso, è la cifra massima oltre la quale Facebook non può attingere dalla carta di credito che deve essere usata per pagare la campagna: una volta esaurito il budget, la promozione finisce.

Viceversa, il budget giornaliero (la spesa minima varia da uno a cinque dollari americani) setta il massimo che l'inserzionista vuole o può spendere per la sua campagna.

La cosa che vale la pena notare è che, su Facebook, ogni campagna ed ogni budget ad essa correlata possono contenere più inserzioni od anche più gruppi d'inserzioni: questo è molto comodo quando si debbono promuovere diversi prodotti dello stesso brand, oppure gestire differenti lanci in sequenza di più prodotti.

Come Google Ads di Google, anche Facebook lascia decidere gli inserzionisti se pagare dando priorità dalle visualizzazioni (usando il CPM) oppure preferire i click effettivi (CPC).

La flessibilità nelle campagne pubblicitarie su Facebook

Le campagna promozionali di Facebook sono estremamente flessibili, e permettono di selezionare accuratamente il target.

Per di più, Facebook fornisce un'impressionante e potente suite di strumenti di analisi sulla falsariga di Google Analytics, utili per monitorare costantemente la campagna promozionale, e correggerla al volo in caso di necessità.

Il problema principale della promozione su Facebook è l'elevato numero di accoult falsi, inattivi oppure che forniscono informazioni di anagrafica e preferenze non veritiere: con il tempo, s'è sviluppata una fiorente attività ben poco lecita di soggetti senza troppi scrupoli che (illegalmente) rivendono like ed account al miglior offerente.

Questo genera distorsioni nel mercato, alterando la percezione dei consumatori e ponendo grossi ostacoli sia all'idonea ricezione del messaggio pubblicitario nel target e sia alla reputazione aziendale dello sponsor.

Facebook tenta di mitigare il diffondersi di account falsi attraverso sempre più rigide procedure di controllo in fase di creazione del nuovo profilo, ma i truffatori trovano sempre nuovi modi per aggirare gli ostacoli.

Il problema dei fake account su Facebook è un problema serio, che può influire pesantemente su tutta la campagna promozionale.Contattami per la tua promozione online!

Consigli per la tua campagna Below-the-Line

Consigli per la tua campagna social ed online

Come ben saprai, ogni campagna promozionale è un caso a sé: è impossibile dare indicazioni e consigli generici per un'attività che è squisitamente specifica, tuttavia è possibile ricordare le regole di base di ogni buona promozione sul web (ed online in generale).

Non sono trucchi magici, e non sono neppure chissà quali perle di saggezza: sono semplicemente cose che dovresti sempre assicurarti di aver controllato già in fase di ideazione della tua campagna pubblicitaria:

  • Il denaro è sulla lista
    È sempre bene dare la giusta importanza alla tua lista di distribuzione (mailing list), qualsiasi prodotto tu voglia commercializzare.
    Pressoché ogni consumatore del mondo ha ormai accesso ad un indirizzo di posta elettronica, e l'email è un contatto diretto con il tuo possibile cliente, non meno efficace di una telefonata o di un volantino cartaceo consegnato a mano.
    Assicurati sempre che ogni tuo prodotto abbia una giusta distribuzione via mail, con posta curata graficamente, con contenuti interessanti per i tuoi clienti e, soprattutto, che non sia invasiva.
    Progettare una mailing list intrigante per il cliente, che non venga cestinata immediatamente è un lavoro principalmente grafico, ed in questo caso ti serve la consulenza di un esperto di arti visive, da affiancare anche ad un buon copywriter.
    Una buona mailing list è sempre orientata sul prodotto e non sul marchio in sé: devi comunicare curiosità per quello che vendi, e devi cercare di stimolare una call-to-action adeguata nel consumatore, preferibilmente con pulsanti o link chiari, ben visibili e non confusionari.
    Evita le lunghissime liste della spesa nell'elencare i pregi del tuo prodotto: piuttosto, focalizzati sul visual e sullo slogan, sulle promozioni in corso e su eventuali offerte speciali, e rimanda ogni altra ulteriore info ad una pagina adatta del tuo sito promozionale.
    Ricordati sempre che tutto il tuo denaro, oppure buona parte di questo, è o potrebbe essere sulla lista: assicurati quindi che i tuoi clienti possano accedere all'iscrizione in maniera rapida e facile, non scordandoti però di dargli anche uno strumento di disiscrizione.
    La mailing list è utilissima quando devi organizzare eventi promozionali: è uno dei canali più facili, veloci ed economici per organizzare dimostrazioni, feste, happening, seminari, degustazioni et similia.
    I clienti che amano il tuo prodotto sono solitamente ben felici di ricevere aggiornamenti su di esso e le eventuali novità collegate, quindi assicurati di dargli quello che vogliono;
  • Le tue risorse sono limitate, usale in maniera omogenea
    Tutte le campagne promozionali hanno risorse limitate: per quanto grandi siano, il budget prima o poi finisce. E, se è stato progettato bene tutto il percorso promozionale, il budget finisce esattamente alla fine di tutte le azioni necessarie alla campagna.
    Bisogna quindi stare attenti a bilanciare in maniera ottimale la tempistica di spesa: i fondi dovrebbero essere ripartiti secondo una certa logica, idealmente in maniera omogenea.
    Questo vuol dire che bisognerebbe dividere il budget sia per canale (Ads, Facebook, servizi ADV di terze parti, ecc ecc.), sia per tempistica: le risorse devono coprire dall'inizio alla fine la promozione, evitando di creare tempi scoperti o zone vuote nel mezzo.
    Tuttavia, lo spendere più o meno denaro per questo o quel canale o all'inizio o nel mezzo della campagna dipende dagli obiettivi di marketing: ci sono prodotti che impongono una strategia iniziale più aggressiva, con ingenti fondi veicolati al lancio, e prodotti che invece possono essere commercializzati con step graduali e cadenzati, poiché il loro ciclo di vita è abbastanza lungo da poter permettere un recupero graduale, oppure una penetrazione diffusa in un periodo maggiore dei competitors.
    Quale che sia la strategia, in assenza di chiare indicazioni specifiche, la regola è quella di omogeneizzare e diversificare quanto più possibile: diversificando su più canali, si spartiscono non solo i fondi, ma anche i rischi di flop.
    Una delle cose belle della pubblicità below-the-line è che è estremamente flessibile, anche nella ripartizione del budget: non dimenticarlo;
  • Il web si vede prima di tutto
    Esattamente come la TV, un banner pubblicitario attira l'attenzione del consumatore principalmente tramite la grafica.
    Il visual è quindi di estrema importanza nella progettazione della campagna, e dovrebbe essere sempre sviluppato dagli specialisti delle arti visive.
    Visual troppo deboli o troppo forti possono causare indifferenza oppue rigetto nel consumatore, imepdendogli quindi di memorizzare opportunamente il messaggio.
    Se questa è una regola generale della pubblicità visuale, sul web risulta ancor più vera: il consumatore è usualmente bombardato da tantissimi banner, che a ripetizione riempiono ampissimi settori della pagina che visualizza.
    È quindi necessario scegliere visual attinenti, d'impatto e non confusionari: il visual deve attirare l'attenzione per scatenare una call-to-action, non deve fornire informazioni specifiche del prodotto (per quelle, ci sono apposite pagine d'approfondimento);
  • Non solo social
    Come il web di fine anni '90-inizio anni 2000 non era solamente minisiti in tecnologia Flash ed orribili testi colorati su sfondo nero, così il web attuale non è solo Facebook e Twitter.
    I social hanno completamente cambiato il modo di comunicare e tenersi in contatto online, ma sono solo una parte delle tante opportunità che può offrire il WWW: le ricerche organiche dei principali motori indicano chiaramente che i consumatori ricercato siti specifici dove visionare informazioni specifiche.
    Molta importanza hanno, ad esempio, le pagine delle attività su Google Business: orari d'apertura, indirizzo, recapiti telefonici, tutte le informazioni che il consumatore ritiene essenziali integrate nel vastissimo database cartografico di Google; essere presenti in tale database è quindi importante, per chi ha un'attività di qualsiasi genere.
    Ancora, prodotti particolari necessitano di siti costruiti ad hoc: a seconda di quel che si vede, potrebbe occorrere una promozione specifica, con landing pages dedicate.
    Non ci sono limiti alle strategie
    , l'importante è che tutto sia amalgamato in maniere coerente, vincolando il consumatore alla call-to-action;
  • Controlla i numeri e cambia strategia!
    Se vedi che la tua campagna online non sta dando i risultati voluti, anche se è iniziata da un certo periodo, parla immediatamente con il tuo marketing manager: solitamente le campagne promozionali hanno bisogno di un certo tempo (deciso in fase d'ideazione) per cominciare a divenire consistenti nel ritorno degli obiettivi, e questo tempo può variare in base al prodotto che vendi e alla strategia decisa per promuoverlo.
    Teoricamente non si dovrebbe intervenire nella fase di attuazione per modificare la campagna, poiché si dovrebbe attendere la sua conclusione, con l'analisi dei dati ex-post.
    Ci sono situazioni in cui, però, l'andamento risulta chiaro fin dalle prime battute: se qualcosa non funziona, non funziona.
    Contrariamente agli altri tipi di pubblicità, la promozione online consente una pressoché immediata fruizione dei dati della campagna, anche in tempo reale: tutti i servizi di ADV online permettono il monitoraggio costante dei numeri e delle statistiche, così come esistono potenti strumenti di analisi dei dati d'accesso di ogni sito web.
    La modifica al volo o la correzione di ciò che sta funzionando male è quindi fattibile con una tempistica estremamente ridotta rispetto agli altri media: questo consente di agire rapidamente, cambiando strategia quando veramente occorre.
    Non aver quindi paura di farlo: nel settore pubblicitario non c'è nulla di peggio di ostinarsi (perdendo tempo e soldi) in una comunicazione sbagliata, senza prospettive di miglioramento;
  • Sii amichevole ma autorevole
    Al contrario di tutti i media above-the-line, il web è un canale bidirezionale: le informazioni possono essere ricevute ed inviate senza distinzione, quindi il consumatore - fornito dei giusti mezzi - può interagire direttamente con l'azienda promotrice.
    Questo è particolarmente evidente nelle pagine ufficiali di brand e prodotti presenti sui social network: i consumatori, quando ne hanno possibilità, tendono sempre ad interagire direttamente con l'azienda, anche se questo spesso può dare problemi di controllo della comunicazione.
    Per una nota tendenza ormai conosciuta da anni, solo una piccola percentuale dei clienti contenti interagisce direttamente con l'azienda per via pubblica: la stra-grande maggioranza delle interazioni sono invece causate da clienti scontenti.
    Questo fatto, assodato nel mondo del customer care e che trova motivazioni profonde nelle basi stesse del mercato, è esploso con l'avvento di canali in grado di veicolare senza freni (o comunque con ben pochi limiti) la risposta dei clienti, più o meno in presa diretta.
    È quindi necessario assicurarsi che ci sia sempre una figura di riferimento in grado di dialogare con i clienti nelle pagine web aziendali sui principali social network, fornendo tutta l'assistenza necessaria, le informazioni richieste e, nel caso, demandando quello che non è di compentenza ai settori preposti (assistenza post acquisto, commerciale, legale, ecc ecc.).
    La difesa del brand è la difesa anche dei clienti del brand, e viceversa: è necessario quindi un rapporto amichevole, ma autorevole.
    La propugnazione del prodotto deve essere una costante: i possibili nuovi clienti che leggono recensioni e valutazioni (anche negative) devono comunque avere la percezione che l'azienda è sempre a contatto con il cliente, e che la sua politica aziendale è offrire sempre il miglior prodotto disponibile sul mercato.
    Questo è effettuato con l'aiuto di figure apposite (social media manager), che ben conoscono il pensare e le sensazioni dei consumatori e che dialoghino in maniera esaustiva sia con loro che con reparto tecnico e commerciale, fungendo da collante tra prodotto e cliente.

Hai bisogno di aiuto per la tua campagna promozionale?

Pubblicità a Roma

Io posso aiutarti.

Mi occupo di pubblicità e campagne promozionali Below-the-Line' ed 'Above-the-Line' da oltre 15 anni, e sono pronto ad ascoltarti e a mettere le mie conoscenze al servizio del tuo business.

Se hai bisogno di contattarmi velocemente, compila pure il modulo che trovi qui sotto: ti risponderò sempre entro 24 ore.

P.S. Presta attenzione ai campi con * perché sono obbligatori!

E se ci tieni davvero ad essere ricontattato, non sbagliare ad inserire il tuo numero telefonico ed il tuo indirizzo email!

Scrivimi ora, e ti aiuterÒ!
prima consulenza sempre gratuita!
Contattami ora per la tua promozione digital
Tutti i campi con * sono obbligatori.
Ti risponderò entro 24 ore al recapito che sceglierai come preferenziale.
Sei interessato a:
Dove preferisci essere ricontattato?


Questo modulo è protetto contro lo spam da Google Recaptcha
Se il form ti dà problemi d'invio,
puoi mandarmi una mail a
info[at]georgefiorini.eu
Digital Marketing a Milano
Vuoi contattarmi telefonicamente?
Sono sempre a tua disposizione, chiamami!

Siti web ottimizzati SEO
La tua agenzia pubblicitaria creativa a Milano
La tua agenzia pubblicitaria creativa a Milano
Giorgio Fiorini
Digital Specialist , SEO e SEM expert
Ho smontato il mio primo calcolatore elettronico a 9 anni, e miracolosamente sono riuscito a rimontarlo più o meno funzionante.
A 10 anni volevo essere Haran Banjo, a 40 mi sono accontentato di essere riuscito a divenire me stesso.
Non tutto si può vendere grazie al marketing, ma di certo senza il marketing niente si può vendere.
La buona promozione parte da un buon prodotto, al quale non si deve mai rinunciare.
Milano non è una città, è un bel vestito: ti fa risaltare solo se sei tu ad avere eleganza.
Ah: Uan era solo un bastardo rosa.

Sito anti-bufala
Professionisti certificati google per la tua pubblicità
Sono certificato Google, e così tutti quelli che lavorano per me
Una garanzia per te, un dovere professionale per me.
Le Certificazioni Google ti assicurano che sia io che i miei collaboratori siamo costantemente formati, anno dopo anno, e che ci teniamo sempre aggiornati sui servizi che ti offriamo.
Certificazione Google YouTube Video Ads
Google Ads Video Certification

Certificazione Google Measurement
Measurement Certification

Certificazione Google Search Ads
Google Ads Search Certification

Certificazione Google Dislay Ads
Google Ads Display Certification

Certificazione Google App Ads
Google Apps Certification

Certificazione Google Shopping Ads
Shopping Ads Certification

Articoli generati da un'AI? No, grazie

Articoli sanitari scritti da umani e non ai

Tutti gli articoli sanitari presenti in questo sito sono stati scritti da professionisti umani.

Le informazioni sono date secondo i principi di scienza e coscienza, con fonti certe, verificate ed attendibili, senza ausilio di algoritmi generativi.

Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.

Iscriviti alla mia newsletter

Iscriviti per essere sempre informato sul mondo della pubblicità, del marketing e della tecnologia!

Ti prometto che non ti manderò mai spam o proposte commerciali non attinenti ai tuoi interessi, ed i tuoi dati saranno trattati nel rispetto della legge sulla privacy!

Ti è piaciuta questa pagina? Vuoi parlarne con me?

È rapido e veloce: se hai il tuo profilo su uno dei seguenti social network, clicca semplicemente sul logo che ti interessa per aggiungermi ai tuoi amici: