La storia di Super Mario
- Jumpman e la nascita del platform
- I fratelli Mario
- Un mondo Super
- Mario nella terza dimensione
- La serie di New Super Mario Bros.
- La galassia di Mario
- 3D land
- Lo sbarco sugli smartphone
- La saga di Super Mario Kart
- Mario Party
- Mario sportivo
- Super Mario RPG
- I fratelli picchiatori
- Mario al cinema
- Super Mario l'immaginario
- La gang del fungo
- Popolarità e richiami del personaggio
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C'è un posto magico nel cuore di ogni bambino: è un luogo incredibile, dove i funghi parlano, le rape dissertano di filosofia, le stelle si possono toccare e collezionare, le principesse sono perennemente vestite di rosa e le montagne sono fatte interamente di cioccolato.
In questo mondo fatato vivono due fratelli idraulici, che a tempo perso ricoprono il ruolo di eroi: Mario Mario e Luigi Mario, meglio conosciuti come i Mario Bros.
Baffuti, ingordi di monete d'oro e con un fortissimo accento italo-americano, i due fratelli puntualmente salvano il Regno dei Funghi da qualsiasi genere di minaccia, contando sulle loro incredibili capacità ginniche e sull'aiuto di funghi dopanti, fiori di fuoco, foglie magiche e stelle antropomorfe.
Se detta così la cosa vi sembra assolutamente ridicola, sappiate che lo è: ma è anche una delle serie videoludiche più belle mai prodotte da mente umana!
Creato dal mostro sacro Shigeru Miyamoto nel lontano 1981, Mario è l'icona dei videogiochi riconosciuta in tutto il mondo, talmente famosa da essere, nei soli Stati Uniti, persino più popolare di Mickey Mouse.
Tutti i titoli in cui è comparso, sommati assieme, danno la bellezza di quasi 600 milioni di copie piazzate: mai come lui nessun altro brand, ed il successo è destinato ad incrementarsi ancora, anno dopo anno e gioco dopo gioco.
La sua storia è la storia del videogioco, ed accompagna il mercato da decenni, rinnovandosi e reinventandosi ogni generazione, rimandendo quindi sempre sull'onda del successo.
La sua storia è una storia che vale la pena raccontare, ed in questa pagina voglio proprio far questo.
Buona lettura!
Let's a-go!
It's a-me, Mario!
Jumpman e la nascita del platform
"Donkey Kong" del 1981, considerato il primo platfom della storia
Alla fine degli anni '70 del 1900, la società giapponese Nintendo, gloriosa ditta di giochi di carte fresca d'entrata nel nuovo business del divertimento elettronico, pubblicò un videogioco arcade intitolato "Radar Scope".
Il gioco, più o meno un clone di "Space Invaders" riscosse un buon successo in Giappone, tanto che la Nintendo decise di esportarlo anche in nord America, aprendo per l'occasione una succursale ad hoc, la Nintendo of America.
Ne vennero distribuite migliaia di copie ma, complice un considerevole ritardo nell'importazione, il gioco fu un mezzo fiasco, vendendo snobbato dal pubblico, in favore di titoli più moderni ed originali.
Per evitare un pesante passivo, con circa 3.000 cabinati prodotti ma non piazzati per assenza di domanda, Minoru Arakawa e Hiroshi Yamauchi, rispettivamente presidenti di Nintendo of America e Nintendo giapponese decisero di provare a ricliclare l'hardware con un altro software, e per questo chiesero al novizio - nonché unico game designer al momento disponibile -
Shigeru Miyamoto, già parte del team che piazzò l'ottimo successo giapponese di "Radar Scope".
Il terzo stage di "Donkey Kong"
Miyamoto non era un programmatore: la sua conoscenza dell'informatica era pressoché zero, ed era stato assunto dalla Nintendo con la funzione primaria di artista visivo ed illustratore.
Chiese quindi aiuto a Gunpei Yokoi, mentre compose personalmente la colonna sonora per il nuovo gioco, aiutandosi con una piccola pianola elettronica.
Il risultato fu "Donkey Kong", considerato il primo videogioco 'platfom' (cioè a piattaforme) della storia.
Con "Doneky Kong", Miyamoto introdusse per la prima volta diversi concetti che diverranno fondamentali nel mercato dei giochi elettronici, tra cui la visuale frontale, il salto della piattaforma, gli oggetti bonus e tante altre cose.
Ecco il primo Mario della storia: una manciata di pixel, ma già tanto divertimento
Il protagonista del titolo è un carpentiere chiamato Jumpman, che deve salvare una ragazza, Pauline, dalle grinfie di uno scimmione vagamente somigliante a King Kong, chiamanto per l'appunto Donkey Kong.
Il gioco, sebbene molto semplice e dalla meccanica lineare, diventò subito estremamente popolare,
non solo in America ma in tutto il mondo, facendo guadagnare alla Nintendo una quantità mai vista prima di denaro.
Un particolare del cabinato di "Donkey Kong": da notare la prima illustrazione di Mario, all'epoca chiamato Jumpman
Il successo internazionale del titolo lo fece convertire per pressoché ogni console e home computer del periodo: ColecoVision, Intellivision, Atari 2600, Atari 7800, Commodore VIC20 e tanti altri.
Al contrario degli alti giochi del periodo, Miyamoto non ideò Jumpman come un aitante eroe, bensì come un personaggio assolutamente normale: bassetto, cicciottello, dal lavoro umile (fa il carpentiere).
Anche il suo aspetto digitale era stato calcolato per essere quanto più realistico possibile per l'hardware limitato del periodo: baffi e basettoni servivano, con pochi pixel a disposizione, a rendere l'idea abbozzata del viso, separando naso, mento ed orecchie.
La locandina dell'epoca di "Donkey Kong"
Questo design curato ed essenziale (non per nulla, Miyamoto era laureato in arti visive) sarà importantissimo nel concept stesso di gioco: il personaggio si muoveva fluidamente, e visivamente rispondeva molto bene ai comandi.
Il grande successo di "Donkey Kong" spinse la Nintendo a proseguire con la fiducia a Miyamoto e la sua nuova idea di videogiochi, e nel 1982 il geniale game designer produrrà "Donkey Kong Jr.", seguito del primo capitolo che, curiosamente, stavolta vedeva protagonista il figlio di Donkey Kong, per l'appunto Donkey Kong Jr.
"Donkey Kong Jr." del 1982. Jumpman diventa defintivamente Mario
Ribaltando i ruoli del primo episodio, Jumpman passò dalla parte del cattivo, ma non solo: il suo nome venne definitivamente cambiato in Mario.
Anche "Donkey Kong Jr." si rivelò un grandissimo successo di pubblico,
e permise a Nintendo di dedicarsi totalmente allo sviluppo dei videogiochi elettronici, facendolo diventare il suo core business.
I fratelli Mario
Nel 1983, Miyamoto ideò il primo gioco totalmente incentrato su Mario, il personaggio che subito era entrato nei favori del pubblico nei primi due "Donkey Kong": "Mario Bros." è considerato una pietra miliare del genere platform, ed in questo titolo viene introdotto il personaggio di Luigi, fratello di Mario.
Più alto e slanciato del fratello, Luigi indossa una salopette con maglia verde anziché rossa, un berretto anch'esso verde ma è baffuto e dotato di larghe basette come Mario.
Cambia anche il mestiere dei due fratelli: se Jumpman era un carpentiere, ora Mario e Luigi sono idraulici, e difatti in "Mario Bros." devono sconfiggere una serie di buffi nemici nelle fogne di New York, muovendosi tra i tubi di scarico.
Il primo Mario con più di un giocatore della storia: "Mario Bros."
Il gioco, dinamico e frenetico, può anche essere giocato in due giocatori, in cooperativa; tuttavia, è possibile buttarsi i nemici addosso reciprocamente, simulando quindi una gara competitiva.
Il gioco riscosse un discreto successo in Giappone, mentre il successo nel nord America fu maggiore: questo fu un fatto importante, poiché il suo rilascio avvenne durante la tremenda crisi dei videogiochi del 1983, che mise in ginocchio l'intera industria del divertimento elettronico e operò una profonda selezione sul mercato.
Nel 1985, Miyamoto creò e pubblicò per il Nintendo Entertainment System, la prima console casalinga della Nintendo, quello che considerato ancora oggi il primo platfom moderno della storia, capostipite di un intero genere: "Super Mario Bros.".
Mario diventa super: "Super Mario Bros." del 1985 per NES
Sempre con Mario e Luigi come protagonisti, il gioco non è più a schermata fissa, ma il protagonista si muove lateralmente, da sinistra verso destra, affrontando una serie di livelli divisi in otto mondi (quattro livelli per mondo).
Per la prima volta, è presente anche una trama: il Regno dei Funghi (Mushroom Kingdom in originale), un paese fantastico di un'altra dimensione e popolato da simpatiche creature antropomorfe dalla testa di fungo, è sotto attacco da parte del malvagio Re Bowser, sovrano dei Koopa Troopa, tartarughe abbastanza combattive e battagliere.
Bowser, la nemesi di Mario nella sua prima apparizione
Nella sua cattiveria, Bowser trasforma tutti gli abitanti del regno in blocchetti di ghiaccio, e rapisce anche la Principessa Peach, portandola nel suo castello.
Mario e Luigi, due idraulici italo-americani, dovranno sfidare i Koopa Troopa in un viaggio fantastico che li porterà fino al maniero di Bowser, dove saranno costretti a sfidare il malvagio re dinosauro in un duello finale, che lo vedrà alfine soccombere.
Il gioco, rivelatosi subito di enorme successo, vede la comparsa di elementi che diverranno lo standard nel genere come: power-up, 1-up, cambio d'ambientazioni ed oggetti collezionabili che incrementano il punteggio totale.
La famosa schermata iniziale di "Super Mario Bros." del 1985 per NES
Novità per l'epoca, è presente anche un livello tutorial (il Mondo 1-1), molto facile per aiutare il giocatore a muovere i primi passi nel gioco: una cosa abbastanza stravagante per il periodo, ma che in seguito sarebbe stata adottata da quasi tutti gli altri giochi.
L'avventura di Mario spinse oltre ogni limite le vendite del NES (Famicom in Giappone), facendolo diventare la console principale di sviluppo elettronico dopo il tremendo crack del 1983, che falciò spietatamente gran parte delle piattaforme hardware casalingo dell'epoca.
Avendo venduto complessivamente circa 40 milioni di copie (una cifra spaventosa anche per un titolo AAA dei giorni nostri), "Super Mario Bros." diede il via a tutta una serie di giochi suoi cloni o derivati, che spopoleranno alla grande per tutti gli anni '80 e buona parte degli anni '90, sia in arcade che su console da salotto.
Un mondo Super
Complice il grande successo del primo titolo per NES, nel 1986 Nintendo fece produrre il suo seguito "Super Mario Bros. 2".
Il gioco è essenzialmente
un corposo upgrade del primo capitolo, senza molte novità: Miyamoto fu costretto a produrlo per ordini superiori, ma al tempo stava lavorando ad un altro suo futuro capolavoro, "The Legend of Zelda", e quindi lo sviluppo del secondo gioco di Super Mario fu decisamente frettoloso e poco ispirato.
Fu commercializzato solo in Giappone, non riscuotendo però lo stesso successo del suo predecessore, e per anni la Nintendo non lo pubblicò mai fuori dal paese d'origine, giudicandolo poco adatto al mercato occidentale.
"Super Mario Bros. 2", remake di "Doki Doki Panic" per il mercato occidentale
Piuttosto, nel 1987 Nintendo prenderà il gioco "Doki Doki Panic" (sempre creato da Shigeru Miyamoto) e lo adatterà per l'occidente, cambiando i protagonisti con quelli della serie di Mario, e rinominandolo "Super Mario Bros. 2".
Il risultato è un titolo godibile, ma profondamente distante da tutti gli altri giochi dell'idraulico; ciò nonostante, ed anche essendo essenzialmente un remake, il gioco riscosse un grande successo, vendendo oltre 10 milioni di copie.
Per avere un
vero, nuovo titolo di Mario toccherà attendere il 1988, anno in cui Miyamoto pubblicò uno dei migliori episodi della saga di Mario, ossia "Super Mario Bros. 3".
Considerato il più bel Mario sulla console ad 8-bit della Nintendo, "Super Mario Bros. 3" presenta importantissimi elementi innovativi, non solo per la serie ma per i platform in generale: per la prima volta, è possibile tornare indietro nelle schermate dei livelli, sono presenti innumerevoli passaggi segreti e 'warp zone' ed è disponibile anche una mappa, dove il giocatore può scegliere mondo e livello.
Anche i power-up sono stati potenziati, ed alcuni sono nuovissimi, come ad esempio la foglia magica che trasforma mario nel famoso Mario procione, capace di volare per brevi periodi.
La grafica è sublime, considerando l'hardware della console: i livelli sembrano usciti direttamente da un dipinto all'acquarello, e vengono aggiunti anche i boss di fine mondo, ovverosia i figlioli di Bowser, i perfidi Bowserotti.
"Super Mario Bros. 3", considerato uno dei migliori platform per il NES
Pubblicato in occidente nel 1990, il gioco fu un successo strepitoso: vendette circa 18 milioni di copie, e diventò quindi uno degli episodi di Mario più di successo di sempre.
Sempre nel 1990, con l'introduzione sul mercato della nuovissima console a 16-bit "Super Nintendo Entertainment System", Miyamoto pubblicò quello che da molti è considerato come il miglior plaftorm bidimensionale di sempre, "Super Mario World".
La perfezione del platform 2D: "Super Mario World"
Concettualmente molto simile a "Super Mario Bros. 3", il gioco vede l'introduzione per la prima volta del dinosauro Yoshi, che diventerà subito molto popolare tra i videogiocatori, e che sarà protagonista di molti altri giochi spin-off della serie.
Veramente enorme come vastità e come ricchezza di livelli, la mappa di "Super Mario World" prevede una grande quantità di passaggi segreti e zone warp, e è forte di una giocabilità davvero eccezionale: i controlli di Mario, sempre estremamente precisi in tutti gli episodi con lui protagonista, qui raggiungono livelli pressoché perfetti, ed il livello di sfida si mantiene altissimo per tutta la durata del titolo.
Il successo commerciale del titolo fu, anche stavolta, enorme: circa 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
"Super Mario Land", il primo gioco di Mario per Game Boy
Al successo nelle console da salotto, Mario affiancò anche quello nel mondo del divertimento portatile: "Super Mario Land" del 1989, ideato dal papà del Game Boy, Gunpei Yokoi, è il primo episodio di Mario appositamente sviluppato per la console mobile della Nintendo.
Anche con un hardware non di certo eccelso e
con un display monocromatico dalla risoluzione infima, il titolo non perde la classica giocabilità ed il divertimento che solo Mario sa dare.
Il gioco è importante anche per la trama: è il primo titolo della serie di "Super Mario" a non essere ambientato nel mondo dei funghi, ma bensì nel regno di Sarasaland.
Contestualmente, cambia anche la principessa in pericolo: non più Peach, ma Daisy.
Il gioco spinse enormemente le vendite del Game Boy, con circa 18 milioni di copie piazzate: incredibile, per un titolo portatile del 1989!
"Super Mario Land 2" del 1992, considerato uno dei Mario più belli di sempre
La serie di "Super Mario Land" continuerà ad essere di enorme successo per tutta la durata di vita del Game Boy, specialmente con "Super Mario Land 2 - Six Golden Coins" del 1992 e "Wario Land - Super Mario Land 3"
del 1994.
Nel 1995,
Miyamoto creò quello che, a seconda di molti, fu il suo regalo d'addio più bello al Super Nintendo, giunto alla fine della sua vita commerciale: "Super Mario Land 2: Yoshi's Island" è pura poesia colorata, oltre che essere il primo prequel dell'intera saga.
"Yoshi's Island" del 1995, seguito di "Super Mario World"
Con protagonista un Mario bebè in groppa a Yoshi, il gioco vede un gameplay decisamente innovativo: Yoshi può produrre e tirare le sue uova a mo' di proiettile, e questo permette differenti approcci negli scontri con i nemici, svecchiando e innovando la modalità di gioco.
Con la fine dell'era della bidimensionalità anche la saga di Mario chiude il suo primo periodo dorato, ma di certo non scomparirà, anzi: proprio l'icona della Nintendo sarà tra i primi a guidare i giocatori di fine anni '90 verso la nuova grafica poligonale, con un cambio epocale dei gusti e degli acquisti del mercato.
Mario nella terza dimensione
Il 1996 è un anno storico nel mercato dei videogiochi, destinato a cambiare totalmente tutta l'industria del settore: dopo circa due anni di sviluppo, Shigeru Miyamoto presenta il primo titolo tridimensionale di Mario, "Super Mario 64" in esclusiva per la nuova console della Nintendo, il Nintendo 64.
Il gioco è subito osannato come uno dei migliori prodotti digitali mai commercializzati: Mario può muoversi a 360° in un dettagliato e vasto mondo - anzi, serie di mondi - con grafica poligonale e terza dimensione, e può compiere tutta una serie di acrobazie mai viste in precedenza.
"Super Mario 64" del 1996, il gioco che ha cambiato la storia dei videogame
Il senso di liberà e d'esplorazione è grande, così come è grande anche il game design: 120 stelle da raccogliere sparse in giro per 15 aree, ognuna composta da sei missioni (più una di raccolta monete).
La particolarità è che molte missioni diventano disponibili solo dopo aver completato altre missioni, e quindi il livello di sfida si mantiene molto alto per tutto il gioco.
I controlli sono meravigliosi: grazie all'uso della leva analogica del gamepad del Nintendo 64, Mario può camminare, correre e saltare a differenti velocità, e per la prima volta nella serie può anche attaccare i nemici direttamente, colpendoli con il pugno.
120 stelle da raccogliere e 15 enormi areee da esplorare: è "Super Mario 64"
Le animazioni dell'idraulico sono curatissime, così come l'ampissima gamma di acrobazie che può compiere: Mario può saltare sui muri, eseguire un triplo salto mortale, saltare all'indietro, accovacciarsi ed anche eseguire una fantastica piroetta mortale da fermo.
Quando uscì il titolo, anche gli addetti ai lavori rimasero incredibilmente sorpresi: la terza dimensione poteva essere adattata al genere platform, risultandone non svilita, ma anzi esaltata.
Il gioco vendette più di 10 milioni di copie, risultando così in un altro grande successo per la mascotte Nintendo.
Come da tradizione Miyamoto, restìo a far uscire giochi copiati o sviluppati in maniera non innovativa, dopo "Super Mario 64" il brand si prese qualche anno di pausa, per tornare nel 2002 con "Super Mario Sunshine", esclusiva del neonato Nintendo GameCube, prima console con supporto ottico della casa di Kyoto.
"Super Mario Sunshine" del 2002
"Super Mario Sunshine" è l'episodio che si distacca maggiormente da tutti gli altri titoli della serie: ambientato nell'assolata Isola Delfina, dove un misterioso sporcaccione ha insozzato dappertutto con una melma magica, Mario potrà fare affidamento sullo Splac 3000, uno zaino capace di spruzzare acqua ad altissima pressione.
Grazie al nuovo gadget, Mario potrà compiere molte più acrobazie del solito, ripulendo tutta l'isola e recuperando i Soli Custodi trafugati dall'ignoto sozzone (si scoprirà essere poi niente altro che Bowser Jr.).
Un gioco particolare, che all'epoca dell'uscita divise i fan della saga: c'e chi lo apprezzò molto, lodando l'innovazione del nuovo gameplay, e chi lo trovò molto riduttivo e snaturato, rimpiangendo la libertà d'azione di "Super Mario 64".
Il gioco comunque vendette molto bene, considerando la non eccelsa penetrazione del GameCube: circa 5 milioni e mezzo di copie, un risultato apprezzabile considerando la base installata della console.
La serie di New Super Mario Bros.
Nel 2006, venne pubblicato per il Nintendo DS "New Super Mario Bros.", ovverosia il primo titolo di Mario originale dopo ben quattro anni.
Il gioco, come il titolo lascia intuire, ritorna alle origini: i personaggi sono poligonali, mentre l'ambiente è bidimensionale.
Tale connubio, da molti chiamato "2.5D", diventerà lo standard per molte produzioni di lì a venire, soprattutto in ambito mobile.
Mega Mario scatenato in "New Super Mario Bros" per Nintendo DS
Titolo di grandissimo successo e di grandissima giocabilità, è considerato quello che il primo "Super Mario Bros." sarebbe dovuto essere ma che non fu per ovvia mancanza di potenza d'elaborazione del periodo.
Le incredibili vendite, oltre 30 milioni di copie, imposero a Nintendo di proseguire la strada della serie "New", con "New Super Mario Bros. Wii" del 2009.
Forte delle altissime vendite di Nintendo Wii, il gioco vendette altri 30 milioni di copie, risultando quindi uno dei titoli più di successo della sua generazione.
"New Super Mario Bros Wii" per Nintendo Wii del 2009
Per la prima volta, il titolo è sviluppato principalmente in funzione del multiplayer: possono giocare fino a quattro giocatori in contemporanea, sia in cooperativa che in competizione.
Estremamente divertente, dall'ottima grafica in 2.5D fu anche uno dei giochi ad incassare di più in meno tempo della storia: riuscì difatti a vendere quasi un milione di copie in soli quattro giorni in madre patria, e la celebre rivista "Famitsu" (abbastanza famosa per la tirchieria dei voti e per l'alto spirito critico nelle sue recensioni) gli appioppò un sonante 40/40.
In effetti, il titolo può essere considerato uno dei capolavori di Miyamoto: è incredibilmente divertente, e per certi cose (ed in certi livelli) supera e surclassa anche "Super Mario World", considerato un po' la pietra di paragone del platform 2D.
"New Super Mario Bros 2" per Nintendo 3DS del 2012
Nel 2012, per il neonato Nintendo 3DS venne pubblicato "New Super Mario Bros. 2", seguito diretto del primo episodio della serie inziata sul Nintendo DS.
Fu un titolo molto corposo nella parte del level design - particolarmente ispirato - ma abbastanza ripetitivo nei contenuti, non discostandosi troppo dalle due precedenti produzioni.
"New Super Mario Bros U" per Nintendo Wii U del 2012
Ciò nonostante, riuscì a vendere molto bene: quasi 12 milioni di copie in tutto il mondo.
Nel 2012, Mario compì il grande salto nell'era dell'alta definizione: "New Super Mario Bros. U" fu la prima incarnazione dell'idraulico nell'HD, grazie alla nuova console Wii U.
Il gioco ricalca essenzialmente il suo precedessore sulla Wii, e ci aggiunge una grafica in alta definizione con un ottimo frame rate.
"New Super Luigi U" per Nintendo Wii U del 2013
Per festeggiare "l'anno di Luigi", ossia un intero anno dedicato al fratello di Mario, venne prodotto anche lo spin-off "New Super Luigi U", dalla difficoltà veramente per esperti, e dall'altissimo livello di sfida.
La galassia di Mario
Per quelli che credevano che non si sarebbe mai potuto produrre un gioco di Mario migliore di "Super Mario 64", Miyamoto sfornò, nel 2007, quello che è tutt'ora considerato il suo capovaloro di una vita: "Super Mario Galaxy".
La trama di "Super Mario Galaxy" è la solita: quel furfante di Bowser, grazie ad un potere sconosciuto, non solo ha rapito la Principessa Peach e tutto il suo castello, ma ha soggiogato al suo volere pure tutte le galassie dell'Universo.
Come ha fatto? Ha sgraffignato ad una misteriosa ragazza che viaggia per tutto l'Universo il potere delle Megastelle, fonti di energia pressoché infinita.
Senza più energia, l'enorme nave spaziale della misteriosa fanciulla ha smesso di funzionare e gli Sfavillotti, simpatiche creaturine che vivono nella galassia, sono disperati.
Toccherà a Mario, come al solito, risolvere la situazione, prendere a ceffoni Bowser e il malefico Bowser Jr. e ripristinare la pace nelle galassie.
"Super Mario Galaxy" per Nintendo Wii del 2007
Fortunatamente, ad aiutarlo nell'impresa ci sarà una piccola stella antropomorfa nascosta nel rosso cappellino del nostro eroe, che gli conferirà il potere dell'attacco rotante.
Tanti, tantissimi poi saranno gli amici, vecchi e nuovi, che Mario troverà per la stellata via: Luigi, i Toad, i simpatici pinguotti e tante altre simpatiche creaturine che ci offriranno il solo aiuto.
Il gameplay è stato di molto migliorato: ora da hub centrale per muoversi tra i vari livelli non è più il castello di Peach ma l'astronave della misteriosa mamma degli Sfavillotti, che si rivela esse ben più grande di come vi apparirà a prima vista.
"Super Mario Galaxy" per Nintendo Wii del 2007
Obiettivo di tutta la storia è, come al solito, accaparrarsi quante più stelle possibili: per completare il gioco e sfidare Boswer sull'ultima galassia ne servono 60, per finirlo tutto le canoniche 120.
Recuperando stelle, si sbloccano le varie galassie regolari, mentre per quelle segrete bisogna dar da mangiare frammenti di stella ai golosi Sfavillotti Ghiotti.
Ciò che lascia maggiormente colpiti di "Super Mario Galaxy" è, la sua struttura di gioco: un mix perfetto tra la tridimensionalità di "Super Mario 64" e la linearietà di "New Super Mario Bros.": tutto si mescola prodigiosamente, in quel meltin-pot fantastico ed incredibile che in "Super Mario 64" non era riuscito, almeno non in pieno.
Qui si è meno liberi di esplorare a 360°, i percorsi a volte sono obbligati, ma tutto acquista più divertimento, puro e semplice.
"Super Mario Galaxy" per Nintendo Wii del 2007
Saltare di pianetino in pianetino grazie a stelle catapulte, volare nei cieli a raccogliere col Wiimote frammenti di stella e poi via, magari giù in un mondo acquatico a rincorrere l'ennesimo cattivone di turno.
Oppure finire in uno strano mondo dalla gravità invertita, e saltare a testa in giù fino a trovare quel benedetto switch che rimetta le cose a posto.
Insomma, tante sono se situazioni incredibili che Miyamoto ha pensato per questo titolo, ma tutte convergono in un aggettivo comune: meraviglioso.
Accantonati i cappelli di "Super Mario 64", qui ritornano i vecchi cari funghi, stelle e fiori di fuoco.
Tanti i nuovi costumi che Mario potrà utilizzare dopo che avrà mangiato il fungo corrispettivo, da Mario ape a Mario fantasma.
Per molti, "Super Mario Galaxy" non fu solo il vero erede di "Super Mario 64", ma fu proprio un nuovo punto di partenza.
Col senno di poi, si può oggi affermare quanto ciò fosse vero.
Il gioco fu un successo mondiale: oltre 12 milioni di copie piazzate.
"Super Mario Galaxy 2" per Nintendo Wii del 2010
Nel 2010 venne distribuito anche il seguito, "Super Mario Galaxy 2".
Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad un capolavoro di incredibile bellezza: il gioco riprende nella parte totale il suo predecessore, aggiungendo ad un gameplay già perfetto altri tocchi di classe.
Nuove galassie, nuovi nemici, nuovi rompicapi ed il gradito ritorno di Yoshi, alla sua prima apparizione nelle tre dimensioni.
Il gioco è universalmente considerato, assieme al primo capitolo che lo precede, forse il miglior titolo di Mario mai prodotto, ed è incluso nella classifica dei migliori videogiochi di sempre, stilata prendendo a margine di paragone le recensioni delle principali testate di videogiochi del mondo.
3D land
Pubblicato nel novembre del 2011, "Super Mario 3D Land" è un gioco sviluppato per Nintendo 3DS abbastanza importante: è il primo titolo di Mario a far uso del 3D della console, vera innovazione tecnica della serie.
Mario contro Bowser in "Super Mario 3D Land" del 2011
I livelli dei mondi, abbastanza corti, in una sorta di adattamento al nuovo concept di gioco derivato dagli smartphone, sono perfettamente integrati con l'effetto 3D del Nintendo 3DS: Mario può muoversi in un ambiente totalmente tridimensionale ed il giocatore può sfruttare la profondità data dalla tecnologia della console per
calolare meglio le distanze ed i salti da coordinare.
Fu uno dei primi titoli a sfruttare veramente bene l'effetto 3D, ed è considerato - seppur breve - uno degli episodi meglio riusciti di tutta la serie.
Lo sbarco sugli smartphone
Il 2016 per Mario - e per Nintendo - fu una data importante: per la prima volta (se non si tiene conto dell'abominevole CD-i), Mario sbarcò in un hardware non Nintendo, dapprima su dispositivi Apple con iOS (iPhone, iPad, iPod Touch) e poi su dispositivi Android.
Il passo fu davvero storico: mai prima d'allora Nintendo aveva anche solamente pensato di portare alcuno dei suoi brand di successo in una console che non fosse auto-prodotta, quindi la notizia data all'evento Apple del settembre 2016, fece subito molta impressione.
Nel dicembre di quello stesso anno, Nintendo rilasciò quindi "Super Mario Run", col sistema del 'free to play' (ma ben poco 'free' di andare avanti oltre il primo livello, senza aver pagare quasi € 10,00).
Nel gioco, i controlli di Mario sono studiati per essere fruibili solo con una mano: Mario corre automaticamente per tutto il livello, ed il giocatore ne controlla i salti, le piroette e, grazie a certi blocchi particolari, può fermarne il movimento oppure invertirne brevemente il senso di marcia.
Il titolo si rivela frenetico e perfettamente in linea con la nuova tendenza del 'gioco mobile': breve, intenso, non frustrante.
Per i veterani della
serie è fin troppo facile, ma non per questo meno divertente: l'unico appunto che si può trovargli è quello della longevità, di certo non esaltante.
Il gioco si rivelò comunque un enorme successo: 40 milioni di download nei primi quattro giorni di pubblicazione, e circa 80 milioni (ottanta!) dopo neppure sei mesi dalla data d'uscita.
La saga di Super Mario Kart
Nel 1992, Nintendo pubblicò quello che sarebbe diventato presto un nuovo punto di riferimento per i giochi di corsa, ovverosia "Super Mario Kart".
Partito come progetto secondario di Miyamoto, il titolo si dimostrò subito eccezionalmente ben concepito: sfruttando l'hardware del Super Nintendo ed il famoso "Mode 7"
(che dava l'illusione della prospettiva), le folli corse di Mario, Luigi, Peach e tutta la banda del variopinto mondo di "Super Mario" divertirono il pubblico come non mai, iniziando così una lunga serie di enorme successo, che dura sino ai giorni nostri.
Molte erano le innovazioni introdotte dal gioco: in primis, le gare potevano essere vinte non solo da chi guidava meglio, ma anche - e forse, soprattutto - da chi sfruttava al meglio le armi e le caratteristiche fisiche della pista.
"Super Mario Kart" per SNES del 1992
Bucce di banana, gusci di targaruga, fiori di fuoco, mega-funghi... Tutto poteva essere usato per mandare fuori pista l'avversario o comunque rallentarlo, e le gare potevano essere vinte anche all'ultimo metro, ricorrendo ad una vigliaccata tenuta in serbo per l'ultima parte del circuito.
Divertentissimo, diventò subito immensamente popolare: in un epoca in cui il collegamento online delle console era ancora un miraggio, il multiplayer era fatto rigorosamente in casa con amici (fisici) presenti nel salotto.
"Super Mario Kart", grazie allo split-screen, poteva far giocare due amici contemporaneamente: in competizione in una gara di circuito oppure con la tanto sofferta (per chi perdeva) battle-mode.
Il titolo vendette ottimamente: circa 10 milioni di copie!
"Super Mario Kart 64" per Nintendo 64 del 1996
Questo successo spinse i vertici Nintendo a non farlo rimanere una meteora, ma bensì a costruirci attorno una vera e propria serie, che si sarebbe poi diramata per tutte le console future della compagnia.
Nel 1996, con l'avvento del Nintendo 64, venne pubblicato uno dei titoli di "Mario Kart" tutt'ora più amati: "Mario Kart 64".
Graficamente superbo, totalmente poligonale e fluido da far invidia anche ai cabinati arcade del periodo, la seconda incarnazione della serie di corse di Mario e compagni prevede fino a quattro giocatori in contemporanea, grazie alle quattro porte per i controller del Nintendo 64 ed uno split-screen a croce sullo schermo.
Il titolo rimane uno dei preferiti dai professionisti della serie: non di rado gli appassionati organizzano incontri e competizioni con i loro Nintendo 64, in barba al tempo che passa.
" Mario Kart : Super Circuit" per Game Boy Advance del 2001
Del 2001 è anche l'ottimo "Mario Kart: Super Circuit"
uscito per il Game Boy Advance.
Ricalcando molto il primo "Super Mario Kart", il gioco era incredibilmente veloce e fluido, con una grafica d'assoluto valore per l'epoca, anche considerando l'hardware sul quale girava la produzione.
La cosa bella del titolo era che fino a quattro giocatori umani potevano sfidarsi con una sola cartuccia, collegando a margherita i loro Game Boy Advance tramite l'apposito cavo di interconnessione oppure l'adattatore wireless.
" Mario Kart: Double Dash" per Nintendo GameCube del 2003
Molte novità furono portate nel 2003 da "Mario Kart: Double Dash" uscito su Nintendo GameCube: per la prima volta i kart si guidavano a coppie (da cui il 'double dash' del titolo), con la possibilità di eseguire lo 'switch' tra personaggio alla guida e personaggio alle armi.
Il titolo, sebbene non è ricordato come il più divertentedella serie, vendette comunque molto bene, in paragone alla penetrazione della console: circa 7 milioni di copie vendute.
" Mario Kart DS" per Nintendo DS del 2005
Il grande ritorno al successo della serie si ebbe comunque con "Mario Kart DS", uscito
nel 2005 per Nintendo DS.
Sfruttando la Nintendo Wi-Fi Connection, ovverosia il primo servizio di multiplayer online offerto dalla Nintendo, fino a quattro giocatori potevano sfidarsi in remoto, sfruttando il doppio schermo del DS per visualizzare il kart in terza persona (nella parte superiore), e la mappa del tracciato con la posizione dei partecipanti nella parte inferiore, assieme a molte altre informazioni.
Per la prima volta nelle serie, i giocatori potevano scegliersi il kart per ogni personaggio, e venivano introdotti nuovi oggetti-arma.
Il successo fu straordinario: più di 28 milioni di copie piazzate!
Nel 2008, sull'onda del grandissimo successo di Wii, Miyamoto produsse "Mario Kart Wii", il primo della serie ad includere e sfruttare l'accelerometro come sistema di controllo.
Su un parco piloti ormai considerevole, nel titolo era possibile anche scegliere veicoli differenti dal kart, come ad esempio le moto.
" Mario Kart Wii" per Nintendo Wii del 2008
Fu un grande successo, anche grazie alla Wi-Fi Connection, finalmente molto migliorata rispetto a "Mario Kart DS" sul Nintendo DS.
Per fare capire
la popolarità del titolo, capace di vendere quasi 37 milioni di copie, basterebbe far notare come i server dedicati per il gioco online rimasero attivi fino al 2014, ossia ben sei anni dopo la pubblicazione!
Nel 2011, uscì per Nintendo 3DS "Mario Kart 7", uno degli episodi più giocati ed amati dai fan.
I motivi del grande affetto dei giocatori per questo titolo sono molteplici: è possibile configurare il proprio kart pezzo per pezzo, i veicoli possono essere guidati anche in volo oppure sott'acqua, sono a disposizione una grande varietà di piste, molte delle quali remake dei primi titoli della serie.
" Mario Kart 7" per Nintendo 3DS del 2011
Migliorata di moltissimo la connettività per il multiplayer, e graficamente il titolo scorre via iper-fluido a 60-fps fissi: impressionante, per una console portatile del periodo.
Molte delle innovazioni introdotte in "Mario Kart 7" saranno poi riportate, migliorate, su "Mario Kart 8" per Wii U del 2014, considerato forse il più completo episodio di tutta la serie.
" Mario Kart 8 Deluxe" per Nintendo Switch del 2017
Graficamente eccelso e dalla giocabilità sopraffina, introduce per la prima volta l'anti-gravità: passando sopra determinati settori della pista, i veicoli di Mario e compagni possono correre a tutta velocità a testa in giù, usando la nuova funzionalità per compiere acrobazie e sorpassi azzardati.
Il titolo, veramente di livello, sarà poi pubblicato anche per la nuova Nintendo Switch nel 2017, aggiungendo nuovi personaggi e funzionalità e rinominandolo "Super Mario Kart 8 Deluxe".
Ai titoli per console, sopra riportati, vanno aggiunti anche tre episodi usciti solamente per il mercato arcade delle sale giochi: "Mario Kart Arcade GP", "Mario Kart Arcade GP 2" e "Mario Kart Arcade GP DX", usciti rispettivamente nel 2005, 2007 e 2013.
Mario Party
Parallelamente alla serie principale dei platform, dal 1998 la Nintendo ha sviluppato anche una serie spin-off chiamata "Mario Party".
Essenzialmente, ogni capitolo della serie è un enorme gioco dell'oca elettronico: i giocatori, sotto le sembianze di Mario, Luigi, Peach e gli altri protagonisti del variegato mondo di Mario, devono riuscire ad arrivare a fine gara muovendosi sul tabellone, vincendo tutti i minigiochi presenti in ogni titolo.
Si tratta quindi di giochi a turni, che hanno riscosso un buon successo di vendita, tanto da essere stati sviluppati e prodotti per pressoché ogni console della grande N.
Mario sportivo
Essendo il personaggio di spicco della società ed avendo un enorme bacino d'utenza in ogni fascia generazionale, Mario è stato usato in pressoché qualsiasi contesto, soprattutto quello sportivo.
"Mario Tennis: Ultra Smash" del 2016 per Wii U
Calciatore, tennista, golfista, persino pallina da flipper (in "Super Mario Pinball")... Elencare tutti i titoli sportivi in cui Mario ed i suoi amici sono presenti sarebbe per davvero ardua, per non dire inutile; molti dei giochi prodotti sono di ottima fattura, molti altri difettano in qualcosa, qualcuno è onestamente irritante (il già citato "Super Mario Pinball", ad esempio).
Super Mario RPG
Nel 1996, sul finire del ciclo di vita dello storico Super Nintendo, Miyamoto ideò e produsse il primo RPG (Role-playing Game) con Mario come protagonista: "Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars".
Io gioco riscosse un ottimo successo, sia in Giappone che in America, e fece da apripista ad una serie parallela di giochi, tutti con struttura RPG.
"Paper Mario: Color Splash" per Nintendo Wii U
Di particolare interesse sono i titoli della serie "Paper Mario", cominciata nel 2000 sul Nintendo 64, che mischiano una veste grafica originale ad un sistema di controllo da puro platform, con combattimenti in stile RPG.
I fratelli picchiatori
Tra le miriadi di avventure spin-off della serie principale, una delle saghe parallele di Mario più famose ed apprezzate dai videogiocatori, divenuta nel tempo un classico appuntamento su ogni nuova console della Nintendo, è quella di "Super Smash Bros." cominciata nel 1999 su Nintendo 64.
La serie è del genere picchiaduro ad incontri (beat 'em up), ed è il più classico esempio di saga crossover: compaiono tutte le maggiori star delle serie storiche della Nintendo, e abbastanza frequentemente sono presenti anche
personaggi di altre serie leggendarie di altre software house (come ad esempio, Namco, SEGA, Konami, ecc ecc.).
Il primo "Super Smash Bros." su Nintendo 64 del 1999
Cominciata come bizzarro esperimento della HAL Laboratory (in pratica una software house esterna sussidiaria di Nintendo), negli anni la serie è divenuta un successo planetario, tanto da ritagliarsi un posto di spicco nella produzione della grande N.
In questa saga, Mario, Luigi e tutti gli altri personaggi della serie principale (come Bowser, Bowser Jr., Donkey Kong, Peach, ecc ecc.) sono dei formidabili combattenti, ed ognuno di loro è dotato di colpi e mosse speciali.
"Super Smash Bros. Wii U" per Nintendo Wii U
Il primo episodio "Super Smash Bros." fu poco più di un prototipo: uscito sul 'Nintendone', presentava otto personaggi disponibili fin da subito, più altri quattro sbloccabili.
Gli scontri avvenivano in scenari variabili, ma tutti basati sui principali giochi Nintendo.
"Super Smash Bros. Brawl" per Nintendo Wii
Anche il sistema di energia e di combattimento era decisamente alternativo: ad ogni colpo subito, l'avversario vedeva aumentare a dismisura la probabilità di venir fatto volare via dal ring con un colpo, e quando questa arrivava vicino o superava il 100%, anche il più piccolo cazzotto spediva l'opponente in braccio alle stelle, dichiarandone quindi la sconfitta.
Un sistema decisamente innovativo, per l'epoca.
"Super Smash Bros." Melee per Nintendo GameCube
Incredibilmente, il gioco
vendette benissimo in Giappone: circa un milione di copie.
Questo successo fece convincere la Nintendo ad esportarlo anche nel resto del mondo, e col senno di poi si può dire che la decisione fu saggia: in poco tempo, divenne estremamente popolare.
Il successo del gioco, abbastanza inaspettato, convinse Nintendo a svilupparne un secondo, stavolta per GameCube: nel 2001 fu presentato "Super Smash Bros. Melee", con un roaster di ben 26 personaggi.
Grande grafica, giocabilità sopraffina e cura maniacale nei dettagli ne decretarono il buon esito sul mercato: oltre sette milioni di copie vendute!
Nel 2008 fu la volta di "Super Smash Bros. Brawl" per Nintendo Wii, che vide persino Sonic the Hedgehog, il porcospino mascotte della un tempo rivale SEGA tra i personaggi giocabili.
Menzione d'onore anche per Solid Snake, pure lui nel roaster iniziale.
Nel 2014 la serie sbarcò non solo sulla console casalinga Wii U, ma anche sul Nintendo 3DS: "Super Smash Bros." fu il primo della saga ad essere disponibile su una console portatile, e fu anche il primo a distribuire nuovi personaggi giocabili tramile DLC.
Mario al cinema
Bob Hoskins e John Leguizamo nei panni di Mario e Luigi
Nel 1993, la Hollywood Pictures decise di portare le avventure dei fratelli idraulici più famosi dei videogiochi sul grande schermo.
Bob Hoskins venne scritturato nel ruolo di Mario, mentre al misconosciuto John Leguizamo venne dato il ruolo di Luigi.
La trama del film non c'entra poco o nulla con la serie dei giochi: un meteorite, 65 milioni di anni fa, divise la Terra in due dimensioni parallele, una popolata da ciò che restava dei dinosauri, l'altra dai mammiferi.
Nel film, Luigi è molto più giovane di Mario e non ha i caratteristici baffi
Molti milioni di anni dopo,
circa una ventina prima degli eventi narrati nella pellicola, una bambina nata da un uovo viene abbandonata sulle scale di una chiesa di New York; non ci vorrà molto a capire che tale bimba diventerà una bella ragazza (Daisy) e che sarà la pedina fondamentale che un gruppo di malvagi dinosauri brameranno per aver la meglio e prendere il potere sul loro mondo.
In questo film, Mario e Luigi
sono due scalcagnati idraulici italoamericani della Grande Mela che, guarda caso, si troveranno di mezzo al piano del malvagio usurpatore Koopa per impossessarsi della dimensione parallela.
Indovinare come andrà a finire la faccenda, è abbastanza scontato.
Il film fu un gigantesco flop di critica, di pubblico e di vendita: non c'azzecca assolutamente nulla col fantastico mondo colorato di Mario e del Regno dei Funghi, ma piuttosto narra di una storia quasi cyberpunk, peraltro di bassa qualità e con attori non molto ispirati.
Classico esempio di film 'talmente brutto da essere quasi bello', solamente il tempo passato e la nostalgia di chi era bambino o ragazzetto all'epoca lo fa ricordare con affetto.
Super Mario l'immaginario
Mario ed il mondo di colorati amici sono apparsi anche sul piccolo schermo in tre serie TV a cartoni animati nei primi anni '90, in effetti di mediocre qualità e non molto famose, almeno in Italia.
La prima serie risale al 1989 ed è stata prodotta dalla DiC Animation City (società famosa per aver prodotto il celebre "Ispettore Gadget"), col titolo di "The Super Mario Bros. Super Show!".
La commedia andava in onda un due parti: una con attori veri (una 'live action', la chiameremmo ora) ed una di sola animazione.
Nella parte recitata, i ruoli di Mario e Luigi erano interpretati da
Lou Albano e da Danny Wells, e narravano le vicende dei fratelli idraulici prima di trasferisi nel Regno dei Funghi.
La serie, di 52 episodi, fu trasmessa anche in Italia, per la prima volta su Italia 1, e poi in replica su Fox Kids e Frisbee.
La seconda serie fu prodotta un anno dopo la prima, sempre dalla DiC ed intitolata "The Adventures of Super Mario Bros. 3", stavolta senza parti live, ma solo in animazione.
Come il titolo lascia intuire, è basata principalmente sul gioco "Super Mario Bros. 3".
La terza serie, intitolata "Super Mario World", fu prodotta nel 1991 dalla DiC in collaborazione con l'italiana Reteitalia: anche in questo caso, il titolo lascia intuire su cosa è basata la serie.
La gang del fungo
Mario Mario
Idraulico italoamericano cresciuto a New York assieme al fratello Luigi.
Curiosamente, il suo nome ed il suo cognome coincidono, e questo è il motivo per cui lui ed il fratello sono chiamati i 'Fratelli Mario' ('Mario Brothers').
La sua età è ignota ma, come molti personaggi fantastici, non invecchia: dovrebbe avere circa 26 anni, forse oltre 30.
Il suo aspetto è caratteristico: bassottello, tarchiato, con la pancetta ed un nasone a patata.
Porta le basette lunghe e i baffi, che sembrano di un castano più scuro rispetto ai capelli.
Gli occhi sono grandi ed azzurri.
Indossa sempre una salopette da idraulico di jeans, con sotto una maglia rossa (generalmente a maniche lunghe, ma ne ha indossate anche a mezze maniche).
Indossa sempre i guanti bianchi, e un suo inseparabile elemento identificativo è il cappello con visiera, sempre rosso e con una M davanti.
Al contrario delle apparenze, tutt'altro che atletiche, Mario è un ginnasta formidabile:
può compiere salti incredibili di svariati metri, ed è uno specialista di capriole, piroette ed avvitamenti mortali.
Grazie a particolari piante che crescono nel Regno dei Funghi, può incrementare i suoi poteri ed usare nuove abilità: se mangia il famoso Super Fungo, può infatti aumentare considerevolmente la sua statura, sopravvivendo all'attacco di un nemico senza perire.
Anche la morte, per Mario, è un concetto totalmente relativo: anche se mortalmente ferito, può ritornare in vita, sempre che abbia abbastanza scorte di funghi 1-UP.
Da oltre trent'anni difende il Regno dei Funghi e la Principessa Peach da ogni minaccia, che quasi sempre è data dal malvagio Re Bowser.
In ogni caso, il suo carattere buono, gentile ed eroico lo ha portato a salvare anche altri regni ed altri posti, come ad esempio l'isola Delfina oppure Sarasaland.
Alla sua prima apparizione, Mario era chiamato "Jumpman", ed il suo primo nemico in assoluto è stato lo scimmione Donkey Kong.
Tra lui e la Principessa Peach c'è del tenero, anche se finora non hanno ancora coronato il loro sogno romantico... Principalmente per i continui attacchi di Bowser.
Si è dilettato in pressoché qualsiasi tipo di sport, con un occhio di riguardo per le corse in go-kart (è un pilota molto abile).
Anche quando si tratta di menare le mani, si sa far decisamente valere: i suoi pugni di fuoco sono devastanti, come visto nella serie di "Super Smath Bros."
Luigi Mario
Il fratello di Mario, come lui di professione idraulico.
Più alto e slanciato dell'eroico parente, è molto, ma molto meno coraggioso di lui: ciò nonostante, non si tira indietro quando la situazione lo richiede, ed è sempre pronto a tuffarsi nell'avventura... Anche battendo i denti.
Compare per la prima volta in "Mario Bros." del 1983, e da allora accompagna il fratello in quasi ogni avventura.
Veste come Mario, fatta eccezione per i colori di maglia e cappello, di un verde acceso piuttosto che rosso; sul berretto, ha una L e non una M.
Come il fratello, è un ginnasta eccezionale, e ha la capacità peculiare di poter camminare per un brevissimo periodo a mezz'aria dopo un salto.
Ha vissuto due avventure memorabili in solitaria contro agguerritissimi fantasmi, come narrato in "Luigi's Mansion" e "Luigi's Mansion - Dark Moon".
Come Mario, è presenza fissa in ogni titolo della serie "Mario Kart" e "Super Smash Bros."
Principessa Peach
La sovrana del Regno dei Funghi, introdotta per la prima volta con "Super Mario Bros." del 1985.
È una bella ragazza che veste sempre con un abito lungo rosa, lunghi guanti bianchi e l'immancabile corona reale in testa.
Bionda e dagli occhi azzurri, ha un carattere buono e gentile, ed è benvoluta da tutti i suoi sudditi.
Purtroppo per lei, con una puntualità impressionante viene immancabilmente rapita
da Re Bowser, e Mario dovrà ogni volta salvarla.
Nonostante le apparenze, la principessa è un'ottima pilota di kart, nonché sa farsi valere anche quando c'è da scontrarsi corpo a corpo.
Principessa Daisy
La sovrana del Regno di Sarasaland, che conobbe Mario quando il malvagio Tatanga provò a conquistare con la forza il reame.
Dal carattere molto più risoluto della Principessa Peach, anche lei è un'eccellente pilota.
Veste con un abito classico lungo di colore arancione e, ovviamente, ha la corona reale in testa.
Yoshi
Un simpatico dinosauro antropomorfo, dall'intelligenza umana e dal carattere molto docile e mansueto.
Ha la capacità di fagocitare praticamente tutto, e creare poi delle uova che può lanciare anche a mo' di arma.
Ha una lunghissima lingua prensile appiccicosa, con la quale riesce ad ingurgitare anche i nemici di piccola taglia.
Aiuta Mario sin da quando questi è poco più di un bebé, e lo accompagnerà in molte delle sue avventure una volta cresciuto.
Come tutti i suoi simili, è originario dell'isola degli Yoshi, che si trova nel Regno dei Funghi.
Birdo
Una carinissima draghetta rosa che sputa uova dalla bocca, presentata all'inizio come antagonista di Mario e dei suoi amici in "Super Mario Bros. 2".
In realtà, è una transessuale, cioè un draghetto diventato draghetta: difatti, vorrebbe essere chiamata 'Birdetta'.
Questo fa ufficialmente di lei il primo personaggio transessuale nella storia dei videogiochi.
Preferenze di genere a parte,
Birdo è un'abile pilota, e ha partecipato a molti titoli sportivi di Mario & Co.
Toad
Un funghetto antropomorfo, cittadino del Regno dei Funghi.
La quasi totalità degli abitanti del reame è esattamente come lui.
Ha un grande capo con una testa a forma di fungo bianco e rosso, mentre il corpicino è basso, piccolo ed umanoide.
Amico di Mario, lo aiuterà sempre come può contro ogni genere di minaccia
al regno.
I Toad sono moltissimi, e ce ne sono in molti differenti colori.
È una presenza stabile nella serie di "Mario Kart" sin dal primo titolo del 1992.
Donkey Kong
Uno scimmione molto simile a King Kong, storicamente il primo antagonista assoluto di Mario - all'epoca chiamato Jumpman - nel famoso arcade "Donkey Kong" del 1981.
Nel primo titolo in cui compare, rapisce - non si sa per quali motivi - Pauline, mentre in "Donkey Kong Jr." sarà lui ad essere rapito da Mario.
Dopo "Donkey Kong 3" in cui tornerà ad essere l'antagonista del giardiniere Stanley, vivrà anni nel dimenticatoio delle vecchie glorie, fino ad essere rispolverato alla grande a metà anni '90, con una stupenda serie di titoli a lui dedicati (la serie di "Donkey Kong Country" e "Donkey Kong Land").
Dal suo restyling di "Donkey Kong" per Game Boy del 1994, indossa sempre una cravatta rossa con le sue inziali D.K. ricamate.
Personaggio fisso in ogni
episodio di "Mario Kart" e "Super Smash Bros.", vive con nonno e parentame vario su un'isola, e va pazzo per le banane.
Donkey Kong Jr.
Il figlio di Donkey Kong, gorilla come lui che indossa una canotta bianca con l'iniziare di Junior.
Compare come protagonista in "Donkey Kong Jr.", e poi come personaggio giocabile di "Super Mario Kart".
Come suo padre, nelle idee di Nintendo anche lui doveva subire un profondo restyling e partecipare a "Donkey Kong Country", ma il design fu talmente stravolto da venir poi scelto di presentare un nuovo personaggio, ossia Diddy Kong.
Diddy Kong
Il nipote di Donkey Kong, creato dalla Rare per il primo episodio della saga di "Donkey Kong Country".
È una simpatica scimmietta con un cappello da baseball rosso, col logo della Nintendo, e maglietta smanicata altrettanto rossa.
Personaggio subito molto simpatico ai videogiocatori, è presente in un grande numero di giochi, e ha avuto anche un gioco tutto per lui, l'ottimo "Diddy Kong Racing", un gioco di corse / scontri veramente godibile.
Personaggio presente in molti episodi della serie di "Mario Kart", è comparso anche in "Super Smash Bros.".
Rosalinda
La mamma degli sfavillotti, che viaggia con una grande astronave per il cosmo, e che custodisce il potere delle Superstelle.
Originaria del Regno dei Funghi, è partita molto tempo fa per lo spazio, facendo da mamma agli Sfavillotti sperduti nelle galassie.
Incontrerà Mario per la prima volta dopo l'attacco di Bowser alla sua astronave, e subito stringerà amicizia con l'idraulico.
Veste con un lungo abito da sera turchese come i suoi occhi, è bionda e porta una corosa in testa.
Personaggio nuovo nel mondo Nintendo, appare sia nella serie di "Mario Kart" che "Super Smash Bros.".
Re Bowser
Il tirannico re dei Koopa, nemico di Mario fin dal primo "Super Mario Bros." per NES del 1985.
È un gigantesco tartarugone che somiglia molto più ad un dinosauro piuttosto che ad una testugine, e sul guscio ha dei micidiali spuntoni, così come sulla testa ha un paio di corna.
Da tempo immemore tenta di prendere il possesso del Regno dei Funghi, ed innumerevoli volte ha rapito la Principessa Peach, escogitando sempre nuovi piani per salire al potere.
Ovviamente, tutte le volte è stato fermato da Mario, che l'ha sempre preso a calcioni (letteralmente) e rispedito da dove era venuto.
Personaggio molto amato dai fan, compare quasi sempre negli episodi della serie principale, ed è anche presenza fissa di "Mario Kart", "Super Smash Bros." e "Mario Party"; senza contare gli innumerevoli titoli sportivi dedicati a Mario in cui fa anche lui la sua comparsa.
Bowser Jr.
Il figlio ultimo arrivato di Bowser, designato dal padre a prendere il suo posto sul trono nel futuro.
Pur essendo piccolo, è sicuramente molto forte, e più volte ha messo in difficoltà persino Mario.
Ricorda molto d'aspetto il suo papà da giovane, e al collo porta sempre una bandana con sopra disegnata una feroce bocca.
Fa la sua comparsa per la prima volta in "Super Mario Sunshine", e da allora diventerà una proposta abbastanza ricorrente nella serie "New", comparendo anche nei titoli sportivi, in "Mario Party", "Mario Kart" e "Super Smash Bros.".
Bowserotti
Sette scagnozzi di Bowser, inizialmente pensati come i suoi figli, ma poi ridimensionati a semplici tirapiedi.
Fanno la loro comparsa in "Super Mario Bros. 3" e vengono poi riproposti in "Super Mario World", incontrando il gradimento dei giocatori.
I loro nomi sono:
Larry Koopa, Morton Koopa, Jr. Wendy O. Koopa, Iggy Koopa, Roy Koopa, Lemmy Koopa, Ludwig Von Koopa.
Wario
La nemesi di Mario, comparsa per la prima volta come boss finale in "Super Mario Land 2 - Six Golden Coins" sul Game Boy nel 1992.
Dal nasone rosso e a patata, il ghigno sempre stampato in faccia e dei buffi baffi a saetta, Wario ha subito conquistato le simpatie dei giocatori, diventando in breve uno dei personaggi più di successo della serie, tanto da dedicarsi giochi a lui dedicati di mirabile fattura (tra tutti, l'eccellente "Warioland - Super Mario Land 3").
Traccagnotto, forzuto e vestito in salopette viola e maglia e cappello giallo acido, è un insaziabile ingordo di monete d'oro, tesori e qualsiasi altra cosa di valore, per la quale è disposto a far tutto.
Da "Mario Kart 64" è diventato presenza fissa nella serie di corse della Nintendo, così come compare sempre della saga di "Super Smash Bros." ed in "Mario Party".
Dal Game Boy Advance in poi, ha iniziato una riuscitissima serie di frenetici minigiochi, chiamata "Wario Ware".
Popolarità e richiami del personaggio
Mario è indubbiamente il personaggio dei videogiochi più famoso al mondo: è riconosciuto dappertutto, e tutti i suoi giochi hanno venduto quasi 600 milioni di copie, per un successo che continua a rigenerarsi ad ogni sua nuova incarnazione digitale.
La sua popolarità ha sconfinato il territorio del Giappone fin da subito, ed è immediatamente diventato l'emblema stesso del videogioco.
A parte la lista sconfinata di titoli in cui compare, come protagonista assoluto o come comparsa, innumerevoli sono i gadget ed il merchandising - ufficiale o meno - che vede l'idraulico italiano come soggetto principale.
Nella sua più che trentennale carriera, Mario ha accompagnato intere generazioni di bambini, ragazzi ed adulti, ed è sicuramente un ottimo esempio di personaggio totalmente positivo che diverte a tutte le età e può essere apprezzato da ogni strato della società: i suoi giochi continuano a vendere milioni di copie e, anche grazie al genio di Miyamoto e all'ottimo staff che nel tempo il game designer ha istruito personalmente alla Nintendo, ogni nuovo titolo è sempre un successo.