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Demoni dall'inferno: Doom!

La saga di Doom
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È veramente difficile spiegare, specie ai lettori più giovani e smaliziati, cosa ha rappresentato la saga di "Doom" nel mondo dei videogiochi 'da adulti' cominciano all'inizio degli anni '90 del 1900: ormai il mercato è completamente saturo di prodotti in cui l'iper-violenza, l'orrore e la fantascienza vengono continuamente mescolati con l'aggiunta di una visuale in prima persona, per cui difficilmente qualcosa fa ancora 'colpo', parlando a livello di puro stupore.
Ma per quelli che di voi se lo possono ricordare, quando nel 1993 la id Software di John Carmack e John Romero pubblicò il primo "Doom" per MS-DOS, il mondo videoludico vide per davvero una nuova alba... Di sangue e di terrore.

Tra i primi videogiochi FPS (First Person Shooter), ossia non rappresentato da un avatar ripreso da una fittizia telecamera esterna (terza persona) ma con campo visivo emulativo di quello reale umano, "Doom" ha dettato legge per ben oltre un ventennio, divenendo talmente famoso che, dopo la sua prima uscita, tutti i videogiochi suoi cloni vennero bollati come 'alla Doom'.
Anche se siete molto giovani, questa pagina può comunque essere di vostro interesse: parla della storia di una delle saghe più influenti nel mondo dei videogame, a cui praticamente tutti i giochi moderni - dagli e dagli - forzatamente s'ispirano.
Buona lettura!

Nasi bianchi come Fruit of the Loom / Che diventano più rossi d'un livello di Doom

Benvenuti su Marte, provincia dell'inferno

doom baron of hell

Immaginate di essere in un (manco troppo) lontano futuro, molto distanti dal pianeta sul quale siete nati e cresciuti.
Immaginate di non avere un nome né un cognome, e di essere soltanto l'ennesimo numero di matricola nel corpo dei Marine, sbattuti in un accidenti di pianeta rosso - ossia Marte - a mantenere la sicurezza dell'insediamento di ricerca della società privata UAC (Union Aerospace Corporation).
Immaginate anche che poco dopo il vostro arrivo ci sia stato un misterioso incidente al teletrasporto per le lune Phobos e Deimos, e che si siano cominciati a teleportare per la base orrende creature demoniache, dall'insaziabile appetito per la carne umana.

Compito del Marine senza nome sarà quindi quello di farsi strada tra le orde infernali che infestano le due lune di Marte, cercando di non venire trucidato e tentando di ritornare sulla Terra.
Così semplice e lineare?
Beh, tanto semplice non sarà mica: le installazioni della UAC su Phobos e Deimos saranno dei veri e propri labirinti, in cui districarsi non sarà affatto facile.

Episodi e struttura dei livelli di Doom

doom episodi e struttura

Il primo "Doom" rilasciato nel 1993 conta tre episodi, ognuno suddiviso in otto livelli più uno segreto, dalla risoluzione facoltativa.
Sebbene sia necessario arrivare all'uscita per completare lo stage, i livelli non sono lineari: il giocatore è libero di esplorarli a piacere ritornando sui suoi passi come meglio crede, ed anzi a volte tale pratica sarà necessaria per recuperare oggetti indispensabili per proseguire verso la fine del livello (come ad esempio le famose chiavi colorate).
Il motore grafico del gioco, il famoso Doom Engine (oppure id Tech 1) è considerato un caposaldo della programmazione informatica nell'ambito del gaming: permette al giocatore un'interazione a 360° gradi, e all'epoca della sua uscita "Doom" era forse il gioco più interattivo mai visto in circolazione.

Potevano essere usati ponti, interruttori, ascensori e grazie ad un particolare trucchetto in fase di programmazione il motore è in grado di simulare anche stanze a piani sovrapposti.
Al contrario di quello che veniva pubblicizzato all'epoca - e che viene ancora creduto da molti - il Doom Engine non era per nulla 3D, ma solamente simulava l'effetto della tridimensionalità, mentre il piano era bidimensionale.
Tuttavia, John Carmack riuscì a mascherare il tutto così bene che l'illusione della terza dimensione fu percepita ottimamente dai giocatori, tanto che ad alcuni di essi il gioco creava nausea.
I tre episodi del gioco sono:

  • Knee-Deep in the Dead
    È l'episodio storico - oltreché unico - disponibile nell'edizione shareware del gioco, che al tempo fu scaricata oltre 15 milioni di volte.
    Inizia sulla luna di Phobos, negli impianti della UAC: i nemici sono dapprima il personale stesso della compagnia tramutato in zombie, e poi i veri e propri demoni infernali, via via più forti ed agguerriti .
    L'episodio termina con il teletrasporto del Marine sulla luna di Deimos;
  • Shores of Hell
    Episodio ambientato sulla luna Deimos, scomparsa dall'universo e finita direttamente a svolazzare sopra l'inferno. Tutte le installazioni della UAC sono contaminate dalla tecnologia demoniaca, ed il Marine protagonista dell'avventura deve confrontarsi direttamente contro un gigantesco Cyberdemon;
  • Inferno
    Come il nome lascia intuire, l'ultimo episodio di svolge direttamente nella terra demoniaca, e vedrà come boss finale lo Spider Mastermind.
    Alla fine della cruenta battaglia, il Marine imboccherà un portale che lo riporterà sulla Terra, poiché s'è dimostrato un osso troppo duro anche per l'inferno... Simpatici, questi programmatori dell'id Software.

Con solo otto livelli per tre episodi, "Doom" può sembrare un gioco immensamente corto per gli standard attuali, ma nel 1993 risultò un titolo molto complesso ed articolato, anche se buona parte della sensazione fu causata dall'innovativa visuale e dalla grande interazione possibile col mondo circostante.

La distribuzione di Doom

doom shareware

"Doom" non fu distribuito nei canali di vendita standard dell'epoca - ovvero, nei negozi d'informatica - ma fu piazzato esclusivamente in modalità shareware e per posta.
Può sembrare buffo sentire dire 'per posta' ai giorni nostri, ma bisogna considerare che nel 1993 la diffusione dell'Internet era estremamente limitata: i software giravano quasi esclusivamente tramite CD od ancor meglio floppy disk, distribuiti da riviste specializzate.
La versione shareware di "Doom" conteneva solo il primo episodio, "Knee-Deep in the Dead": per giocare gli altri due episodi, si doveva pagare la licenza.

La sezione Multiplayer di Doom

doom 2 multiplayer

"Doom" è stato uno dei primissimi giochi a supportare nativamente il multiplayer, sia in rete locale che sull'Internet.
In LAN, attraverso l'ethernet potevano essere collegati sino a quattro giocatori, che diventavano due attraverso il collegamento via modem.
Le modalità di gioco erano due: cooperativo, in cui tutti i giocatori affrontano assieme i livelli di gioco, oppure a scontri, nella modalità deathmatch.
La cosa curiosa da notare è che proprio il termine 'deathmatch' è stato sviluppato per "Doom", ed entrato poi nel gergo tecnico comune.

Tutto il violento bestiario di Doom

doom 2 mostri e demoni

Una delle caratteristiche più appariscenti di "Doom", che fece molto presa in ragazzi ed adolescenti del periodo, fu l'alto tasso di violenza, sangue e spappolamenti vari presenti nel gioco.
La trama in pratica non cè, ma è solo un pretesto per mettere in mano al giocatore un considerevole e variegato arsenale bellico con cui sfracellare le schifezze demoniache presenti in tutti i livelli.
Gran parte del fascino del gioco risiede in una specie di dicotomia surreale causata dalla presenza di creature del folklore occidentale con un ambiente invece iper-tecnologico e claustrofobico, come quello delle lune di Marte.

Tutti i modelli dei demoni furono digitalizzati partendo da dei modellini reali in creta scolpiti da Adrian Carmack oppure da altri modelli in latex realizzati da Gregor Punchatz.
L'aspetto generale dei demoni è abbastanza grottesco, e non è realizzato in modelli poligonali: sono sprite in 2D che emulano, grazie a trucchetti ed accorgimenti vari, la terza dimensione.
L'intelligenza artificiale dei nemici è piuttosto semplice: non concepiscono smaliziate strategie, non tentano di aggirare il giocatore, non scappano e non si nascondono.
Semplicemente, attaccano il giocatore appena lo individuano, con tutte le armi a loro disposizione e cercando sempre lo scontro frontale.

Sono spesso pericolosi perché, anche se abbastanza stupidi (possono attaccarsi tra di loro, se di tipologia differente), sono presenti in grandissima quantità in aree spesso abbastanza ristrette, attaccando quindi in maniera massiccia e brutale.
Ovviamente, quando uccisi tutti quanti spargono pezzi di carcassa e litri di sangue dappertutto, e questo fatto fu proprio un trampolino di lancio per l'enorme popolarità del gioco negli anni '90.
Alla fine di ogni episodio, il giocatore è costretto a confrontarsi con un boss, ossia un demone molto più forte di quelli comuni.
Ecco qui una lista dei nemici demoniaci presenti in "Doom" e "Doom II - Hell on Earth":

Imp
Imp

Demone umanoide, nemico classico della serie e comunissimo (si incontra praticamente in tutti i livelli).
Dotato di aculei ed artigli, ha due attacchi: lancia sfere infuocate alla distanza e usa gli artigli negli scontri ravvicinati.
Abbastanza facile da tirare giù, diventa pericoloso solo quando si è a corto di munizioni oppure se ne incontrano tanti in uno spazio ristretto.

Lost Soul
Lost Soul

Una scheletrica testa volante, circondata dalle fiamme.
Attacca il giocatore frontalmente scagliandosi contro di lui e causandogli seri danni, ma può essere agevolmente abbattuta da lontano con un'arma a lunga distanza.

Arachnotron
Arachnotron

Uno schifoso enorme cervello con tanto di occhi, piazzato su una struttura metallica semovente che ricorda la forma di un ragno.
Spara plasma verde dal cannone frontale, ed è difficile da uccidere con le armi a proiettili.

Spider Mastermind
Spider Mastermind

La versione molto più grande e potente dell'Arachnotron, a livello di pericolosità inferiore solo al Cyberdemon.
Demone armato di un mitragliatore gatling dalla potenza devastante, capace di far crollare a zero armatura e salute in pochi istanti, quindi va trattato con tutto rispetto.
Per ucciderlo serve un colpo di BFG-9000 ben piazzato al centro della faccia, un centinaio circa di colpi col fucile al plasma oppure una ventina di razzi; è quasi del tutto refrattario alle altre armi.

Arch-Vile
Arch-Vile

Demone antropomorfo abbastanza subdolo, in grado di lanciare un potente attacco a distanza che si compone di due tempi: quando il demone congiunge le mani, sotto i piedi del giocatore iniziano a comparire delle fiamme, che poi si tramuteranno in una violenta esplosione in grado di consumare la metà dell'energia in una botta sola.
Oltre a ciò, è in grado di resuscitare i demoni ammazzati dal giocatore che si trovano accanto a lui.
Escludendo i boss, è decisamente il demone comunque più forte dei primi due episodi della saga.

Baron of Hell
Baron of Hell

Mostro bipede, vagamente somigliante ad un satiro caprino: la la parte inferiore del corpo da fauno, mentre la parte superiore è umanoide, con una mostruosa testa cornuta e la pelle rossa.
Di considerevoli dimensioni, è molto resistente: un colpo di BFG-9000 non è sufficiente ad ucciderlo.
Accatta da lontano con le sue sfere al plasma, mentre da vicino usa gli artigli.

Cacodemone
Cacodemone

Mostro diventato molto popolare nella saga, per la sua forma a palla fluttuante e per la relativa facilità con la quale può essere abbattuto.
Hanno la pelle rossa, le corna, una schifosa bocca dentata con zanne aguzze ed un unico occhio proprio in mezzo alla fronte.
Quando muoiono liberano Lost Soul.

Hell Knight
Hell Knight

Demone estremamente simile al Baron of Hell, esteticamente a lui differente solo per la pelle, che in questo caso non è rossa.
Sono meno resistenti dei loro 'fratelli maggiori', per il resto sono a loro totalmente identici, sia come attacchi che come movimenti.

Cyberdemone
Cyberdemone

Il nemico più potente dei primi due capitoli della saga infernale, quasi spaventoso per quanto potente.
Assomiglia grossomodo ad un gigantesco minotauro, con la gamba destra cibernetica ed un lanciarazzi impiantato sul braccio sinistro.
La sua resistenza è estenuante, e necessita di un numero enorme di colpi con armi pesanti per essere abbattuto.
Attacca con molta violenza col suo lanciarazzi, sparando tre raffiche ravvicinate di missili.

Pinky Demon
Demon

Demone taurino conosciuto anche come 'Pinky Demon' per via del colore roseo della sua pelle.
Non ha attacchi a distanza ma carica il giocatore con la sua forza bruta, incornandolo.

Icon of Sin
Icon of Sin

Un demone gigantesco a forma di infernale testa di capra, boss finale di Doom 2.
Dall'apertura nella sua fronte escono oggetti magici che evocano altri demoni minori, ed è un avversario abbastanza ostico da affrontare.
L'apertura da cui si intravede il cervello è l'unico suo punto debole.

Mancubus
Mancubus

Demone di grossa stazza, quasi elefantesca, con due lanciafiamme installati nelle braccia.
Ha una resistenza altissima e toglie moltissima energia con i suoi colpi infuocati, ma è decisamente lento nei movimenti.

Pain Elemental
Pain Elemental

Mostro simile al Cacodemone, fatta eccezione per la pelle marrone e per il fatto che lancia dalla bocca, come attacco, Lost Soul.
Il massimo di Lost Soul che può lanciare è venti, e quando muore rilascia altri tre demoni con la testa fiammeggiante.

Revenant
Revenant

Demone scheletrico con innesti cibernetici, con agganciati sulle spalle due tremendi lanciamissili, che possono inseguire il giocatore.
Come attacco ravvicinato ha un pugno di rara potenza.

Spettro
Spettro

Un Demon capace di rendersi quasi completamente invisibile, rivelabile solo grazie allo sfondo che si distorce in sua presenza.

Zombie
Zombie

Soldati e personale della UAC posseduto dagli spiriti infernati, e ridotti quindi allo stato di zombie.
Attaccano sempre con armi convenzionali, come pistole e fucili, e sono i nemici in assoluto più facili da uccidere.

Doom 2: Inferno sulla Terra!

doom 2 hell on earth

Un anno dopo il grande successo di "Doom", i ragazzi dell'id Software fecero uscire il suo seguito, chiamato "Doom II - Hell on Earth".
Il gioco non si discosta molto dal suo predecessore, anzi, per i canoni attuali sarebbe considerato poco più che un DLC; tuttavia le mappe sono molto più complesse e questo ha costretto gli sviluppatori a richiedere dei requisiti minimi hardware ben superiori rispetto al primo capitolo (che girava molto bene anche su un Intel 386).
Oltre ai nuovi livelli, sono stati aggiunti nuovi nemici (come il Revenant) e una nuova arma, subito amatissima dai giocatori: la doppietta.

La trama è sempre il solito pretesto per accoppare quanti più demoni possibile: il Doomguy, ossia il Marine più sfigato dell'universo, è riuscito a tornare sulla Terra dopo l'orrida avventura sulle lune di Marte.
Purtroppo per lui, non potrà riposarsi neppure un attimo: troverà infatti il pianeta totalmente devastato dall'invasione infernale, e dovrà quindi rimboccarsi le maniche (e la motosega...) per eradicare l'invasione.
Insomma: nulla di anche solo vagamente simile alle complesse trame dei videogiochi di oggi, ma all'epoca le sceneggiature erano per davvero 'opzionali'.

Il gioco si divide in quattro episodi e trenta livelli totali, più due segreti a tema "Wolfenstein 3D", il primo sparatutto FPS dell'id Software: al contrario del primo "Doom", gli episodi si susseguono in sequenza uno dietro l'altro, e non sono più separati.
Contrariamente al suo predecessore, "Doom II - Hell on Earth" fu distribuito standard, nei negozi fisici e con adeguato packaging: si rivelò un grandissimo successo, vendendo oltre due milioni di copie!
Alla luce di questi enormi dati di vendita, id Software decise di ripubblicare il primo "Doom" originariamente distribuito solo shareware, chiamandolo "The Ultimate Doom" e distribuendolo nei canali di vendita proprio come "Doom II - Hell on Earth".
"The Ultimate Doom" contiene alcune migliorie tecniche, ed un nuovo episodio chiamato "Thy Flesh Consumed".

Un nuovo incubo: Doom 3

doom 3 hell knight

È l'anno 2145, e su Marte arriva un nuovo Marine, messo subito di servizio alla difesa della base di ricerca della società spaziale UAC (Union Aerospace Corporation).
Nella base vengono fatte svariate ricerche, dagli esperimenti su nuovi tipi di armi ad energia sino al teletrasporto, il cui gruppo di ricerca è guidato dal sinistro dottor Malcolm Betruger.
Nell'avamposto la situazione non è delle migliori: da un po' di tempo si stanno susseguendo svariati incidenti anomali con molte morti sospette, e proprio il comportamento di Betruger desta preoccupazione nei vertici dell'UAC, che mandano sul porto il consigliere Elliot Swann, con il compito di indagare la situazione.

doom 3 demon pinky

Appena arrivato nella base, il nuovo 'Doomguy' viene introdotto al sergente Thomas Kelly, il diretto superiore che comanda tutto l'esercito a guardia dell'installazione.
La sua prima missione è quella di trovare uno scienziato dei Laboratori Delta (il team che sviluppa la tecnologia del teletrasporto sotto gli ordini di Betruger), scomparso da poco dalla circolazione.
Il Marine riesce a trovarlo, proprio mentre lo scienziato è intento a comunicare con la Terra alcune informazioni sulla pericolosità degli esperimenti di Betruger.

doom 3 arch vile

Non c'è però neppure il tempo di finire il discorso: un'esplosione manda temporaneamente in black out la struttura, e qualche sorta di 'energia soprannaturale' pervade l'aria, trasformando quasi tutti i dipendenti UAC ed i Marine in zombie, mentre una gigantesca orda di creature infernali, teletrasportate dal portale, prende possesso di tutto il complesso.

Il protagonista si salva, ma è uno dei pochi a non essere posseduto dagli spiriti infernali; fortunatamente, anche Swann ed il sergente si sono salvati, e proprio il suo superiore ordina al Marine di ricongiungersi immediatamente con la squadra Bravo, per recuperare una card speciale per la trasmissione di un messaggio d'aiuto e richiedere quindi rinforzi.

doom 3 imp

La missione non sarà per nulla facile: nell'avamposto UAC in preda all'orrore il Marine dovrà scontrarsi con ogni genere di schifezza demoniaca, prestando attenzione anche agli strani comportamenti di Swann, che sta ordinando alla sua guardia del corpo Campbell la distruzione sistematica di ogni radio trasmittente.
Sfortunatamente, la squadra Bravo sarà assaltata dai demoni e tutti i suoi componenti moriranno, ma il protagonista sarà comunque in grado di recuperare la tessera per le radiocomunicazioni.
La sala radio sarà però distrutta da Campbell su ordine di Swann, che sta facendo di tutto per tenere confinata - e segreta - la situazione, così il sergente Kelly indirizzerà il Marine verso una trasmittente di backup.

Qui il giocatore dovrà fare una scelta: dovrà decidere se eseguire l'ordine di Kelly, ossia mandare un messaggio di SOS alla Terra, oppure seguire le direttive di Swann, non mandare il messaggio e quindi tenere Marte isolata fino a che l'esatta natura del problema non sarà compresa.
Quale che sia la scelta, il Marine sarà inviato comunque ai Laboratori Delta, dove si scoprirà la verità sull'incidente: è stato causato da Betruger stesso, invasato dal delirio d'onnipotenza e diventato un servo delle armate infernali.

Lo scienziato, ormai impazzito del tutto, attenterà alla vita del protagonista con del gas tossico e poi, nel caso non si sia prima scelto di inviare l'SOS alla Terra, provvederà a farlo lui personalmente, con lo scopo di sfruttare le navi spaziali della UAC per portare l'invasione demoniaca anche sul pianeta nativo degli uomini.

doom 3 hell knight

Ai Laboratori Delta, Il Marine scopre che l'UAC da tempo conduceva esperimenti con i portali, e che è riuscita a creare un varco direttamente nella dimensione demoniaca.
Scavando nel pianeta rosso, Betruger ed i suoi uomini hanno inoltre trovato i resti di un'antica civilità marziana, che già in passato si era scontrata con le orde dei demoni e che ha creato una potentissima arma per difendersi da essi, ossia il Cubo delle Anime.
Betruger ha fatto cominciare l'invasione demoniaca proprio mettendo il Cubo nel teletrasporto e spedendolo all'inferno, dove ora risiede.
Ingannato con un trappola dal folle scienziato, il Marine viene teleportato all'inferno, dove dopo essersi scontrato con un'enorme quantità di demoni, riuscirà a recuperare il Cubo delle Anime, uccidendo il gigantesco demone suo guardiano.

doom 3 cyberdemone

Usando il vecchio portale usato dalla prima spedizione UAC nella dimensione demoniaca, il Marine riesce a tornare ai Laboratori Delta, dove trova un morente Swann, che lo informa della pericolosità del sergente Kelly, che ha mentito per tutto il tempo e che in realtà è in combutta con Betruger, essendo diventato egli stesso un demone infernale.

La situazione in breve precipita: Betruger sta per aprire un enorme portale infernale, che trasporterà milioni di demoni su Marte, e dopo la morte di Swann il Marine si ritrova solo a tentare di fermare l'invasione.
Grazie al PDA datogli da Swann, il protagonista riesce a localizzare il punto esatto di Marte dove Betruger è intenzionato ad aprire il portale, ma nella strada è costrestto a scontrarsi con il feroce sergente Kelly, trasformato in un orribile demone cybernetico armato di BFG-9000.

doom 3 doomguy

Sconfitto dopo un massacrante duello il demoniaco sergente, il Marine punta quindi al sito archeologico dove l'UAC trovò il Cubo delle Anime, che poi è anche il luogo dove Betruger sta per aprire la porta dell'inferno.
Trovato l'enorme portale, il Marine però scopre che esso è protetto dal più forte e spaventoso dei demoni, ossia il colossale Cyberdemone, con cui ingaggerà un feroce e lungo duello, vincendolo.

Usando il Cubo delle Anime, il Marine riesce alfine a sigillare il portale: Marte è salvo, e lui è l'unico sopravvissuto alla tremenda avventura.
L'unità di soccorso inviata dalla Terra arriva alla base UAC marziana, e trova il Marine sconvolto, ma ancora vivo, sommerso dai cadaveri dei morti squartati dai demoni.
Nella scena finale, si vede che Betruger non è morto, ma si è trasformato in un orribile demone simil-dragone, che prende il volo all'inferno.

L'inferno degli anni 2000

doom 3

Nel 2004, a dieci anni esatti dall'ultimo episodio di "Doom" (senza contare i porting e le edizioni speciali), l'id Software pubblicò il nuovo episodio della saga cult degli anni '90, in un mercato - quello dei videogiochi- che stava cominciando a cambiare radicalmente.
La rivoluzione portata da "Half Life" della Valve e l'inizio massiccio del multiplayer online anche per le console (iniziato da Microsoft con XBox Live) erano i principali responsabili del nuovo corso videoludico dell'inizio degli anni 2000: lo sviluppo dei videogiochi, sempre più costoso e sempre più impegnativo, puntava moltissimo sulla maggiore interattività possibile online.

Considerando che "Doom" era stato uno dei primi giochi in assoluto a supportare il multiplayer, e tenuto in considerazione anche l'ottimo lavoro svolto dall'id Software con "Qualke 3 Arena" (vera pietra miliare del gioco online), le attese per il nuovo capitolo di "Doom" erano quindi molto alte.
Abbandonato l'id Tech 1, gli sforzi di Carmack e compagni, durati un decennio, diedero alla luce l'id Tech 4, un motore grafico discreto per l'epoca, ma che non riuscì a reggere pienamente il passo con l'Unreal Engine, vero e proprio rullo compressore per tutti gli anni 2000.
Il gioco, almeno nella modalità in giocatore singolo, si dimostrò coerente con i primi due capitoli della saga parlando di gameplay: caustrofobico oltre misura, con munizioni centellinate e con ampio bestiario di creature infernali da accoppare.

La storia è sempre quel che è (misera), ma del resto "Doom 3" è fedele a sé stesso, ed al suo passato: non è un'opera dove la storia è fulcro centrale, è un opera di massacro.
Tuttavia, se questa modalità 'nuda e bruta' entusiasmò di molto i giocatori dei primi anni '90, un decennio dopo il tutto cominciò a scricchiolare: più smaliziati gli utenti, molta roba già vista (e non sempre di qualità sufficiente).
Il gioco soffre di una certa monotonia nella ripetizione dei livelli, e molti utenti non apprezzarono la situazione di (quasi) perenne buio dell'avventura: in effetti, in molti frangenti del gioco si fa davvero fatica a proseguire, perché si vede davvero ben poco, ed usare sempre la torcia è frustrante (e scomodo).
A dispetto di queste critiche, il gioco comunque fu un grandissimo successo: circa 3 milioni e mezzo di copie, contando gli utenti PC, Linux, Xbox, MacOS e Playstation.

Espansioni e restyling

doom 3 bfg edition

"Doom 3" ha beneficiato di un'espansione chiamata "Resurrection of Evil", uscita nel 2005 e sviluppata dalla Nerve Software.
Include 11 nuovi livelli, una nuova arma (la mitica doppietta), 3 nuove tipologie di mostri, 4 nuove mappe in multiplayer ed il supporto fino ad otto giocatori online.

Nel 2012, a ben sette anni di distanta dall'ultimo aggiornamento, l'id Software pubblicò invece "Doom 3 BFG Edition": non è un'espasione, ma un vero e proprio restyling del gioco.
Viene migliorato il sistema dei checkpoint (molto criticati nella versione originale), la grafica è rivista e migliorata, vengono aggiunti sette livelli inediti.

Doom (2016)

doom 2016

Marte, in un futuro imprecisato.
Un energumeno dalla forza disumana si sveglia da un sonno forzato durato tempo immemore, in un'installazione di ricerca della UAC proprio nel mezzo di un attacco mostruoso dei demoni alla struttura.

La dottoressa Olivia Pierce, braccio destro del direttore Samuel Hayden e membro di un rito di culto dei demoni, ha usato il potere del reattore Argent - una fonte d'energia incredibile, ottenuta risucchiandola direttamente dalla dimensione infernale - per aprire un varco attraverso il quale orribili mostri si sono teleportati nei laboratori dell'UAC, facendo strage del personale.

doom 2016 hell knight

Fortunatmente durante una delle sue prime missioni d'esplorazione nel territorio infernale, il professor Hayden ha trovato e recuperato un misterioso sarcofago magico, dentro il quale risiede il protagonista della storia, chiamato molto genericamente Doom Marine.

Tale forzuto eroe sembrerebbe aver già devastato la civiltà infernale nel passato, dandosi così tanto da fare che per poco non la estinse tutta; impossibilitati ad ucciderlo - non si sa per quale motivo - i demoni lo rinchiusero nel sarcofago impenetrabile, facendolo cadere in un lungo sonno... Fino al risveglio voluto da Hayden per fermare l'invasione.

doom 2016 revenant

Comincerà quindi la solita mattanza di creature infernali da parte del Doom Marine, che distruggerà pian piano tutti i collettori dell'energia Argent che forniscono energia alla torre principale, con la quale la malvagia Pierce sta tenendo aperto il portale infernale.
Purtroppo, il Marine non riuscirà a fermare la pazza dottoressa, che lo risucchierà assieme a lei nel portale all'inferno.
Ovviamente, anche nella dimensione demoniaca il Doom Marine continuerà a massacrare i mostri, trovando anche il modo per tornare su Marte.

doom marine

Scoperto che l'unico modo per fermare l'invasione è distruggere completamente la fonte del potere dei demoni (un luogo chiamato il Pozzo) con una spada demoniaca chiama il Crogiolo, il Marine è costretto a tornare all'inferno, scontrandosi con un gigantesco Cyberdemone.
Tornato nella mostruosa dimensione infernale ed addentratosi nella zona chiamata Regno dei Titani riesce a recuperare il Crogiolo, tornando così su Marte.

doom 2016 cyberdemone

È il momento della resa dei conti finale: Hayden teleporta il Marine al Pozzo sovraccaricando VEGA, l'intelligenza artificiale che controlla tutta la struttura UAC, ed una volta giunto sul luogo da dove i demoni traggono tutta la loro energia comincia il vero scontro finale con una quantità inumana di mostri.
L'ultimo dei demoni sarà proprio Olivia Pierce, che si trasformerà in una disgustosa Aracnomente suprema.

Proprio mentre il Doom Marine sta per distruggere il cuore dell'energia Argent però succede un colpo di scena: Hayden interviene e mette fuori combattimento l'eroe, poiché non può permettere che una fonte d'energia così importante per la Terra sia definitivamente distrutta, anche se concorda sul fatto che i demoni siano estremamente pericolosi, e che la soluzione migliore sia trucidarli tutti.
Recuperato il Crogiolo, Hayden teleporta il Doom Marine in un luogo ignoto, anche se sa che un giorno probabilmente si rincontreranno.

Il ritorno in grande stile di Doom

doom 2016 inferno

Dopo 12 anni dall'ultimo episodio della serie, l'id Software pubblica un reboot della saga, chiamato semplicemente "Doom".
L'obiettivo, smaccatamente palese, è quello di attirare tutte le nuove leve dei giovani videogiocatori che non hanno mai giocato ad un capitolo della serie un tempo di certo cult, ma nel 2016 decisamente caduta nel dimenticatoio.
Il gameplay viene totalmente rivisto, senza però stravolgere lo spirito fondamentale del gioco: il massacro brutale dei demoni.

I nuovi controlli, le nuove abilità del Doom Marine (l'ex Doomguy), l'esplorazione e la possibilità di eseguire upgrade ad armi ed abilità, ormai assiomi fondamentali di ogni action game del periodo, si sposano perfettamente ad un ritmo di gioco frenetico, caotico, emozionante.
Trucidare schifezze infernali è un piacere, complice anche la spettacolarità della nuova funzione 'uccisioni epiche', che fomenta gli scontri e li rende estremamente appaganti.
Non è un gioco lunghissimo, almeno rispetto alla media del suo tempo, e la modalità in single player dura ben poco; la trama però è, per la prima volta nella serie, molto ben congeniata, e sebbene sia abbastanza semplice, si lascia seguire piacevolmente.

È un titolo dall'impostazione vecchio stile, a cominciare dall'energia che si ricarica da sola sì, ma fino ad un certo punto: se il giocatore fa male i conti o sbaglia l'approccio ad uno scontro, viene punito con la sconfitta.
Forse un qualcosa che a cui i giochi d'inizio anni '10 del 2000 non sono più abituati, ma che piace moltissimo ai videogiocatori della vecchia guardia.
La sfida si mantiene sempre a livelli altissimi, anche in multiplayer: l'esperienza dell'id Software nel settore si vede, e la qualità dell'esperienza online è decisamente ottima.

Contenuti scaricabili ed accoglienza

Motosega doom 2016

Col tempo sono stati rilasciati tre contenuti scaricabili per "Doom": Unto Evil, Hell Followed e Bloodfall.
Ogni DLC contiente nuove armi, tre nuove mappe multigiocatore, un nuovo demone , nuovi set d'armature e nuove hack per il personaggio.
Il gioco è stato accolto positivamente dal mercato, ed è riuscito a piazzare oltre 1 milione di copie.
Un risultato di tutto rispetto per il periodo, anche se non è riuscito a bissare l'enorme successo di "Doom 3".

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Giorgio Fiorini
Digital Specialist , SEO e SEM expert
Ho smontato il mio primo calcolatore elettronico a 9 anni, e miracolosamente sono riuscito a rimontarlo più o meno funzionante.
A 10 anni volevo essere Haran Banjo, a 40 mi sono accontentato di essere riuscito a divenire me stesso.
Non tutto si può vendere grazie al marketing, ma di certo senza il marketing niente si può vendere.
La buona promozione parte da un buon prodotto, al quale non si deve mai rinunciare.
Milano non è una città, è un bel vestito: ti fa risaltare solo se sei tu ad avere eleganza.
Ah: Uan era solo un bastardo rosa.

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